-Invictus- Gale#1

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Quel pomeriggio Magnolia sembrava piena di vita. Una marea di persone si aggirava, infatti, per i negozi e per le strade della città, parlando e gridando, creando una strana ed emozionante colonna sonora alla mia giornata. Non sapevo se la mia visione della giornata fosse stata condizionata dal fatto che mi sarei incontrata con Gajeel, sapevo solo che avevo trovato tutto magnifico, dalla colazione alla gilda, agli schiamazzi mattutini di Natsu e gli altri.
Nessuno di loro sapeva che quel giorno Gajeel sarebbe tornato dalla sua missione. Non lo aveva detto a nessuno, ma aveva trovato il modo di avvertire solo me, e la cosa mi rendeva tremendamente euforica. Non era una novità e nemmeno un segreto che andassi pazza per Gajeel, insomma, era un bellissimo ragazzo e non aveva mai mancato occasione per aiutarmi, seppur a modo suo.
Lo trovavo una persona magnifica, e lui pareva ricambiare. Negli ultimi tempi avevamo passato la maggior parte delle nostre giornate a battibeccare e a parlare come amici di vecchia data e la cosa non sembrava dispiacere a nessuno dei due. Poi, però, Gajeel era dovuto partire in missione con Juvia e Gray e non ci eravamo visti per circa un mese.
Attraversai la strada e osservai per un attimo il dormitorio maschile della gilda. Era posizionato fuori città, ma era una struttura davvero ben curata e soprattutto era spaziosissima.
Entrai velocemente e corsi nella stanza che sapevo fosse di Gajeel, ci ero stata un paio di volte, quando, per sua richiesta, lo svegliavo la mattina per andare insieme in gilda.
Respirai profondamente come spesso facevo quando dovevo affrontare Gajeel e aprii la porta senza bussare, sapevo che il ragazzo la lasciava sempre aperta.
Si meravigliò però, quando, entrando nella stanza e chiudendo la porta alle sue spalle, trovò il dragon slayer addormentato nel suo letto. I capelli a coprirgli gran parte della schiena rimasta senza maglietta, la bocca semi aperta e le braccia a proteggere gli occhi dal sole.
Sorrisi e mi avvicinai piano a lui, sedendomi sul letto, accanto a lui.
"Gajeel..." Sussurrai accarezzandogli i capelli con dolcezza. Lui sbuffò e cercò di girarsi dall'altro lato, ma dato che mi trovavo quasi sopra di lui, mi ritrovai ad essere trasportata nella sua manovra, finendo distesa dall'altra parte del letto, stretta tra le sue braccia. Arrossii e il mio cuore cominciò a battere così forte che temetti di poter svegliare Gajeel con tutto quel rumore.
"Gajeel." Provai di nuovo a svegliarlo, lui per tutta risposta sussurrò un "altri cinque minuti, te lo prometto, Levi."
Rabbrividii. Allora sapeva che ero lì, che ero io... E aveva deciso di tenermi stretta a lui mentre dormiva, di sua spontanea volontà. A quel pensiero sorrisi e mi rilassai, godendomi la sensazione del suo calore.
"Mi sei mancata." Fu solo un sussurro, così roco e basso che quasi non ci credetti di averlo sentito per davvero.
"Non pensavo di poterlo dire per davvero, ma mi sei mancata." Ripetè Gajeel e mentre il mio cuore continuava a battere all'impazzata, mi resi conto che non era tutto un sogno. Che Gajeel mi aveva appena confessato quanto fossi importante per lui. Sorrisi arrossendo e, seguendo il mio istinto, mi voltai in modo che il mio volto fosse davanti al suo. I suoi occhi erano aperti e svegli, mentre penetranti mi osservavano come solo lui sapeva fare. Un brivido mi percorse la schiena mentre la sua mano si posizionava sul mio fianco e lo stringeva in maniera possessiva.
