Passo avanti, passi indietro.

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《Sto scoppiando!》 Mi porto la mano alla pancia, gonfia come un pallone.
《Per essere così esile mangi tanto》si burla.
《Il cibo è il mio punto debole. Le mie amiche possono essere conquistate con gioielli e cose simili. Io con una teglia di pasta al forno!》
《Buono a sapersi...》ridacchia da dietro il bicchiere.
《Parlami di te》posa il bicchiere e cambia posizione.
《Che dire... mi sto trasferendo in un posto tutto mio. Vicino all'università. Ho bisogno di indipendenza, continuare a vivere sotto il tetto di mio padre mi ha stancata. Ho un lavoro, so che ti stupirà, che amo e che mi dà quello che mi serve per vivere. Ho delle amiche, come ben sai, e tra poco anche un gatto. Dovrò mettermi sotto con lo studio, essendo prossima agli esami. Ho un'auto. Sono impulsiva, tenace e, molte volte, risulto antipatica perché non ho peli sulla lingua. Parlo alcune lingue, imparate per lo più nei viaggi con la mia famiglia. Odio i bugiardi, le persone false e gli approfittatori. Mi batto contro le ingiustizie e, se posso, cerco di aiutare il prossimo.
Chiedo molto in una relazione ma do anche tanto. Preferisco il salato al dolce, mi piace il caldo piuttosto che il freddo, ed ho una passione sfrenata per il rock.
Direi che è abbastanza, per ora.》
《Sei un tipo particolare, devo ammetterlo. Non avrei mai pensato questo, di te. Però approvo il gatto!》
Scoppio a ridere, col cuore a mille. Se trova in me un pregio, forse, ho qualche speranza.
《Adesso dovresti dirmi qualcosa anche tu. Io ho fatto la mia parte》
Si alza e porta i piatti nel lavello. Traffica in cucina, tornando con due tazze di caffè.
《Non so come iniziare》 il disagio è molto.
《Non fa niente. Parliamo di altro allora.》 Desisto, capendo che insistere lo allontanerebbe.
《Sono un tipo taciturno, il più delle volte. Non mi trovo a mio agio con la gente, avendo questo carattere chiuso e riservato. Vivere come ho fatto ha peggiorato il tutto. Comunque: mi piacciono le donne, gli animali.
Ho uno spiccato senso per la famiglia. Vivo solo, da tanto, a parte adesso con mio figlio. Non mi piacciono le persone in generale, mi aspetto sempre di essere fregato. Non mi fido che di pochi. Mi piacciono il cibo e i liquori forti. Ho un paio di amici, ma solo un paio, tra cui Alex e Sucre. Odio i politici, e i fiori. Il mio colore preferito è il nero, amo i film d'azione e mi piace leggere le riviste di meccanica.
Non c'è molto altro》 picchietta le dita sul tavolo.
C'è eccome, molto altro, solo che non vuole dirlo.
《Questo mi basta. Non sei costretto a fare, o dire, nulla che  tu non voglia.》
《Grazie.》 E deve costargli molto dirlo. Si vede dalla tensione che irradia.
Finisco il caffè, poso la tazza sul tavolo e mi alzo.
《Si è fatto tardi, devo andare》 devo uscire di qui, prima di fare qualcosa di molto stupido. Tipo saltargli addosso.
《Sono solo le dieci.》
《Lo so. Ma domattina devo studiare e alzarmi presto. Ho bisogno di dormire, altrimenti rischio di non passare l'esame.》
《In questo caso...》si alza e va alla porta.
《Grazie per la cena, Link. Sono stata sorprendentemente bene. Buona notte》gli sfioro il braccio, lui stringe le mascelle.
《'Notte Eva.》
Entro in auto, mentre rimane sulla porta. Poi saluta con la mano e chiude.
Stringo il volante con forza, sentendo l'impeto di tornare indietro.
《Calma Evie... non fare sciocchezze.》 Mi impongo.
Poi un'idea mi balèna in testa. Prendo il blocchetto in borsa, scrivo il mio numero e corro alla porta.
Sento il rumore dei piatti che sta lavando. Apro di poco la zanzariera e faccio scivolare il biglietto sotto la porta. Richiudo con delicatezza e scappo in macchina. Metto in moto e corro via.
Non so se fuggo da lui o da ciò che ho appena fatto.

Sento il rumore di passi sulla veranda. So che è lei, ne sono certo. Ma non mi aspetto di vedere il biglietto apparire sotto la porta. Dopodiché parte a tutto gas.
Lo prendo e apro, il suo numero di telefono è scritto in bella grafia.
Mi siedo su un lato del tavolo, cercando di capire cosa farne.
Io non sono uno da "telefonate", a meno che non siano urgenze.
Anche Mike mi rimprovera sempre di non chiamarlo. È che non so cosa dire.
Essere così schivo è un grosso difetto, me ne rendo conto.
Rimango immerso nei miei pensieri, fino a che la porta si apre. Michael e mio figlio fanno capolino.
《Ehi, sei solo?》 Sembrano stupiti.
《Sì, doveva alzarsi presto. Ma ha lasciato questo, che ci devo fare?》
Accorrono e mi tolgono il foglio dalla mano.
《Direi che potresti chiamarla. O magari mandarle un messaggio della buonanotte》Michael sorride sotto i baffi.
《Non sono il tipo e non saprei che scriverle.》 Smorzo subito il loro entusiasmo.
《Buonanotte, grazie della compagnia, sono stato bene? Può essere un inizio》suggerisce Lj.
《Non credo che le scriverò. La cena è bastata a dimostrare quanto siamo differenti. Lei vive in un mondo, io in un altro. Siamo troppo diversi, anche se si sforza di non farmelo notare.》
《Diamine Link, ma cosa vuoi di più? Insomma, se dici questo vuol dire che non è una ragazza superficiale. Dimostra di avere tatto, ed è una cosa non comune.
Non agire d'impulso.》
Percepisco il tono tendente all'arrabbiatura.
《Non vuoi proprio capire, eh? Non posso frequentare una ragazza come lei. È troppo per me, non avrei nulla da offrirle.》
《Chi ti dice che voglia qualcosa, se non te e basta? Te lo sei chiesto, lo hai chiesto a lei?》 Gira il coltello nella piaga.
《L'ho fatto. E ciò che ha detto mi ha portato a decidere così. Adesso vi saluto, vado a letto, sono stanco》, volto loro le spalle e li lascio soli.
Ma aver preso questa decisione non mi dà la pace che cerco, mi fa sentire soltanto più solo e sperduto.

Continua...

Spazio Autrice:

Giubilo in tutto il regno.
Sono riuscita a togliere il correttore che mi modificava alcune parole.
I precedenti capitoli verranno revisionati quanto prima.
A presto...

SIAE Prison Break- Broken Souls.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora