Capitolo 14

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-Emma!- urlai, entrando in camera sua e rimanendo subito paralizzato.

Lei era in lacrime, con un corpo stretto tra le braccia, Non mi mossi, non sapendo esattamente cosa fare ne sapendo chi fosse quel ragazzo.

-James..  rispondimi, ti prego James..- sussurrava Emma, accarezzando il viso di quel ragazzo.

-Lui sarebbe il ragazzo che ti ha salvato?- chiesi cautamente, avvicinandomi a loro.

-James, ti prego. Non puoi venire qui con quel tuo sorrisetto e morire tra le mie braccia!- urlò Emma disperata, ignorandomi.

Mi avvicinai di più e osservai il ragazzo.

-Emma, calmati. Fammi vedere, forse posso aiutare.- dissi cercando di calmarla.

Lei annuì e accarezzò i capelli corvini del ragazzo. Appena poggiai una mano sul suo petto lui aprì di scatto gli occhi e iniziò a tossire, mettendosi seduto. Io e Emma ci guardammo increduli ma io rimasi sulla difensiva, a differenza di mia sorella che abbracciò il ragazzo. C'era qualcosa nel suo sguardo che mi spaventava.

-Grazie al cielo stai bene... ho temuto di perderti..- mormorò Emma, accarezzandolo.

Lui non rispose e strinse forte la mano della ragazza.

-Emma, allontanati...- mormorai, poggiando una mano sulla sua spalla e tirandola indietro.

Lei mi staccò bruscamente.

-No! Non voglio, non posso.. James mi sei mancato così tanto..- sussurrò Emma, accarezzandogli i volto.

-Emma! Lui non ha il..- iniziai ma non riuscii a finire la frase.

Quel James scattò e mi afferrò per il collo, sbattendomi contro la parete, togliendomi il fiato.

-James! No! E' mio fratello!- urlò Emma , cercando di fermarlo ma venendo spinta a terra da lui.

-Dannato!- urlai, dimenandomi e colpendolo con un calcio.

Lui indietreggiò e prese dei ventagli, pronto a combattere mentre io feci lo stesso con il mio bastone.

-Emma! Esci da qui e vai a chiamare gli altri!- urlai e mi avventai contro James, cercando di disarmarlo.

Lui parava tutti i miei colpi e con i ventagli affilati mi lacerò il costume, provocandomi un taglio sulla pancia. Strinsi i denti e lo colpii, cercando di allontanarlo da Emma, ancora paralizzata a guardarci. James lanciò un ventaglio, che schivai senza problemi. Lanciò anche il secondo che deviai con il bastone. Il ventaglio cambiò direzione, puntando a Emma immobile.

-Emma!- urlai e cercai di mettermi davanti a lei per proteggerla.

James fu più veloce si mise davanti a Emma, prendendo il colpo in pieno. Un forte urlò lacerò il silenzio improvviso che si era creato ma non era di James, bensì di Emma. Il ragazzo crollò in ginocchio, afferrando il ventaglio e tirandolo via dalla ferita con una disinvoltura quasi spaventosa. Si alzò, ignorando il sangue che colava a fiotti sul suo costume blu, facendolo diventare rosso. James afferrò Emma e se la mise in spalle, saltando velocemente verso la finestra e sparendo con lei. 

Non ebbi il tempo di fermarlo, ancora sconvolto per tutto quello che era accaduto. Non era possibile, non lo era, un graffio come il mio, anche se poco profondo, faceva male e rallentava i miei movimenti quindi era impossibile che avesse fatto quello che aveva fatto. Non poteva essere stato così veloce. Vidi la porta aprirsi e mi de-trasformai, sentendo subito un forte dolore allo stomaco provocato dalla ferita a contatto con la mia camicia bianca che si stava lentamente macchiando di sangue. Guardai mio padre fissarmi con sguardo spaventato e preoccupato. Si avvicinò a me e mi fece sdraiare sul letto. Prese il telefono e chiamò i medico di famiglia, intimandolo a venire il più in fretta possibile.

Remember Me ~ MiraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora