Capitolo 6

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-"Stiles,dovremmo andarci insomma è una festa,e non puoi stare qui nella tua stanza da nerd sfigato a fare la muffa quindi alza quel bel culetto gay e preparati"-
-"non lo so Allison insomma,ci sarà una marea di gente per non parlare del tuo ex che non può vedermi,e dei suoi amici..e non insultare la mia stanza nerd super gay o ti volo dalla finestra!"-
Allison si mise a ridere scuotendo la testa, aprì l'armadio del suo migliore amico e tirò fuori un paio di jeans aderenti ed una maglietta nera,anch'essa aderente.
Così dopo una buon ora,Allison e Stiles si avviarono alla famosa festa.
La prima ad entrare fu Allison,con un sorriso smagliante come sempre.
-"Stí non andare"-
Stiles si girò all'indietro, sentendo un debole sussurrò,ma non ci fece caso ed entrò.
Le persone dentro a quel club erano ubriache e spensierate,ma si divertivano,quindi se un branco di scimmie poteva divertirsi perché lui non poteva?
La risposta arrivò subito dopo..
Urla.
Spari.
Sangue.
Tutto troppo veloce e tutto troppo violento.
Il luogo cambiò come una magia e il giovane Stilinski si ritrovò di nuovo in quella fabbrica dove tutto finí.
Vide il corpo di Allison senza vita,e poi un altro,e un altro ancora.
-"è colpa tua Stiles"-
-"l'hai uccisa"-
-"mostro"-
Stiles si tappò le orecchie per non sentire le sue ombre che lo stavano mangiando piano piano.
-"Devi accettare quello che sei Stiles,accettati,accettaci.."-
-NOOOOOO- Stiles urlò, facendo uscire scintille dal suo corpo,si stava auto-distrugendo.
Poi un toccò troppo familiare lo risvegliò.
-"Stiles,svegliati"-.

L'urlo del giovane Stilinski fece svegliare lo sceriffo che come una furia entrò nella stanza del figlio e lo strinse nella sue braccia, cercando di calmarlo.
-"Stiles,era solo un sogno"- provò a dire Noah, ma ahimè non sempre i sogni finiscono quando qualcuno apre gli occhi. Dai demoni interiori non puoi scappare, puoi affrontarli  certo e magari sconfiggerli, ma non puoi scappare perché sono ombre e le ombre non spariscono mai..

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Il mattino seguente  Stiles si alzò.
Mise i soliti jeans neri con  la sua felpa rossa e dopo aver chiuso piano la porta, s'incamminò verso il bosco ,aveva bisogno del suo lupo e sapeva che lo avrebbe trovato sotto la grande quercia. Sentì un ululato in lontananza e poco dopo, il suo lupo nero fece il suo ingresso.
-"ei lupone"- Sussurrò prima di affondare il viso rigato dalle lacrime nel folto e morbido pelo del suo lupo. Gli raccontò del suo incubo da come si erano fatti più violenti.
Il lupo asciugava le lacrime di Stiles cercando con la sua goffaggine a leccargli il volto di farlo ridere.
-"Devo andare sourwolf, ho scuola e non posso saltarla anche se beh una salata me la farei"-

Appena varcò l'ingresso della scuola, Scott e Lydia si precipitarono subito da lui con due sorrisi caldi che Stiles timidamente  ricambiò.
-"Allora Sti, come va con il tuo lupo nero"-
Lydia gli lanciò uno sguardo strano e non era la prima volta che lo faceva, confondendolo ancora di più. Il lupo non suscitava in lui emozioni strane, tranne la calma...ma effettivamente si era messo a parlare con un lupo che probabilmente se non fosse stato affamato, l'animale avrebbe sicuramente mangiato in solo boccone... e continuava ad andarci come un tenero coniglietto che salta fra mille trappole, in attesa di essere preso. Ma sapeva anche che Lydia aveva sempre strani pensieri e non si meraviglierebbe se ad un certo punto gli facesse vedere un porno zoofilo.
Mentre Scott li guardava con aria interrogativa, cercando di capire perchè la ragazza si divertisse tanto a stuzzicare il mio amico, Derek il loro Alpha, si avvicinò, caricando di punto in bianco Stiles su una spalla.
-"HALE METTIMI SUBITO GIÙ!"-
-"Stilinski e questo tono autoritario?"-
Scott e Lydia ridevano come matti mentre Stiles cercava di liberarsi dall'Alpha scorbutico.  Roteò gli occhi e da una parte questa specie di legame che si era creato fra lui e il fratello di Laura e Cora gli poteva andar bene in un certo senso.
-"si bravi voi due ridete, siete degli amici pessimi"-
Alla fine il ragazzo si arrese e così i quattro entrarono dentro l'edificio scolastico, o meglio, i due entrarono, mentre Stiles ancora su una spalla di Derek, si avviarono al cortile.
-"Derek sei un licantropo, dovresti avere una vista ottima, e mi dispiace deludere le tue aspettative ma siamo come dire..NEL PARCHEGGIO, DENTRO LA TUA AUTO QUESTO È RAPIMENTO DI PERSONA! lo sai vero che mio padre è lo sceriffo? ed ha un fucile oltre che una squadra addestrata al 101% ?"-
L'alpha avvicinò il viso a quello della sua preda in modo tale da bloccargli quella parlantina.
Sentiva il suo cuore battere forte e il suo viso pallido diventare rosso.
-"perché sei rosso?"-
Il rossore sul viso di Stiles aumentò ancora di più.
-"I-io, tu stupido sourwolf a-allontanati subito"-
Stiles non si rese conto dello strano soprannome che aveva pronunciato, lo aveva fatto sensa pensarci,  Derek sorrise ancora di più, avvicinandosi maggiormente ,sfiorandogli il naso.
-"Tipo così?"-
-"N-no, sei uno stronzo"-
Stiles si girò dall'altra parte per prendere la cintura, soprattutto per evitare un altro contatto con Derek.
Si aspettava una lunga giornata..

eppure il suo desiderio di saltare la scuola si era avverato..

e mentre Derek lo riportava indietro, giusto in tempo per l'ultima campanella, il cuore di Stiles era irrequieto, sentiva che stava per succedere qualcosa...ma forse era solo la stanchezza dovuta al sonno..

eppure quando scesero dalla macchina, una ragazza saltò fra le braccia di Derek. Rimase immobile per qualche secondo, lentamente indietreggiò e andò via, sentendosi forse di troppo...non capiva le emozioni in corpo in quel momento. Erano un miscuglio di rabbia, forse gelosia? ma non avrebbe avuto senso...perchè avrebbe dovuto essere geloso di Derek?...perchè non aveva una risposta pronta a questa domanda?...

Hurts // in RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora