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"Hey Alec", Isabelle spaventò suo fratello, mettendogli le mani sulle spalle di colpo, senza che lui se ne accorgesse prima.

"Oh Izzy che spavento!", esclamò, quasi del tutto sarcastico. L'altra parte del suo umore non c'era più, era inesistente. Giorni fa Alec aveva visto Magnus per l'ultima volta e ancora non gli aveva ricambiato il favore, ma non perché non voleva, ma perché non aveva coraggio di affrontarlo.

"Sei diverso fratellone", notò Isabelle, storcendo la faccia ma continuando ad osservare suo fratello maggiore negli occhi. "È da un po che non parliamo e non ci vediamo. Che succede?" Alexander sapeva che alla sorella poteva dire tutto, perché tra i due c'era sempre stato un bellissimo rapporto basato sulla fiducia e sulla fedeltà, e si erano sempre aiutati a vicenda, anche nelle cose minime. Eppure, l'idea di raccontarle di Magnus gli sembrò una delle più ridicole che gli siano mai passate per la testa.

"Hai presente quando Magnus ti ha disintossicato dallo Yin-Fen e poi te ne sei andata?". Alec si fece coraggio, ma cercò il più possibile di evitare gli occhi color caffè della sorella. Ella annuì e Alec si sentì pervadere da un senso di sicurezza che sperava di avere già all'inizio del discorso. Isabelle si limitò ad annuire.

"Ecco, gli ho chiesto scusa e poi vorrei essergli debitore vedendolo ancora, dato che mi lanciava segnali, guardandomi". Alec notò la faccia preoccupata di Isabelle, e per un istante si pentì di averglielo rivelato.

"Beh, hai un bel coraggio. Magnus non è certamente la persona più fedele di questo mondo, eppure mi ha salvato la vita. Fai quello che senti, ma stai attento". Isabelle prese la mano del fratello, e tastò il palmo con i pollici.

"Fai quello che senti che sia più giusto per te, Alec", disse alla fine prima di voltarsi e andare via. La mano di Alec rimase come appesa a quella della sorella fin quando non si allontanarono del tutto, ma continuò ad osservarla. Izzy ha frainteso ciò che intendevo, rifletté. Pensa che io sia innamorato di Magnus, ma che le salta per la testa? Lo sa che a me piace Jace!

Sospirò e fece per uscire, ma ovviamente scrutò il suo parabatai e Clary baciarsi all'angolo della porta d'uscita. Inizialmente gli diede un po' fastidio, come sempre, ma stavolta sorrise: gli bastava sapere che Jace era felice.

Arrivò dopo una mezz'ora piena all'appartamento di Magnus, e anche questa volta si rifiutò di fare le scale per pigrizia.
Bussò al grosso portone d'ebano, il quale si aprì subito dopo grazie allo schiocco di dita di Magnus, che sorvegliava sulla soglia.

"A quanto pare sei di nuovo qui, Alec", disse lo stregone appena incrociò il suo sguardo con quello del giovane Cacciatore. "Hai mantenuto la promessa". Magnus continuava a guardare Alec negli occhi, ma il ragazzo li chiuse, proprio per evitare l'imbarazzo.
Era la terza volta che entrava in quel lussuoso appartamento, eppure si sentiva al sicuro, come se fosse in camera sua. O anche meglio.

"Beh, ecco, non proprio", sibilò timidamente Alec, ma decise di provare a non essere così a corto di parole, anzi, non doveva provare ad essere più deciso ed efficiente, ma doveva esserlo. Era l'unico modo col quale poteva farsi rispettare anche dal Sommo Stregone di Brooklyn.

"Cosa intendi, moretto?". Magnus si avvicinò un po' di più ad Alec: sentì le guance avvampare, perché nessuno usava quei soprannomi per lui.

"Ieri ti ho detto una piccola bugia insieme ad una piccola verità". Alec notò le pupille di Magnus dilatarsi, e non pensò fosse un buon segno.

"Mi stai incuriosendo, Alexander. Continua", confermò, e Alec si sentì un po' più calmo. Pensava gli avesse fatto del male, ma per fortuna ha avuto la reazione opposta.

"Voglio ancora ringraziarti per aver salvato mia sorella, perché, davvero, non so come esserti debitore", rispose freddamente il Cacciatore. Sentì il suo corpo irrigidirsi e credette quasi di scoppiare.

"Cosa c'è di male in tutto questo? E soprattutto, qual è la bugia?" Magnus spalancò gli occhi come se si fosse accorto solo ora si stare ancora in piedi, perciò si andò a sedere su uno dei divanetti, facendo cenno anche ad Alec.

"No grazie, tra un po' vado", lo avvisò Alexander, e credette di vedere una velatura di tristezza negli occhi dello stregone.

"Dicevo", riprese a parlare, "Che voglio ringraziarti, ma non voglio continuare a vederti, non da amico, ma solo ed esclusivamente da collega. Sai com'è, per via di Valentine, ped evitare che ci faccia secchi tutti, Shadowhunters e Nascosti dovrebbero essere uniti". Le parole sembravano uscire da sole dalla bocca di Alec, tant'è che vi mise una mano davanti, come per evitare che dicesse altro.

"Ma perché tutta questa cosa? Insomma, ora sai che puoi fidarti di me e puoi contare sul mio conto. Io non capisco perché tu non voglia essermi amico". Magnus era confuso, proprio non capiva.

"Mi hanno detto tanto di te, Magnus. So che hai una cattiva reputazione e non sei visto come una persona fedele, in relazioni e in amicizia. E ora se vuoi scusarmi..." Alec girò a 180 gradi e si avviò verso l'esterno.

BAD REPUTATION [Malec]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora