-Il vero sapore della gioia- Nalu #3

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La giornata era cominciata con il piede sbagliato: i soldi scarseggiavano e la padrona di casa stava cominciando ad essere sempre più fiscale nei miei riguardi, limitando le nostre conversazioni ad avvisi di scadenza dell'affitto o a problemi riguardanti i miei privilegi da inquilina. Sbuffai sonoramente e come mia abitudine costeggiai il fiume, camminando in bilico sul muretto che ne delimitava le rive. Era magnifica la sensazione di leggerezza che quel gesto mi procurava, il mantenermi in equilibrio, senza alcuna paura. "Finirai per cadere." Una voce familiare mi fece avere un attimo di tentennamento, ma subito mi ripresi e continuai a camminare con altezzosa convinzione. "Se cadessi sarebbe solo colpa tua e delle tue visite indesiderate." Commentai con un sorriso sulle labbra, che subito venne ricambiato. Allungai la mano verso il ragazzo, che capendo al volo le mie intenzioni, mi afferrò e mi prese in braccio, facendomi scendere con dolcezza dal muretto e baciando le mie labbra con semplicità disarmante. Ancora non mi potevo ritenere abituata a quelle smancerie pubbliche, anche se andavano avanti ormai da parecchi mesi, ma non potevo neppure negare che mi rendessero davvero felice.
"Allora, Principessa... come stai?"
Leo mi prese per mano, facendomi strada verso la gilda. Da due anni a quella parte era sempre difficile entrare in quella meravigliosa ed accogliente struttura, senza sentire un po' del mio cuore oscurarsi. Leo lo sapeva, ed era per quel motivo che tutte le mattine era proprio lui ad accompagnarmi, distraendomi dal pensare a quanto dura fosse. Lui con le sue premure e le sue attenzioni era riuscito a sollevare il mio animo afflitto quando nessuno era stato in grado di farlo. Mi costrinsi ad accennare un sorriso, malgrado i miei pensieri non troppo gioiosi e annuii con forza. "Sto bene." Mentii. Non mi andava di tediarlo con le mie sfortunate avventure. Mantenere aperto il portale che lo collegava con il mondo degli umani ormai era diventato un gioco da ragazzi, ma questo non significava che Leo potesse rimanere tutto il tempo al mio fianco, il mondo degli spiriti era casa sua e anche lì aveva il suo bel da fare. Il resto del tragitto lo passammo parlando di nuove missioni e di come le avremmo affrontate insieme. "Ehi." Mi richiamò all'attenzione Leo, proprio mentre davanti a noi era nitida la figura del grande portone della Fairy Tail. Lo guardai e per un attimo mi persi nei suoi occhi, sentendomi al sicuro.

"Tu sei forte. Dimostralo a tutti." Disse con serietà. Era quello lo sguardo che mi aveva fatto battere il cuore la prima volta, quello sguardo in netto contrasto con il Loki gigolò che avevo conosciuto in principio. Era cambiato tutto così radicalmente, eppure era come se il mondo continuasse a mutare ancora in maniera costante, come se non fosse affatto soddisfatto di quel che tutti noi eravamo diventati.
Carica della forza del mio ragazzo, la stessa che mi scorreva nelle vene, gli donai un bacio a stampo e ringraziandolo forzai la chiusura del portale, rispedendolo nel mondo degli spiriti stellari con un sospiro.
Il salone principale della gilda era affollato come al solito, ma tutti sedevano tranquilli e silenziosi ai propri tavoli. Lì dentro non si vedeva una rissa da due anni, da quando...
"Lu-chan! Ti stavo aspettando!"
Levi mi corse incontro, abbracciandomi con trasporto e sorridendomi come solo lei sapeva fare. Indossava un pantaloncino nero di pelle sopra le calze a rete dello stesso colore, e una canotta che aveva tutta l'aria di essere un capo d'abbigliamento maschile. Sorrisi, era stupendo il modo in cui il suo abbigliamento non influenzasse per nulla il suo aspetto dolce e innocente.
"Io e Gajeel abbiamo appena accettato un incarico. Perché non vieni anche tu?" Chiese sprizzando gioia da tutti i pori. Finsi una smorfia di disgusto e la allontanai da me con un cenno del capo. "Levi, io ti adoro... ma non verrò a reggere la candela a voi due piccioncini innamorati." Affermai convinta, scrollando le spalle coperte dalla maglietta leggera che indossavo. La mia migliore amica batté il piede a terra e incrociò le braccia al petto.
"Sei così ingiusta. E poi ci sarebbe anche Loki, no?" Provò ancora, facendomi sbuffare come una teiera impazzita. "Davvero, Levi. Credo che tu e Gajeel-kun abbiate bisogno di un po' di tempo da soli." Affermai ancora più convinta, sperando che in tal modo avrebbe lasciato cadere la questione. "Gamberetto, smettila di perdere tempo con la bionda e andiamo. Ho bisogno di picchiare qualcuno." Gajeel si appoggiò alla testa della sua ragazza che ancora guardava nella mia direzione con un cipiglio. Alzai gli occhi al cielo sia per la sua insistenza, sia per l'appellativo utilizzato da Gajeel nei miei confronti, poi però mi sciolsi in un sorriso ed abbracciai la turchina, facendo perdere l'equilibrio al Dragon Slayer che la stava utilizzando come appoggio. Lo appuntai come piccola rivincita per i suoi modi rudi. "Grazie per avermi invitata." Sussurrai nel suo orecchio, risollevandole il morale. Ci vollero comunque altri dieci minuti buoni per convincerla ad andare via senza di me, ma alla fine cedette, e presa come un sacco di patate dal suo fidanzato, se ne andò salutando con la mano fino a quando non sparì dietro all'enorme portone. Mi avviai verso il bancone, senza soffermarmi a guardare i tavoli che mi circondavano per non incorrere nel difficile compito di intrattenermi in mille chiacchiere con metà della gilda e salutai Mira con un veloce bacio sulla guancia. "Buongiorno." Le dissi aggiustando la borsa che portavo sulla mia spalla. "Giorno a te. Sei venuta per vedere qualche lavoro?" Annuii guardando distrattamente la bacheca, adornata con diverse pergamene di vari colori. "In realtà credevo avresti accettato la collaborazione con Levi, tu e lei siete davvero molto legate..." Ammise appoggiandosi con i gomiti sulla superficie in legno del grande banco, mettendo in bella mostra le sue curve piene, coperte da un vestito lungo e scollato sul decoltè.
"Non sono abituata a lavorare di squadra." Dissi per tutta risposta, facendo ridacchiare l'altra ragazza, che aveva capito al volo ciò che stavo cercando di dire. "Beh, allora ti consiglio di guardare quella richiesta in fondo alla bacheca, mi sembra perfetta per te." Suggerì sporgendosi verso di me ed indicando un punto impreciso, che mi affrettai a raggiungere.
La richiesta era per la ricerca di una pergamena antica nella biblioteca di una vecchia chiesa abbandonata nei dintorni di Magnolia, con una ricompensa abbastanza sostanziosa se si pensava alla facilità dell'incarico. "Credi ci sia qualcosa dietro?" Chiesi a Mira, che ancora mi seguiva con lo sguardo. Lei scosse la testa. "Non lo so, Lucy, ma terrei gli occhi aperti."

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