19.

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Un ragazzo dalla pelle un po' più scura del normale, con dei capelli neri quasi ricci e un sorriso a trentadue denti, fece ingresso nella stanza di Alec dopo che quest'ultimo gli ebbe aperto la porta.

"Hola amigo, como estás?", esultò, una volta avvicinatosi a Magnus,  senza incrociare lo sguardo dello Shadowhunter, che era ancora accanto al portone.

"Sto bene Raphael" gli sorrise dolcemente Magnus, "mi sento rinato!", bofonchiò poi, alzando le braccia per stiracchiarsi il corpo, ancora mezzo addormentato. Alec osservò con la coda dell'occhio Raphael, che aveva qualcosa di rotondo tra le mani.

"Mi fa piacere. Ti ho portato un panettone che ho fatto io, con le mie mani". Magnus diede un'occhiata quasi in cagnesco al ragazzo, che con un sorriso stampato sulle labbra, poggiò il contenitore sulla scrivania. Raphael sembrò accorgersene, e fece una risatina isterica. "Non preoccuparti, non ci ho messo del sangue", lo tranquillizzò, e Magnus espirò profondamente. Alec rabbrividì al pensiero di un dolce contenente del sangue, cosa assolutamente assurda per lui, ma probabilmente normale per Raphael.

"Bene, ora devo proprio andare. Dovrei vedermi con Isabelle", esordì il vampiro, prendendo la via della porta. Alec gli lanciò un'occhiataccia: sapeva che non avrebbe dovuto, ma era estremamente geloso di sua sorella, e non avrebbe mai permesso a nessuno di farle del male.

"Divertiti". Magnus fece l'occhiolino e dopo, con un movimento della mano, salutò il vampiro.

"Mi dispiace essere rimasto così poco, ma ho approfittato di quei due minuti di libertà che mi rimanevano", rise Raphael, uscendo dalla porta.
"Bene, ora vado a farmi una bella doccia. Sono ancora sporco di sangue", disse infine, alzandosi. Lo stregone si reggeva su due gambe ancora tremolanti, diventate molto magre.

"Sicuro di riuscirci?", gli chiese Alec, con il massimo della preoccupazione. Divenne rosso in viso al solo pensiero di Magnus spoglio, con l'acqua del doccino dritta sul viso e sul corpo.

"Alec, mi hai sentito? Ho detto di sì per tre volte!", urlò lo stregone, facendo ritornare su di sé l'attenzione dello shadowhunter. Il ragazzo dal ciuffo quasi colorato sembrava tentennare, ma Alec era convinto che sarebbe riuscito a stare in piedi per tutto il tempo, specialmente dopo la doccia, che generalmente aiuta a rilassarsi.

"Ma...cosa mi metto? Non ho qualche panno di ricambio!", chiese lo stregone, fermatosi sulla soglia della porta del bagno. Alec si affrettò ad andare verso il suo armadio per cercare qualche maglietta e pantalone da dargli. Si impegnò a trovare una t-shirt grigia e dei skinny-jeans neri, che a lui andavano un po' piccoli.

"Tieni". Lo Shadowhunter porse i suoi vestiti ben piegati al figlio di Lilith. "A me non entrano più ma penso che a te vadano bene". Magnus sorrise e entrò in bagno.

L'acqua iniziò a scorrere, e nel mentre, Alec si trovava seduto sul letto, intento ad osservare la porta del bagno. Sentì sul suo viso un po' di calore: Magnus era sotto la doccia, con l'acqua che rimbalzava sul suo petto, o la sua faccia e i suoi capelli, pieni di goccioline che su di lui potevano sembrare piccoli diamanti.
Voleva eliminare quei pensieri quasi impudici, ma non ci riusciva: sentiva il desiderio di buttarsi addosso a lui per stringerlo forte e poggiare le sue labbra sulle sue, ma non aveva ancora risolto con lui!

Dopo un po' Magnus uscì dal bagno e Alec, che volgeva il suo sguardo al pavimento, lo distolse per dargli un'occhiata.
Wow, pensò Alec appena lo vide, è bellissimo vederlo con i miei vestiti addosso.
I capelli erano sistemati in una riga a sinistra che lasciavano ricadere il ciuffo dal lato opposto; la sua maglietta gli calzava alla perfezione e i suoi pantaloni gli cingevano favolosamente le gambe.

"Ti senti meglio?", gli chiese Alec, smettendo di far ruotare le sue orbite da su a giù.

"Decisamente", rispose svelto Magnus. Alec si alzò dalla sedia, le mani che tremavano: sapeva che era il momento di iniziare quel famoso discorso.

"Magnus?", lo richiamò, preoccupato e rintontito.

"Dimmi". Lo stregone si avvicinò ad Alec, facendolo rabbrividire. Lo Shadowhunter sentiva di nuovo quel mezzo contatto di vicinanza.

"Mi dispiace di aver avuto dei dubbi sui miei sentimenti che provo per te o per Jace, dopo averti baciato... hai detto che ricordi, vero?", chiese Alec, accorgendosi di aver parlato come un bambino, titubante, commettente un po' di errori lessicali. Magnus annuì, storcendo la faccia. "Ecco, mi sbagliavo sui miei dubbi, perché ho capito cosa sento, cosa provo quando sono con te". Alec stava tremando, sia perché pensava di non riuscire più a continuare a parlare, o peggio, di ricevere cattive notizie da Magnus. Ma per ora non voleva pensarci. "Il mio cuore mi batte all'impazzata, i miei occhi sicuramente luccicano e poi ho i brividi". Alec mostrò il suo braccio pieno di puntini al ragazzo davanti a sé, per mostrargli la pelle d'oca.

"Ah", mugugnò lo stregone, guardando il braccio di Alec: notò quanto la sua pelle apparisse liscia. Ma mai quanto la mia, pensò Magnus, sorridendo, ma attento a non farsi scappare una risata.

"Questi, e non solo, sono gli effetti che tu mi provochi, Magnus, e fidati che sono cose positive. Ho anche raccontato tutte queste cose a mia madre, per farti liberare: si era basata sul vociferare altrui, sui brutti pensieri che la gente fa su di te, ma alla fine, dopo avergli raccontato ciò e del fatto che hai salvato Isabelle, ha totalmente cambiato idea su di te".

"Ah", rispose Magnus per la seconda volta, immettendo un certo nervosismo in Alec.
Possibile che non abbia niente da dire?

"Da tutta la vita sto cercando di capire chi sono veramente, e finalmente penso di essere arrivato ad una conclusione. Sono un ragazzo, strano rispetto alla normalità perché più timido e riservato, ma con tanti pensieri per la testa, e tra questi ci sono anche novità, come per esempio il fatto che mi piacciano anche i ragazzi. E indovina un po'? Io ti...". Alec non ebbe il tempo di finire; non poté finire. Le labbra di Magnus si lanciarono sulle sue, facendogli mancare il respiro.

"Magnus, ti...", sospirò lo Shadowhunter in un istante in cui sollevò le sue labbra da quelle dello stregone.

"Shh, non serve continuare", sussurrò Magnus, e il suo respiro andò sulla pelle calda di Alec. La bocca dello stregone andò a tappare quella di Alec, dando il via ad un altro bacio.
Il primo vero bacio, sorrise Alec.

I due ragazzi si staccarono contemporaneamente, come se avessero pensato la stessa cosa insieme.

"Io ti amo, Magnus", disse infine Alec, a corto di respiri.

"Non serve che tu me lo dica", sorrise Magnus. "lo si capisce da tutti quei gesti compiuti per me, tutte quelle piccole cose che secondo me sono enormi. Mi hai difeso da tua madre e da Jace, sei stato a vegliare accanto a me e a curarmi quando ce n'è stato il bisogno, mi hai dato ospitalità e mi hai prestato i tuoi vestiti. È solo grazie a te se ora sto bene, o meglio, se sono ancora vivo!". Magnus fece scorrere la sua mano sfinata lungo il braccio di Alec.

"Tutto quello che ho fatto per te non è nulla. Se ne avessi la possibilità, ti regalerei la luna", disse Alec, tanto per cacciare qualcosa dalla sua bocca.

"Guarda che volendo posso andarci con i miei poteri!". Magnus incominciò a ridere a crepapelle, facendo sentire totalmente in imbarazzo Alec per la quasi cavolata che aveva detto.

"Beh, non ci ho pensato". Alec si portò una mano dietro la nuca e iniziò a grattare.

"Ahh, ma quanto sei ingenuo, e la tua ingenuità fa di te una persona adorabile". Magnus sorrise con i dento in evidenza, poi accarezzò il ciuffo di Alec con la mano destra.
"Comunque, ritornando alle cose serie..." La faccia dello stregone si inscurì per un momento, poi riprese colore. "Mi sembra di non avertelo detto ancora per bene, ma credo di avertelo fatto capire. Eh sì, ti amo anch'io, Alexander".

hola!
ma che carini i Malec?😍
spero vi piaccia.❤
Miry.

BAD REPUTATION [Malec]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora