"Spiegarmi cosa?". Alec lo guardava con aria interrogativa perché ancora non aveva capito cosa volesse dirgli lo stregone. Notò le sue mani attorcigliarsi attorno ad un filo con fare nervoso.
"Sono cose che non ho mai raccontato a nessuno. Starai zitto e non racconterai nulla di ciò altrui?", chiese Magnus lasciando il filo sul letto e prendendo una mano di Alec tra le sue. Egli la ritrasse delicatamente, anche se gli era piaciuta la sensazione che gli aveva instaurato. Ma non voleva ammetterlo. Infine annuì.
"Quand'ero piccolo vivevo inizialmente con mia madre e mio padre, ma quest'ultimo morì e mamma si risposò con uno stregone". Magnus iniziò a tremare ed Alec gli strofinò sulle braccia per rassicurarlo.
"Se dirmelo ti fa essere nervoso, allora fa nulla: non raccontarmelo". Alec cercò di sorridere ma non ci riuscì. Vedere Magnus così agitato era un colpo al cuore per lui. Ma perché si preoccupava così tanto di una persona che a malapena conosceva?
"No tranquillo", sibilò lo stregone, poi continuò: "Quel tipo aveva una doppia faccia, nel senso che con mia madre era buono, mentre a me ne diceva di tutti i colori. Un giorno anche mia madre si ammalò gravemente e capii che prima o poi sarebbe morta ed io sarei rimasto a vivere da solo col suo compagno.
in quel periodo stavo apprendendo delle nuove formule magiche, anche più azzardate, perciò ne usai una contro quell'uomo e lo uccisi". Le lacrime iniziarono ad uscire decise dagli occhi dello stregone, ed Alec non poté fare altro che consolarlo dandogli un abbraccio. Il giovane Nephilim si sentì pervadere da un senso di tenerezza per lui, ma voleva sapere altro.
Lasciò andare Magnus e annuì guardandolo fisso, per farlo continuare."Crescendo, nel corso dei miei ottocento anni ho avuto tante amicizie e parecchie relazioni. Ma l'episodio dell'uccisione del mio patrigno era stata già raccontata, e la gente con cui ero in contatto diceva che ero un mostro e che non si poteva fidare di uno come me, perché da un giorno all'altro avrei ucciso qualcuno tra loro con i miei poteri, proprio come ho fatto col compagno di mia madre". Mantenendo uno sguardo basso, il braccio di Magnus si allungò sul comodino accanto a lui per prendere una scatola di fazzoletti. "Vedere gente che entrava nella mia vita e vi usciva subito dopo era una scocciatura per me, qualcosa di orribile". A quei racconti del figlio di Lilith, Alec ricordò quando sua madre voleva che avesse degli amici, ma tutti lo abbandonarono. Pensò a Jace, che arrivò qualche mese dopo e fu la sua unica salvezza. Anche Magnus doveva aspettare solo il suo momento.
"Mi dispiace", disse Alexander posando delicatamente la mano di Magnus nelle sue, ma lui la ritrasse.
"No, non dispiacerti, anche te mi hai detto di non volermi come amico per via della mia cattiva reputazione". Il tono di Magnus diventò più acido, ma anche più cupo.
"I-io...", Alec sembrava quasi spiazzato da quella sua uscita, e non sapeva come uscirne fuori. "Ti chiedo scusa. Mi sono basato sui pregiudizi altrui solo per credere di poter fare la cosa giusta, ma ho sbagliato di brutto". L'addolcirsi del viso di Magnus fece sorridere Alec dentro di sé.
"Tranquillo Alexander, so quanto ami seguire la Legge", si limitò a rispondere lo stregone. Alec aveva sempre odiato essere chiamato con quel nome, ma lui riusciva a pronunciarlo così dolcemente che a lui faceva impazzire.
"Ma non è il fatto di rispettare la Legge. L'ho fatto anche per la mia famiglia, ma ora non me ne importa più niente". Alec voleva ritornare indietro per non poter pronunciare quell'ultima frase riguardante la sua famiglia, ma per fortuna Magnus non se ne interessò più di tanto. "Magnus, ritorniamo a te. Con quante persone sei stato in contatto?"
"Parecchie, specialmente stregoni di ambo i sessi e vampiri. Sia in amicizia che in relazioni non sono andati a buon fine, per colpa mia. Gli unici effettivi che ho da sempre e che non mi hanno mai abbandonato sono Raphael, Dot, e...". Lo stregone fece uno strano rumore con la bocca, come se avesse mandato giù qualcosa che era andato di traverso. "...poi sei arrivato te, un giovane Shadowhunter". Alec avrebbe voluto sciogliersi a quelle parole, ma si contenne perché non voleva dare troppo nell'occhio, anche perché Magnus continuava a fissarlo, senza mai distogliere lo sguardo, e ciò lo metteva tremendamente in imbarazzo.