"Anche tu mi sei mancato Gajeel-kun..." Mormorai in imbarazzo. Lui sorrise spigoloso. "Questo era scontato, Gamberetto." Mi prese in giro, sapendo che odiavo quel suo stupido soprannome, in realtà quel nomignolo mi imbarazzava da morire, ma allo stesso tempo mi faceva sentire importante, sua. Come se il fatto che mi avesse dato un soprannome, rendesse la nostra relazione un po' più intima.
"Uomo di latta, smettila di infastidirmi." Sbottai cercando di essere infadtidita, ma sapevo che il sorriso ebete che aleggiava dul mio volto mandava a monte tutti i miei sforzi di sembrare acida.
"Ti infastidisce anche questo?" Sussurrò allora lui, tirandomi un po' più verso di lui in modo che il mio seno fosse a contatto con il suo petto. Le sue labbra erano così vicine alle mie da sentirle muoversi ad ogni sua parola. Il suo respiro caldo che si scontrava con il mio frenetico. Alternai lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra, vogliosa di sentirle più vicine. Chiusi gli occhi e mi avvicinai sentendo la bocca di Gajeel raccogliere la mia con una passione degna del suo carattere. Le nostre lingue non ci misero molto a legarsi insieme in un bacio rude e appassionato che mi fece tremare dalla testa ai piedi. Avevo sognato per tanto tempo quel momento che quasi non ci credevo che stesse accadendo per davvero. Se non fosse stato per la presa ferrea del ragazzo e per la sua violenta brama, avrei creduto che fosse soltanto uno dei miei sogni ad occhi aperti. Assaporai il gusto ferreo delle labbra di Gajeel fino a quando non fui costretta a staccarmi per riprendere fiato. Sentivo caldo come non mai e respirare mi pareva una cosa difficile, come se in quel momento avessi dimenticato come farlo. "Gajeel-kun..." Biascicai tentando di riallacciare i fili che collegavano la parte razionale di me con quella irrazionale che stava ora prendendo il sopravvento.
"Forse non dovremmo." Continuai allontanandomi da lui chiudendo gli occhi per non vedere la sua reazione.
Non sapevo che diavolo mi stesse prendendo, volevo Gajeel con tutta me stessa, eppure adesso che il tutto si stava realizzando davanti ai miei occhi, sentivo come se non fosse la cosa giusta da fare.
"Levi..." Cominciò a parlare il ragazzo, il suo tono ora sembrava fermo e duro rispetto a prima. Scossi la testa e spalancando gli occhi, mi buttai giù dal letto cercando di pensare lucidamente, cosa che accanto a lui non mi riusciva per nulla.
"Ascoltami. Ti voglio nella mia vita tu non sai quanto, ma non ti sembra che stia accadendo tutto così..." Non trovavo neppure le parole perchè in effetti non avevo la più pallida idea di cosa mi frullasse per la testa. Il suo bacio mi aveva sconvolta più di quanto la sua presenza non avesse mai fatto, e la cosa mi mandava in tilt.
Feci qualche passo indietro, ma quando Gajeel si alzò dal letto e mi venne incontro, non accennai a spostarmi.
"Non sono un tipo sentimentale io. Non sono dolce, non sono romantico, non sono neppure un po' carino nei confronti delle persone, o almeno non lo ero. Poi è arrivato un maledetto gamberetto nano nella mia vita. All'inizio era solo un gamberetto come tutti gli altri, ma poi ho cominciato a sentire il bisogno ti proteggerlo, di farlo ridere e di tenerlo stretto a me... Diavolo dedicherei una canzone a quel gamberetto anche se so di essere uno schifo a cantare."
Scoppiai a ridere tra le lacrime e Gajeel alzò un sopracciglio chiedendosi a cosa era dovuto il mio cambio repentino di umore.
"Ripetere così tante volte gamberetto ha rovinato tutto, sai?" Risi ancora, a quel punto anche il ragazzo davanti a me scoppiò a ridere nella sua solita risata contagiosa e particolare.
