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La gilda non mi era mai mancata così tanto come in quei giorni.
Forse perchè, anche se alcune missioni mi avevano costretta a stare lontana da essa per lunghi periodi di tempo, non ero comunque mai stata così tanto fuori casa da sola.
Sospirai e portandomi dietro i miei soliti bagagli, con una tranquillità immane, mi guardai intorno frustrata. Il cielo era scuro e le stelle erano coperte da strati spessi di nuvole cariche di pioggia. Dovevo trovare un riparo al più presto oppure sarei finita a vagare sotto la tempesta.
Non che mi interessasse, insomma ero pur sempre Titania, la regina delle fate; avevo però la pallida sensazione che alle mie valigie sarebbe interessato un bel po'.
La luce di una locanda all'angolo della strada mi fece tirare un sospiro di sollievo. Erano passati giorni dall'ultima volta in cui mi ero ritrovata in una città ed un bagno caldo e una bella dormita avrebbero di sicuro giovato ai miei nervi.
Ad accogliermi fu una ragazza dall'aspetto cagionevole, ma carina e garbata abbastanza da mostrarmi una camera senza neppure una domanda o un filo di maliziosa curiosità.
Tolsi la pesante armatura e nuda andai in bagno riempiendo la vasca, non prima di aver afferrato con delicatezza il pezzo di carta caduto dal corpetto in acciaio.
Mi sedetti sulla vasca ed accompagnata dal rumore dell'acqua che andava a riempire la superficie di quest'ultima, cominciai a leggere per la milionesima volta la pagina macchiata di inchiostro.
C'erano solo poche parole scritte con velocità ed eleganza, ma erano state proprio quelle parole a convincermi a partire.Ti aspetterò... fino alla fine dei tempi, fino a quando il mio cuore non cesserà di battere. Ti aspetterò fino a quando non ti vedrò attraversare quella porta, Scarlett.
Per essere finalmente tuo.Non avevo avuto bisogno di firme. Sapevo con certezza che la lettera, o meglio il biglietto, mi era stato mandato da Jellal.
E sapevo anche quale fosse la fantomatica porta da attraversare.
La porta che mi avrebbe condotto ad una vita intera con lui, non era altro che la porta di una cattedrale sorta alle periferie della civiltà, in onore delle vittime cadute nella battaglia per la libertà nella torre del paradiso.
Me ne aveva parlato di sfuggita, in uno dei pochi momenti fugaci che avevamo potuto assaporare insieme. Si era fatto sfuggire che un giorno avrebbe voluto vedermi lì, all'entrata di quella chiesa. In circostanze ben diverse da quelle che ci vedevano sempre protagonisti. Lontani dalla guerra e dai giudizi, dalle missioni, dai doveri verso gli altri. Un posto ed un tempo dove saremmo stati solo noi due. Solo noi stessi. Insieme.
Era stato quello il momento in cui mi ero resa conto che i nostri sentimenti andavano al di là dell'odio, al di là degli errori commessi,al di là dell'amicizia.
Quella sera però non ebbi il coraggio di ricambiare la sua velata dichiarazione, offuscata dall'onere della battaglia che gravava su di me.
Jellal era sparito subito dopo, ma ancora non riuscivo a pentirmi della mia scelta di tacere i miei sentimenti.
Non ero sicura di quello che avrebbe potuto riservarci il futuro, vivevamo in un mondo pieno di pericoli e guerre dietro ad ogni angolo e non volevo affrontarle sapendo che al mio fianco c'era qualcuno che non avrei mai potuto lasciare.
Durante tutta la mia vita avevo combattuto per la mia gilda, per la mia casa, per la mia famiglia. Avevo combattuto denigrando la morte ed affrontandola, a volte accogliendola a braccia aperte pur di proteggere le persone a cui volevo bene.
Con Jellal però era diverso. Volevo averlo al mio fianco e non abbandonarlo mai più, volevo affrontare le mie guerre, ma con la paura opprimente della morte, perchè il solo morire al fianco di Jellal e procurargli così, dolore mi faceva gelare il sangue nelle vene e venire voglia di rintanarmi in un posto lontano da tutto e tutti.
Scossi la testa e mi diedi della stupida. Al contrario di quello che pensavo, infatti, in modo incessante, stavo proseguendo il mio viaggio verso il mio obbiettivo. Ricongiungermi a lui. Forse solo per prenderlo a pugni. O per gridargli quanto mi mancava. O quanto era stupido. Non lo sapevo neppure. Ma volevo vederlo. Percepire ancora i suoi occhi su di me e sentire il suo cuore battere accanto al mio.
Appoggiai il biglietto al lavandino e mi immersi nella vasca. Oramai l'acqua di stava raffreddando, così mi lavai in fretta prima di avvolgermi in un accappatoio e buttarmi sul letto. Mi addormentai in meno di qualche minuto con la convinzione di essergli vicina.
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We Found Us || Fairy Tail
أدب الهواةUna serie di storie brevi che danno sfogo ad ogni mia fantasia sulle coppie all'interno del mondo di Fairy Tail... NaLu; Jerza; Miraxus; Gruvia; GaLe; Dorandy; E taaaaaaaanto altro *faccina malefica* Storia ideata e scritta da Channaki_ ©Channaki_ t...