"E quante relazioni d'amore hai avuto?". La domanda uscì quasi spontanea dalla bocca di Alec, forse per la troppa curiosità nonostante fosse uno di quegli argomenti che da una parte gli facevano venire il mal di testa, dall'altra voleva sapere tutti i dettagli fino allo sfinimento.
"Troppe, Alec. Non riuscirei a contarle tutte: saranno qualche centinaia!". Alec distolse lo sguardo per osservare un piccolo gatto dal pelo rossastro pieno di macchie più chiare. Aveva sempre amato gli animali, sapeva gran parte delle cose più importanti su di loro. Prese il gatto in grembo e gli grattò sulla testa, poi con un gesto delicato gli accarezzò sul dorso. A quella visione Magnus sorrise, ma troppo poco tempo per farsi accorgere da Alec.
"È troppo tenero!", esclamò Alec, dimenticando per qualche minuto ciò che gli stava dicendo lo stregone. Il gattino si alzò sulle zampe posteriori e iniziò a grattare sulla maglietta del Nephilim, dandogli anche qualche leccatina. "Oh scusa, non ti volevo interrompere", disse Alec, rivolgendosi di nuovo a Magnus.
"Tranquillo". Lo stregone sospirò facendo sollevare una ciocca di capelli che gli si era distesa sulla fronte. "Sai, per come mi vedeva la gente ho smesso di avere relazioni di fiducia con qualcuno da almeno un secolo. Pensavo fosse impossibile sperare ancora di trovare qualcuno, ma...". Magnus sorrise a trentadue denti, quando gli occhi di Alec si mischiarono con i suoi. Il giovane Shadowhunter sentì improvvisamente le sue guance diventare calde per quella specie di emozione.
"Ma?", gli fece eco lo Shadowhunter, smettendo per un attimo di coccolare il cucciolo rossastro.
"Ma sei entrato te, nella mia vita, di punto in bianco, senza che me l'aspettassi. E sai, parlare con te mi ha fatto provare cose che non avevo mai visto con nessuno, o ho avuto più fiducia di quanta ne abbia mai avuta con Raphael, o con Dot". Magnus si fermò per abbottonarsi un bottone che aveva creato una specie di buco tra il corpo e la giacca rossa.
"È come se fosse qualcosa di profondo, che mi fa venire i brividi ogni volta che ti sento fare un discorso, o mi emoziono quando ti vedo felice. Mi viene da ridere quando sei allegro, e di conseguenza mi ammuso se ti vedo triste, e vorrei consolarti. Quando i miei occhi incontrano i tuoi mi sento al sicuro. Il cuore inizia a battermi veloce quando ti incontro, o anche solo se ti vedo da lontano, e tremo al solo pensiero di averti vicino, o mi sento avvampare quando mi tocchi." Alec rimase a bocca aperta per il discorso di Magnus che aveva dedicato a lui. Davvero provava tutte quelle cose al solo averlo vicino?
"Hai mai avuto queste sensazioni con qualcuno?", chiese infine."Io...", cominciò a dire Alec, ma non sapeva manco lui cosa aggiungere. Aveva provato certe cose con Jace, ma erano sparite nell'ultimo periodo. "Sì. Con Jace...". Magnus lo guardò malissimo fin quando la porta bussò e, con uno schiocco di dita dello stregone che riuscì ad aprirla, vi entrò proprio lo Shadowhunter dai capelli dorati.
"Alec, ma allora stai davvero bene!", disse Jace, appena lo vide. Il ragazzo si abbassò per abbracciarlo, e Alec ricambiò, ma, come successo in precedenza, non sentiva più quelle sensazioni spiegate da Magnus. Alexander notò che il figlio di Lilith li stava osservando con odio ma anche con tristezza, e si dispiacque per lui.
"Sì, mi sento davvero meglio", aggiunse Alec, rivolgendo un sorriso a Magnus, ma questi lo ignorò.
"Mi fa piacere ma sono venuto qui per un'altra cosa". Alec sperò che non fosse nulla di grave. "Tra mezz'ora ci sarà un discorso importante all'Istituto e vorrei che tu fossi presente insieme agli altri".
hey, buon weekend girls!
spero che il capitolo vi piaccia❤
(mi farebbe sapere cosa ne pensaste)♡
Miry.
STAI LEGGENDO
BAD REPUTATION [Malec]
FanfictionIsabelle Lightwood, una tra i migliori Shadowhunters, è dipendente dallo yin fen e per disintossicarsi Alexander, suo fratello maggiore, la porta da Magnus Bane, il più potente stregone di Brooklyn. Alec gli è debitore, ma non vuole più avere a che...