3.

1K 66 35
                                    

"Come hai potuto...". Alec aveva raggiunto la soglia della rabbia e della pazienza, e stava per attaccare Valentine, ma si trattenne.
Devo rimanere calmo, devo far vedere a Jace di essere forte, pensò, e ciò lo acquietò.

"Oh, semplicemente lei veniva da me per chiedere delle dosi di un farmaco che le avrebbe curato la spalla più in fretta. Mi sa che ho esagerato", rispose Valentine con sarcasmo. "Ora scusatemi, ma devo...". Il cattivo non finì la frase perché Jace tirò un suo pugnale e lo colpì al petto. Anche Alec ne approfittò, e tirò la sua freccia nello stesso punto. Di conseguenza cadde a terra, privo di sensi.

I tre ragazzi presero le loro armi e misero a tappeto tutti i seguaci di Valentine, altri li uccisero. Poi, Jace chiamò Alec per prendere Isabelle e portarla dritta all'Istituto, ma non l'avrebbero fatto sapere a nessuno, nemmeno a Maryse, la mamma della ragazza, per evitare eventuali preoccupazioni.

Arrivati a destinazione, la fecero passare attraverso una porta di uno sgabuzzino, che poi sbucava quasi accanto alla camera di Alec. Per fortuna non girava nessuno per il corridoio, per cui non ebbero nessun tipo di problema.

"Alec, attiva la Runa di Guarigione", disse Clary una volta averla distesa sul letto.

"Pensi che non l'abbia già fatto?", rispose secco, per via dell'antipatia che provava nei suoi confronti.

"Ma devi essere così sgorbutico anche in queste situazioni?", ribatté nuovamente Clary, guardandogli negli occhi con odio.

"Ma insomma, dovete litigare pure adesso?", si intromise Jace, e si notò che aveva perso definitivamente la pazienza. "Izzy sta male, non potreste aiutarla e lasciare a dopo i vostri battibecchi da bambini?"

Alec abbassò lo sguardo; si sentì terribilmente in colpa per aver iniziato ad attaccare a parole Clary davanti a Jace e a Isabelle, che era in quelle condizioni. Sentiva di averli delusi entrambi.

"Veramente, sembrate dei neonati. Nemmeno Max farebbe così", continuò il ragazzo biondo. Clary si sentì offesa, lo si capiva dalla faccia, e anche Alec, ma lui stava anche perdendo la pazienza. Non poteva essere paragonato al suo fratellino di dodici anni, ma si rattristò anche perché si rese conto di non vederlo da un po' di settimane ormai. Era diventato uno Shadowhunter qualche mese or sono, e ultimamente andava spesso ad Idris col padre per l'addestramento e per abituarlo a diverse missioni. Immaginò a come si sarebbe sentito se avesse visto sua sorella, uno dei suoi punti di riferimento, conciata in quel modo.

Alec non si fece fermare dai pensieri e tirò fuori dalla tasca del vestito di Isabelle la scatoletta che aveva in mano quando l'avevano trovata a terra, priva di sensi. Il ragazzo la maneggiò con cura, ne sentì l'odore ma non capì cosa fosse. Poi, aguzzando gli occhi, sul fondo a sinistra trovò una scritta.

"Yin-Fen", lesse ad alta voce, lasciando a Jace un'espressione stupita, quasi sconvolta. "Oh cavolo". Jace si sbatté una mano in fronte.

"Che cos'è?", chiese innocuamente Clary. Certe volte mi sembra un po' ignorante, pensò Alec, mantenendo lo sguardo sulla scatolina trasparente.

"È una droga demoniaca, che può essere usata anche come farmaco per curare le ferite più gravi causate dai demoni. Ovviamente se è per curare, va usato nei limiti, altrimenti poi diventa una droga, come lo è stato per la nostra Izzy", spiega lentamente Jace, e Alec si chiese come facesse ad essere così calmo.

"E perciò Isabelle andava da Valentine? Ma come ha potuto?", domandò Clary, prendendo la mano della ragazza, incoscente.

"Sveglia! Non hai sentito? È diventata dipendente! E Valentine era il solo che potesse dargliene così tanto. Era il suo obiettivo". Alec fece un respiro profondo.

"Dobbiamo fargliela pagare", esclamò Clary, guardando Alec con decisione.

"Prima vorrei curarla, vorrei farla disintossicare, e poi mi vendicherò, ci vendicheremo". Per la prima volta, Lightwood sorrise a Fray, e lei ricambiò. "Okay, e avete in mente qualcosa?", continuò lui, tornando ad avere un'espressione seria e determinata.

"So che per disintossicarsi dallo yin-fen la gente va dai vampiri", disse Jace, come se stesse pensando, ma ad alta voce.

"Non farò morire mia sorella dissanguata!", esclamò Alec, disgustato. Jace lo osservò un po' deluso, come se non avesse detto nulla di buono. "Mi serve qualcuno che possa aiutarla senza farle del male"

"Una strega o uno stregone, per esempio?", chiese Clary, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo. Alec la osservò, per vedere se avesse detto lei stessa quelle cose, poi annuì soddisfatto, e rimase sbalordito dalla ragazza rossa, che aveva capito qualcosa a cui lui non era arrivato.

"Allora conosco la persona giusta", aggiunse Jace. "È lo stregone più potente di tutta Brooklyn, ma attenti: non ha una buona reputazione. È bravo con i suoi incantesimi, ma dicono che sia un tipo fuori di testa". Jace si guadagnò gli sguardi interrogativi dei due ragazzi, e non sapevano che dire.

"Il suo nome è Magnus Bane".

BAD REPUTATION [Malec]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora