Capitolo XIII

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Le settimane e i mesi passarono, le nostre giornate erano sempre uguali, viaggiare su un camper, sfuggire dai morti, ogni tanto ci fermavamo a fare rifornimento di benzina.Mi abituai a questa vita che un tempo mi spaventava a morte, mi rassegnai anche al fatto di non aver scoperto come riuscii a sopravvivere a quel morso.Con Hans le cose andavano sempre peggio, a stento ci parlavamo, Isaac era sempre il solito stupido e Kira era cresciuta troppo, quando si metteva su due zampe riusciva a superarmi e io arrivo a 1.70cm di altezza!

Notai che più passava il tempo e più ingrassavo nonostante mangiassi pochissimo e per lo più il mio ciclo tardava ad arrivare.

20 febbraio 2017.

-Hans, ti devo parlare. -mi avvicinai a lui che era seduto sul divano intento a pulire i fucili.

-Sono impegnato, forse più tardi avrò tempo per te.-

-È importante. I tuoi fucili puoi anche pulirli dopo!-lo tirai per un braccio per farlo alzare ma rimase seduto.

-Per farti capire qualcosa devo per forza essere diretto? Non voglio parlarti.Ora vattene mi stai disturbando.-

-È questo ciò che mi merito? È così che tratti la donna che ami?-

-Mi hai trattato peggio, io ho cercato di starti accanto, di farti capire quanto io sia innamorato di te ma tu mi hai sempre evitato, hai sempre rifiutato ogni mia attenzione e ogni mia dichiarazione, ora dimmi è questo ciò che mi merito? -allungó il braccio e con le dita mi afferrò il mento avvicinano il mio viso al suo-Ti sto ripagando con la tua stessa moneta, non hai idea di quanto io stia soffrendo ma nonostante questo tu vieni a rimproverarmi sul modo in cui ti tratto, dovresti rimproverare te stessa.E ora vattene.-con un gesto brusco mi lasció il mento.

Mi coprii il volto con le mani e iniziai a piangere.

-Sono...incinta.-dissi con un filo di voce.

Hans sgranó gli occhi e mi tolse le mani dalla faccia.

-Ripeti.-

Lo guardai dritto negli occhi.

-Sono incinta.-questa volta lo dissi con più convinzione e a voce alta.

-Non so se è un bene o un male.-mi rispose abbassando lo sguardo.

-Hans guardami.-

Mi guardó con gli occhi di un bambino che ha paura del buio.Di cosa aveva paura? Ci guardammo negli occhi senza parlare mentre i nostri visi si avvicinavano sempre di più, arrivammo a sfiorarci le labbra e alcuni ricordi sfocati iniziarono a farsi strada nella mia mente, ma arrivó Isaac a interrompere tutto.

-Ragaz..-si bloccó appena vide me e Hans con le labbra a un millimetro di distanza.

-Scusatemi!-sorrise e mi accarezzó la nuca in segno di imbarazzo.

Poco dopo arrivó Kira che mi saltó addosso e mi leccó tutta la faccia.

Hans mi guardó ancora con quegli occhi pieni di paura per un istante e uscí fuori.

-Mi dispiace Chaterine...-

-Non preoccuparti avremo altre occasioni! -sforzai una risata.

Non sapevo se confessare ad Isaac il mio stato, sarebbe stata solo una preoccupazione in più e nel dubbio rimasi in silenzio.

-Isaac! Cazzo!passami un fucile!-

Mi precipitai fuori e trovai Hans che lottava a mani nude con un morto e aveva del sangue che gli colava dal collo.Isaac sparó in testa al morto che si accasció tra le braccia di Hans.Mi avvicinai velocemente a lui.

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