-La cattedrale dei sogni- Jerza#1 pt2

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-Wedding Day-
Jerza #2

I preparativi erano terminati così come la mia pazienza. Due giorni erano passati in fretta, eppure non vedevo l'ora di arrivare all'altare. Tutta la gilda aveva occupato i banchi della chiesa che Mira aveva decorato con delle rose bianche e dei veli molto simili a quello del mio abito.
Ad accompagnarmi, invece, erano le mie damigelle: Lucy, Levi, Juvia e Wendy mentre ad aspettarci sull'altare, accanto allo sposo e ai nostri due testimoni, vi erano i pagetti Natsu, Gajeel, Gray e Doranbolt. Avevo deciso di fare una specie di gioco delle coppie che sicuramente avrebbe reso felici le mie migliori amiche. Glielo dovevo.
Respirai profondamente e mi aggiustai agitata la pettinatura sulla testa.
"Erza! Attenta al velo!" Mi sgridò Lucy rimettendo nuovamente quest'ultimo al suo posto mentre io sbuffavo indispettita.
Tutto ad un tratto una musica dolce e meravigliosa che non riconobbi cominciò a propagarsi dalla cattedrale.
"È il nostro momento." Saltellò agitata Wendy. Il cuore prese a battermi più forte. Non avevo mai pensato che nella mia vita avrei potuto vivere un momento simile. Condividere me stessa con l'uomo che avevo sempre amato. Rividi me stessa nella torre del paradiso. Rividi il dolore che avevo provato in quel tempo e il sollievo di avere accanto qualcuno come Gellal. Poi Zeref me lo aveva portato via ed io avevo perduto un pezzetto di me. La speranza. L'amore.
Presi a camminare con sicurezza. Seguii le mie amiche lungo la navata cercando di contenere la gioia. La musica veniva da un antico e meraviglioso organo posizionato sulla parete destra della chiesa a cui non avevo fatto caso la prima volta che ero entrata. Sorrisi. Era tutto perfetto. Pian piano le ragazze avanzarono, posizionandosi accanto ai loro cavalieri, fino a quando ad attraversare la navata non rimasi soltanto io. Gli occhi di Jellal catturarono i miei ed accelerai il passo, buttandomi su di lui. Qualcuno ridacchiò.
"Sei bellissima." Sussurrò il mio fidanzato prima di rimettermi in equilibrio davanti a sè. Annuii imbarazzata.
Non mi sentivo a mio agio ad indossare un vestito da sposa al posto della mia armatura, anche se il peso era molto simile data la gonna ampia di tulle.
"Siamo qui riuniti per unire in matrimonio questi due giovani combattenti....." Cominciò il master che per essere alla nostra altezza si era issato su un alto sgabello. Il mio sguardo era fisso in quello emozionato di Jellal, le mie mani a stringere le sue. Il master continuò a parlare per un po' ma poi lasciò la parola a noi ed alle nostre promesse.
Jellal mi sorrise incoraggiante per poi cominciare a parlare.
"Erza, la prima volta che ti ho vista ho subito capito che non avrei mai avuto speranza con una come te -qualcuno rise ed io sogghignai- eri una bambina all'epoca, ma eri la bambina più coraggiosa e piena di potere che avessi mai conosciuto. Eri così fragile ma continuavi a combattere per quello in cui credevi e in cui credi ancora: la tua famiglia. Ti ho sempre ammirata, e le nostre strade si sono divise così tante volte da farmi quasi rassegnare all'idea che non ti avrei mai avuta al mio fianco. Ora però vedendoti qui mi rendo conto che questa è un'ennesima prova del tuo coraggio. Amare me. Passare la tua vita con me. Sarà la tua prova più grande forse. A combattere si impara sul campo, ma ad amare invece?
Spero funzioni come il combattimento. Spero di imparare ad amare ogni giorno standoti accanto. Ti amo. E ti prometto che sarò sempre dalla tua parte, in tutte le guerre che intraprenderai e in tutte le occasioni felici che affronterai. Ti proteggerò e ti renderò mia per l'eternità." Concluse il suo discorso donandomi un casto bacio sulla fronte. Chiusi gli occhi godendo a pieno di quel piccolo contatto e presi un lungo respiro prima di riaprirli e sorridere.
"Sono già tua. -Sussurrai in modo che mi potesse sentire solo Jellal, poi alzai la voce. -La mia vita non ha avuto un inizio facile, non avevo un'identità, non avevo una casa, non avevo nulla. Poi sei entrato tu a far parte di essa e io sono come rinata. Mi hai donato un nome, mi hai donato una ragione per vivere, una meta da raggiungere.
Non c'è stato attimo da quando sei andato via in cui io non abbia pensato a te. Hai detto una cosa giusta. Ho sempre lottato per la mia famiglia e tu non sei la mia famiglia solo perchè ora stai diventando mio marito. Tu sei la mia famiglia dal giorno in cui i tuoi occhi hanno catturato i miei, e ti chiedo scusa se non ho saputo lottare nel modo giusto per tenerti al mio fianco.
In questi anni sono diventata forte ed ora sono sicura che qualsiasi cosa accada io sarò lì a farti da scudo, a sacrificare me stessa per te, per noi."
Arrossii violentemente accorgendomi del mio discorso strappalacrime. L'amore cambia davvero le persone.
Pensai. Il master sorrise soddisfatto.
Ci scambiammo gli anelli e ci baciammo, poi non capii più nulla. Cominciarono gli auguri, le strette di mano, gli abbracci e le urla di gioia. Ed eravamo ancora in chiesa, non osavo immaginare che cosa sarebbe successo una volta iniziati i festeggiamenti.

"Sono felice che tu e J vi siate sposati." Luxus mi sorrise dal suo posto accanto a Mira ed io ricambiai, guardando Jell ballare insieme ai pagetti, che lo avevano rapito circa cinque minuti prima.
"Quando vi deciderete a sposarvi voi?" Chiesi poi con malizia. I due cominciarono a balbettare frasi senza senso per poi guardarsi in imbarazzo.
"Okay. State decisamente nascondendo qualcosa..." Borbottai analizzandoli con lo sguardo. Mira si grattò la nuca e sorrise.
"In realtà noi siamo già sposati..." Ammise e per poco non mi andò di traverso il vino che stavo tentando di bere. "Cosa?!" Feci sconvolta. Qualcuno si girò nella nostra direzione preoccupato, ma non ci feci caso. "Erza. Sei stata in missione per cinque mesi l'ultima volta e..." Cominciò a spiegare la ragazza, suo marito, nel frattempo le teneva una mano sulla gamba come a darle sostegno. "Mi stai dicendo che ti sei sposata nei cinque mesi in cui io, la tua migliore amica, non c'era?!" Chiesi di nuovo, questa volta la mia voce risultò bassa, mentre tenevo i denti stretti per il nervosismo.
"Non è che ho deciso di sposarmi mentre tu non c'eri. Luxus mi ha fatto la proposta, io ho accettato e siamo corsi in chiesa a sposarci. Non c'era nessuno della gilda. Solo noi." Disse triste, ma io non riuscivo a calmarmi. Mi sentivo umiliata e tradita. La mia Mira, la persona che consideravo come una sorella, mi aveva nascosto una cosa del genere.
"Questo non cambia il fatto che tu non me lo abbia detto." Sbottai, poi con la gonna del vestito tra le mani, per non farmi inciampare, corsi fuori.
"Erza!" Jellal mi raggiunse a qualche metro dal portone.
Mi fermai e mi voltai indietro per guardarlo. "Scappiamo via!" Gridai. Lui sorrise sornione. "È il nostro matrimonio. Quelle persone sono lì per noi." Disse avvicinandosi a me.
"Appunto. Ci saranno per tutta la vita. Tu li conosci come me, sai che non se ne accorgerebbero nemmeno, troppo presi dal far baldoria." Tentai di convincerlo, lui scosse la testa indeciso. "Cosa è successo là dentro?" Chiese invece indicando l'edificio alle nostre spalle. "Mira e Luxus si sono sposati tempo fa e me lo hanno nascosto." Ammisi, Jellal mi abbracciò. "Sono i tuoi migliori amici, Erza. Avranno avuto delle buone ragioni per non dirtelo. Non lo farebbero mai per cattiveria." Sussurrò accarezzandomi la schiena.
"Erza!" La voce di Mira mi fece sussultare. Mi staccai lentamente da mio marito e lo guardai in cerca di aiuto. Lui semplicemente sorrise annuendo. "Erza, perdonami se non te l'ho detto. La verità è che quando ci siamo sposati era tutto perfetto, io e lui contro tutti. Abbiamo preso tutto troppo alla leggera. Quando siamo tornati alla gilda ci siamo sentiti uno schifo, per non aver condiviso una cosa come quella con la nostra famiglia, così io e Luxus abbiamo pensato di ripetere la funzione con tutti voi. E volevamo te e Jellal come testimoni... Non mi hai fatto finire di parlare prima... Tecnicamente siamo già sposati, ma il master ha accettato di ripetere le promesse..." Non seppi se Mira aveva finito il suo discorso, le corsi incontro e la abbracciai.
"Sei pazza." La rimproverai dolcemente, lei tra le lacime mi strinse più forte. "Mi dispiace. Avevi ragione. Dovevo dirtelo prima..." Si scusò accarezzandomi i capelli ed io non potei fare a meno di sorriderle grata. "Non importa. Sei la mia migliore amica, no?"
"Sono tua sorella."
Ci abbracciammo ancora, ma poi mi staccai ricordandomi di Jellal a qualche passo da noi.
"Adesso possiamo andare via?" Chiesi ridendo. Mira ci guardò con le sopracciglia aggrottate. "Volete scappare dal vostro matrimonio?" Chiese sorpresa. Alzai le spalle fingendo uno sguardo innocente e lei scosse la testa. "Farò finta di non avervi visti allora." Sorrise e mi diede un bacio sulla guancia prima di rientrare. "Dove vuoi andare, my lady?" Jellal mi tenne stretta tra le sue braccia, il suo profumo a invadere i miei polmoni e i suoi occhi a contrastare ogni mia paura.
"Sorprendimi, my prince."

#AngolinoAutrice
Eccomi tornataaaaaaa
Capitolo breve, ma spero vi sia piaciuto, spero di aggiornare molto più in fretta dato che ho molto tempo libero al momento, quindi restate nei paraggi, ci saranno nuovi capitoli e nuove avventure per i nostri eroi.
Volevo precisare nuovamente che le storie non seguono un filo logico e cronologico, ma ogni storia ha la sua trama e inizia e finisce. Questa era la prima storia dedicata a ErzaXJellal
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento e/o accendendo la stellina qui sotto.
Un bacione e alla prossima ship *__*

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