Stiles passò ben due ore rannicchiato in quella posizione immerso tra i libri, scappando da quella fottuta realtà.
Sentí una mano sfiorargli un braccio e preso dallo spavento si allontanò come scottato da quel leggero tocco. Cavolo, stava per perdere il controllo ed ora volevano anche spaventarlo? forse doveva dar retta alla voce nella sua testa e bruciarli tutti.
-"Stiles sono Scott"-
Il giovane Stilinski alzò lo sguardo incrociando gli occhi rassicuranti del moro.
-"Stai bene?"-
Scott cercava di avvicinarsi ma ad oggi passo che faceva Stiles ne faceva almeno quattro indietro. Beh dopotutto Scott era uno sconosciuto per Stiles, perciò rispettò il suo distanziamento, come per dargli fiducia.
-"ti ho sentito urlare prima con Marisol e.."-
-"Sto bene,non preoccuparti"- lo interruppe Stiles, abbassando lo sguardo sui suoi piedi.
Scott annusò una forte ondata tristezza da fargli venire un leggero giramento di capo.
Voleva capire cosa avesse Stiles e soprattutto voleva sapere perché dalle sue mani erano apparse delle scintille ,ma per adesso voleva vederlo sorridere e allievare in qualche modo il suo dolore.
-"Ti va se dopo la scuola andiamo a mangiare qualcosa? Ci sarà anche Lydia"-
Stiles sussultò leggermente, la sua ansia sociale era confusa, doveva accettare e finire in una trappola ideata sicuramente da quegli stronzi di Lacross oppure rifiutare e perdere l'opportunità di andare avanti e magari farsi qualche amico?! Sospirò afflitto, ci pensò su ma poi annuì. Ringraziò Scott e se ne andò verso una classe vuota, dove incontrava la consulente scolastica, nonché insegnate di francese.
-"Come stai oggi Stiles?"- Gli domandò la donna.
-"Come tutti gli altri giorni in questi due anni"-
Stiles prese un lungo respiro. Chiuse gli occhi, si leccò prima le labbra, indeciso se effettivamente sfogarsi, non sarebbe cambiato nulla. eppure aprì gli occhi e parlò, lasciando le la sua professoressa lo ascoltasse e non solo lei.
-"Sento che sto crollando ogni fottutissimo giorno, ho pensato di lasciare Beacon Hills per alcuni giorni magari giusto il tempo per staccare la spina da ogni cosa, ma non c'è la faccio, non c'è la faccio.. mio padre mi dice che devo andare avanti, ma non ci riesco, non ho mai dato peso alle parole e agli insulti che ricevevo quando lei era ancora in vita, non m'importava perché mi bastava avere una fottutissima amica che mi accettava per quello che sono, una fottutissima amica che sapeva che ero un fottuto gay di merda asociale amante dei videogiochi e fan sfegatato di Star wars, mi bastava.. ma adesso non c'è la faccio, mi sento cadere a pezzi ogni giorno, ogni giorno un frammento di me si stacca, ogni giorno passo la mia vita in questa scuola di merda dove i suoi amici mi guardano come se fossi un fottuto assassino. E lo sono. Io sono un assassino perchè ho ucciso la mia unica amica...non sono riuscita a salvarla.."-Non riuscendo più ad andare avanti, si alzò e corse via ma appena aprì la porta andò a sbattere contro un ragazzo, alzò lentamente lo sguardo incontrando un paio di occhi verdi.
-"s-scusa"-
Mormorò prima di correre via di nuovo.
Il ragazzo misterioso lo guardò correre per il corridoio vuoto del liceo, lasciando una profonda scia di emozioni negative.--
-"Allora Stiles dove abiti?"-
Gli chiese la Banshee mentre sorseggiava la sua bevanda.
Subito dopo il suono dell'ultima campanella, Stiles si ritrovò affianco dei due ragazzi della libreria, la cosa fu inquietante perchè dai loro comportamenti furtivi pensavano davvero che l'avrebbero rapito.
ed effettivamente lo rapirono.
Lo avevano portato in una pizzeria poco lontano dal liceo e lo stavano bombardando di domande.
Da una parte il giovane Stilinski si sentì a disagio, mentre dall'altra era per la prima volta dopo tanto tempo fu felice, più o meno, la situazione era lo stesso imbarazzante, insomma chi li conosceva? potevano essere tranquillamente dei serial killer.
-"a qualche isolato da qui"-
Lydia annuì prendendo poi una mano di Stiles, era il momento della verità.
-"oggi in cortile ho visto delle scintille che ti attraversano le dita.."-
Stiles sgranò gli occhi, non era stato attento, si era fatto scoprire e sicuramente loro lo avevano invitato per chiedergli cosa realmente fosse, cosa che nemmeno lui sapeva sinceramente, sembrava la versione di L ma con dell'elettricità a scorrergli nelle vene come una centrale elettrica. Era solo un semplice umano che a volte riusciva a controllare l'elettricità? si era decisamente strano e non aveva senso.
Ma poi che stupido! Davvero aveva creduto che magari ci fosse qualcuno interessato a lui?!
Ritirò la mano e velocemente si alzò senza degnare di uno sguardo i due.
Scott capì subitoe lanciò un'occhiataccia a Lydia per aver affrettato le cose.
-"Stiles aspetta!"-
Il ragazzo dalla felpa rossa si girò verso il moro e la rossa, con uno sguardo perso nel vuoto, lasciando che nelle sue irridi apparissero due fulmini, facendo sussultare leggermente i due.
-"Cristo, che volete?! avete visto male"-
Lydia fece un passo verso Stiles, fece per parlare ma fu interrotta da Scott.
-"Ci dispiace se hai pensato che ti prendessimo in giro ma credimi non è così, sappiamo quello che abbiamo visto e devo dire che sci ha leggermente sconvolto e poi ei non sei l'unico strano qui"-
Stiles alzò un sopracciglio cercando di capire dove il moro volesse arrivare. Non era strano, soffriva di ansia sociale era diverso.
-"Quello che Scott vuole dire, è che anche noi abbiamo "certi" segreti come le tue scintille da fata e che puoi fidarti di noi"- Sussurrò Lydia abbozzando un sorriso sincero.
Stiles ci pensò due volte prima di seguirli un'altra volta ma questa volta andarono dietro la pizzeria, in un vicolo nascosto all'ombra. Forse volevano prendergli i reni e venderli al mercato nero, oh cavolo! perchè non riusciva a non cacciarsi nei guai?!
-"Non mi sto fidando di voi, ma sono curioso tutto qui"-
Sussurrò abbassando lo sguardo.
-"Io sono un licantropo"-
Stiles lo guardo alzando un sopracciglio cercando di capire se si stava prendendo gioco di lui o no, ma quando poi mutò il suo viso insieme ai suoi occhi, fece un salto indietro dalla sorpresa e dallo spavento. I suoi reni erano in pericolo.
-"Tu sei un..un..wow o mio dio"-
Incredulo Stiles si avvicinò a Scott toccandogli la faccia. Praticamente gli molestò il volto, trattando il ragazzo come se fosse un pupazzo.
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Hurts // in Revisione
FanfictionLa nostra giornata inizia quasi sempre con una citazione. Che sia tratta da un libro o da un film, ma che dopotutto la nostra mente è fissa lì. Citazioni, frasi, parole che entrano in testa e la maggior parte delle volte ci restano.. Ma attenzione. ...