Rappresaglia.

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《Siamo in trappola, da qui non si esce.》Link è preoccupato, lo capisco. Si sente in gabbia.
《Ehi...》, saluto i ragazzi, entrando nel salone. Barcollando, a dire il vero.
《Che diavolo ci fai tu in piedi?》 Lo dicono all'unisono.
《Sono molto più coriacea di quanto non sembri. Fatemi sedere però.》 Mi dirigo verso la poltrona, che mi ha ceduto Fernando, e lentamente mi accomodo.
《Immagino abbiate un sacco di domande...》
《Sì! Chi sei e che diavolo è La quinta colonna?》 Esordisce, senza preamboli, Lincoln.
《Okay, partiamo dal principio: come avrete visto nel video, mia madre è stata assassinata davanti a me, durante un comizio di mio padre, nell'ambito della sua campagna. Avevo undici anni all'epoca e non ho mai dimenticato. Ma ero piccola a quel tempo e non capivo niente di politica o intrighi. Quando sono diventata più grande ho iniziato a prestare occhio ed orecchio a determinate cose, così sono arrivata alla conclusione che quell'omicidio non fosse dovuto ad un folle. Come avevano detto. Ho fatto caso anche a certe sparizioni, chiamiamole così, iniziando a indagare per conto mio. Account fittizi, indirizzi ip non rintracciabili e molto altro. Mi hanno portata sulla giusta strada, e spesso e sovente vedevo spuntare un nome, un collegamento. La Compagnia era responsabile di tutto questo, compreso l'omicidio di mamma.
Ma qualcosa deve essere andato storto, perché Paul mi ha trovata. Ha fatto irruzione in casa mia e, dopo avermi puntato una pistola, mi ha spiegato chi fosse e quale era il suo scopo. Poi mi ha parlato di voi, di te in particolar modo. Mi ha dato del materiale e delle informazioni dettagliate e precise, che non potevo contestare. Voi eravate in fuga, quando ho iniziato il mio viaggio con loro. Vi ho "dato la caccia", seguendovi perfino a Panama. Ho studiato le vostre mosse, mentre tenevo d'occhio Krantz, Gretchen e tutti gli altri. Avevamo pianificato di avvicinarci, quando Self vi ha trovati. Le cose sono andate come sapete: Scylla, il vostro scagionamento e tutto il resto.》
Faccio una pausa, per lasciar loro modo di assimilare il tutto.
《Poi siete stati assolti da ogni crimine, i vostri nomi ripuliti e le vostre vite di nuovo in mano vostra. Tuttavia, sia io che Paul, non credevamo che La Compagnia fosse stata messa k.o. così facilmente. Altre indagini hanno rafforzato la nostra convinzione.
Era viva e vegeta, più cattiva di prima e con un nuovo e spietato leader a comandarla. Voi non lo conoscete, ma noi sì. E se Johnathan Krantz vi sembrava il must della cattiveria, sappiate che al suo confronto era solo un portaborse. Ma ci arriveremo più avanti...
Ora è prioritario tenervi al sicuro e trovare l'arma che distrugga, in via definitiva, quell'organizzazione. Tu e Sara avete avuto contatti con Henry Pope, prima che...》, annuiscono turbati.
《Bene. Ho bisogno della chiave. Quella che ti ha lasciato tuo padre.》 Sara mi guarda attentamente.
《Non c'era nulla nella cassetta. A parte l'audio contro la Reynolds.》
《C'è molto di più, se sai dove cercare. Mi stupisce che ti sia sfuggito, Michael.》 Sorrido.
《Okay, poniamo il caso che ti crediamo. Lui ha tentato di ucciderci!》 Sbraita, Scofield.
《Combatteva per quello che credeva un giusto ideale. Quando si è reso conto della verità, ne ha pagato il prezzo. La sorella》, lo difendo.
《Sentite, so che i nostri trascorsi sono burrascosi. Ma sono dalla parte dei buoni, adesso. Sono consapevole del poco spessore che hanno le nostre parole. Per questo ho chiamato, oggi, l'unica persona che potesse essere degna di fiducia, ai vostri occhi.
Vieni, entra》, chiama qualcuno, un secondo dopo la porta si apre.

《Ciao ragazzi, è bello rivedervi.》 Dice.
Sono tutti a bocca aperta, con le lacrime agli occhi. A parte Fernando che sembra aver visto un fantasma, e forse è così.
《Non ci posso credere! Tu eri... Tu sei morto!》 Urla, terrorizzato.
《No. Mi hanno salvato un attimo prima che l'acqua mi investisse. Lei mi ha salvato.》
Corrono tutti insieme ad abbracciare l'amico ritrovato. Tranne Link che mi guarda come se volesse accoltellarmi.
《Signori, lasciate che vi presenti la  persona cardine de La quinta colonna: l'agente speciale, sotto copertura, Brad Bellick.》

《Ma come può essere possibile? Self ci ha mostrato il tuo corpo!》
Si intromette Sara.
《Certo, ero io. Ma non ero morto, dormivo solo. Quando ho sentito l'acqua arrivare ho cominciato a correre lungo il condotto. Ad un certo punto due mani mi hanno afferrato e il respiratore di una bombola mi è stato ficcato in bocca. Ci siamo lasciati trascinare, sbucando nel canale.
Ad aspettarci c'era Paul, che ci ha tratti in salvo, e mi ha detto cosa stava succedendo. La cosa primaria però, restava il farmi credere morto. Perché? Vi starete chiedendo. Per il semplice fatto che nessuno dà la caccia ad un cadavere. E con i giusti accorgimenti potevo indagare in tutta tranquillità. Ma questo è il punto meno importante. Quello di cui dobbiamo preoccuparci è di chi sta in cima alla catena di comando de La Compagnia. Voi non avete idea...》 Brad mi guarda, gli faccio cenno di continuare.
《Non tenerci sulle spine, per favore.》 Interviene Link, piuttosto teso.
《Da tutti è conosciuto con un nome a cui nessuno ha dato un volto. Il suo nome è  Mitch Carson, ma voi... be', voi lo conoscete come... Theodore Bagwell.》
Il silenzio è quasi assordante, nella stanza. Sono tutti smarriti, sbigottiti e piuttosto incazzati.
《Quel figlio di puttana ha nove vite come i gatti. Ma non era stato riportato a Fox River?》 Uno stupito Fernando pone il quesito.
《Sì, ma come ben sapete La Compagnia ha molte possibilità! È chi meglio di quello stronzo può guidarla?》 Replica Paul.
Link si alza in piedi, stringe i pugni e dice: 《metterò da parte ogni altra cosa, comprese le nostre incomprensioni. Voglio la testa di T-Bag su un piatto d'argento!》
《Direi che questo è lo spirito giusto. Adesso andate a riposare, è stata una lunga serata. Brad vi farà vedere le vostre stanze, io porterò Eva nella sua, ha quasi rischiato di morire.》
《Ce la porto io. Abbiamo un po' di cose da chiarire》, Lincoln non sente ragioni.
Paul vuole intervenire ma lo fermo.
《Va bene, stai tranquillo.》 Mi alzo a fatica e, poggiandomi al muro, faccio strada.
Arrivo alla porta di camera mia, la apro e striscio fino al letto.
《Se vuoi iniziare un corpo a corpo, dammi un po' di vantaggio.》 Lo affronto.
《Non ti toccherò, tranquilla. Voglio solo sapere, voglio la verità.》 È esausto, lo si sente bene.
《Te l'ho detta.》 Non ci giro intorno.
《Quello l'ho capito. Voglio sapere se è vero quello che provi per me, e perché lo provi.》
Come spiegare, adesso?
《Non ho le forze...》, il suo pugno si abbatte sul muro.
《Falla finita! Basta giochetti Eva, ammesso che questo sia davvero il tuo nome. Inizia a parlare e dì la verità, una volta per tutte.》
《All'inizio non provavo niente per te. Ma ho iniziato a starti addosso, ed ho visto come agivi. L'amore per Lj, tuo fratello, Sofia. Mi hanno fatto capire quanto tu fossi leale... buono. Innamorarmi è stata una prevedibile conseguenza. Avvicinarti, e tenerti al sicuro, una mia scelta. Tutto quello che hai passato, come hai agito, mi ha portata a dove siamo ora.
So che nulla sarà mai come prima, la tua fiducia in me è persa per sempre. Resta il fatto che morirei per te, farei qualsiasi cosa.》 Ammetto.
《Qualsiasi?》 Ripete.
《Sì.》 Spero si convinca.
《Allora fai questo: guardati le spalle. Perché un giorno, forse presto o forse no, noi due regoleremo i conti. E questa è una promessa.》
Apre la porta, passa oltre, e la richiude... piano.
Ed assieme al click della serratura, il mio cuore si spezza.

Continua... 

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