"Ammettilo che la mia era la più bella dichiarazione che un uomo avesse mai potuto fare." Mi prese in giro con ironia ed io mi ritrovai ad annuire.
"Volevo un tuo bacio da tempo, Levi, ma ero pronto ad aspettare che tu fossi pronta, che magari facessi il primo passo. Non vederti per un mese ha minato ogni mia volontà, appena sono tornato qui non desideravo altro che vederti e placare il mio desiderio..." Ammise ed io sorrisi intenerita da tutte le sue dolci rivelazioni.
"Gajeel-kun." Lo chiamai ritornando ancora una volta seria. Lui mi guardò negli occhi ed il tempo parve fermarsi intorno a noi.
"Solo. Non mi prendere in giro."
Supplicai.
"Prometto di non affibiarti più nomignoli..." Cominciò allora lui, ma io lo bloccai scuotendo la testa.
"Non era quello che intendevo."
Sorrisi triste, lui annuì e colmò la distanza tra i nostri corpi, stringendomi a sè in uno spigoloso abbraccio, tanto goffo e schematico da farmi sorridere mentre le mie mani cercavano di raggiungere la sua nuca con difficoltà, una volta che ebbi un appiglio sicuro, mi issai sul corpo di Gajeel in modo che le mie gambe fossero ancorate al suo busto e il mio viso fosse davanti al suo.
La mia bocca non ci mise tanto a trovare la sua ed a ricominciare quello che prima aveva interrotto, ora con più sicurezza. Le mie mani affondavano nei capelli lunghi di Gajeel e la sensazione delle sue ciocca tra le dita mi faceva sentire in una posizione privilegiata.
Per quanto la mia forza permettesse, spinsi i fianchi verso Gajeel e lo feci cadere sul letto. Scommettevo, però, che la mia forza non aveva portato il ragazzo a cadere, ma aveva solo fatto capire le mie intenzioni e lui mi aveva accontentata.
Una volta a cavalcioni su di lui non ci pensai troppo e tolsi la maglietta ritornando a baciare le sue labbra, il suo collo, il suo petto, con vorace insistenza. Mi sentivo come se i miei freni inibitori si fossero rotti e non ci fosse rimedio se non accellerare ed andare avanti.
Sotto di me Gajeel gemette e io sorrisi piena di soddisfazione, prima di reprimere un urlo, quando le sue mani esperte racchiusero i miei seni provocandomi una scarica elettrica lungo il corpo. Spinsi il bacino verso il suo in una specie di vendetta, ma la cosa servì solo ad eccitare entrambi, costringendoci a togliere velocemente il resto dei vestiti, che finirono senza cerimonie sul pavimento della camera. In quel momento pensai al fatto che eravamo nel dormitorio della gilda, alla porta non chiusa a chiave e alla possibilità che qualsiasi nostro amico avrebbe potuto fare irruzione da un momento all'altro. Arrossii e misi una mano sul petto di Gajeel, che intanto si era portato su di me, bloccando le sue azioni.
"Chiuderesti la porta a chiave?" Chiesi timidamente, Gajeel scoppiò a ridere e subito si affrettò ad accontentarmi, troppo voglioso per perder tempo in discussioni che sarebbero potute scaturire da una sua risposta negativa. Sospirai di sollievo e quando Gajeel tornò su di me, baciando la mia scapola con trasporto, mi sentii finalmente al sicuro.
Passammo le ore successive ad amarci e a coccolarci in modi che non credevo neppure lontanamente possibili se si parlava di Gajeel, eppure fu tutto perfetto.
Solo, però, quando Gajeel fu del tutto addormentato, con le gambe intrecciate alle mie e il viso nell'incavo del mio seno, mi permisi di sussurrare un "Ti amo" prima di addormentarmi con il sorriso.

We Found Us || Fairy TailDove le storie prendono vita. Scoprilo ora