Capitolo V

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4 Novembre 2017.

Stavamo ancora una volta viaggiando su quel camper ma questa volta avevamo una meta, questa volta Karl non c'era.Eravamo diretti verso quella cittadina, ignari di quello che sarebbe potuto accadere.

Mi avvicinai a Linda e la abbracciai forte.I suoi occhi verdi erano spenti,gonfi,rossi e circondati da occhiaie.

-Linda,sei consapevole che Karl è ancora qui con noi?-le sussurrai nell'orecchio

-Che intendi dire?-mi guardó come se fossi pazza.

-Lui è qui con noi.Lui vive nei ricordi di ognuno di noi, lui ha salvato la vita a tutti i qui presenti,per questo non possiamo dimenticarlo! Lui è una parte di noi e fino a quando saremo vivi anche lui lo sarà.-

-Hai ragione...-sorrise leggermente.

Per me era un grande traguardo averla fatta sorridere.

Andai ad abbracciare Kristine.

-Dov'è il mio papà? -

Merda.Non sapevo come rispondere.

-Il tuo papà è andato in un posto molto più bello di questo e appena diventerai un pò più grande lo potrai raggiungere.-gli disse Hans dolcemente.Lo guardai con ammirazione e sollievo.

-Perché non è rimasto con me? L'ho fatto arrabbiare?Io non volevo fare la cattiva, prometto che faró sempre la brava peró ora voglio il mio papà! - inizió a piangere.

-Calmati Kristine-Hans le accarezzava i capelli-il tuo papà non è arrabbiato con te, lui ora è in quel posto perché soffriva tanto e ora sta benissimo,non vede l'ora di abbracciarti. -

-Hans,mi abbracci?-Kristine quasi lo supplicó.

-Certo.-detto questo la strinse a se.

-Ragazzi siamo arrivati nella città senza nome!-urlò Friedrich.

-Come città senza nome?-replicai.

-Non c'è un fottuto cartello, le strade sono vuote.È una città fantasma,come ogni altra città del mondo.-Friedrich sembrava incazzato mentre pronunciava quelle parole.

-Scendiamo! -proposi.

-Vuoi farti ammazzare di nuovo?-gridó Hans.

-Mi sono rotta il cazzo di stare in questo fottutissimo camper!-urlai esasperata.

Friedrich fermó il veicolo e io senza il permesso di nessuno afferai una pistola e uscii fuori.Appena fuori presi una lunga boccata d'aria, mi serviva proprio.Iniziai a camminare e a esplorare quella città ormai vuota.Un bar con un'insegna mezza fulminata, un supermarket con i vetri spaccati senza neanche un briciolo di cibo sugli scaffali.Cibo...Dio quanto ero affamata,non mangiavamo da due giorni.

-Chaterine aspetta!!-Hans mi stava raggiungendo.

Lo aspettai.

-Perché te ne sei andata?Ho sempre pensato che tu abbia una specie di istinto suicida e ora credo di esserne davvero certo.-mi strinse.

-Ho fame Hans.Le mie forze stanno calando.-lo abbracciai forte-Linda e Kristine sono con Friedrich giusto? -

-Si sono al sicuro.-mi afferra il collo e mi bacia con foga.

Ci stacchiamo dal bacio e iniziamo a perlustrare il posto.Il cielo grigio coperto dalle nuvole rende tutto più cupo e tetro.Sembra sia tutto grigio, sembra che tutto sia stato abbandonato anni e anni fa.Entriamo in una casa per cercare cibo, sembra tutto tranquillo.La casa era composta da,una sala da pranzo, due camere da letto e un bagno, ovviamente tutto era a soqquadro.Apriamo un mobile della cucina dove probabilmente si trovava il cibo e troviamo tre scatolette di tonno e due barattoli di mais.Che fortuna!Hans mi bacia tutto contento.

Decidiamo di dare una controllata alle stanze,io controllo una camera da letto.Apparteneva sicuramente a un bambino più o meno grande come Kristine,avevo visto una foto di famiglia attaccata al frigo con una calamita a forma di astronave,c'erano disegni attaccati al muro, un letto con una coperta fatta di disegni di astronavi e stelle, uno scaffale pieno di giocattoli a forma di astronauti e alieni, si poteva ben immaginare cosa piaceva a quel bambino.Esco dalla stanza e vado verso il bagno, nulla di speciale tranne per una pozza di sangue accanto alla vasca.Apro la tendina della vasca e trovo la scena più triste che abbia mai visto.I cadaveri del bambino e la madre ancora grondanti di sangue.Erano abbracciati e la madre aveva ancora la pistola in mano.Avevano deciso di farla finita insieme, con un colpo in testa, almeno non si sarebbero trasformati in uno di quei mostri.Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso,cominciai a singhiozzare.Hans mi raggiunse subito,mise un braccio attorno al mio collo,mi coprí gli occhi con una mano e mi portó fuori di lí.Tornammo al camper senza dire una parola.

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