ATTENZIONE. IMPORTANTISSIMO
Ho deciso che ogni capitolo sarà un episodio a sè su ogni coppia. Questo è dedicato ad una delle mie favorite. La Dorendy (Doranbolt x Wendy)
Spero vi piaccia.
Inoltre avviso che questa fanfiction non tiene affatto in conto degli episodi accaduti nell'anime o nel manga. Buona lettura.______________________________________________
6 CAPITOLO
-In missione per amore-
-Dorandy-La giornata era cominciata in modo magnifico per Wendy. Tutto si era svolto nel migliore dei modi. La ragazza si era svegliata nella sua accogliente cameretta negli alloggi affiliati alla fairy tail, poco puori dal paese. E dopo aver rifatto il letto con calma ed essersi vestita, si era diretta con Charle alla gilda.
La strada verso quella che oramai da anni era diventata la sua casa, era stata resa ancor più piacevole dalle chiacchiere con la sua migliore amica.
"Avremmo bisogno di un lavoro Wendy, e da molto che non prendiamo un incarico, e l'affitto non si paga da solo." Rimproverò la gatta ad un certo punto.
La ragazza però non perse il sorriso.
"Sono sicura che troveremo qualcosa adatto a noi." Le aveva risposto infatti soffermandosi a guardare degli abiti davvero carini in una vetrina.
"Non riempirti gli occhi di queste schiocchezze..."
Di nuovo il tono di Charle parve di rimprovero, così Wendy riportò la sua attenzione su di lei.
"Hai ragione." Fece portandosi le mani dietro la schiena e cominciando nuovamente a camminare in silenzio. Doveva darsi da fare e rinvigorire i suoi guadagni, magari così avrebbe potuto permettersi anche qualche piccolo sfizio.
Oramai la gilda era davanti a loro ed era come se un tacito accordo impedisse alle due di proferire parola nei dintorni di quella struttura.
Entrambe al cospetto di tanto splendore e fortuna, si sentivano così esterrefatte da non riuscire a proferire parola.
Quel luogo aveva visto davvero molti momenti bui. Era caduto così come tutti i componenti della gilda, ma si era sempre rialzato grazie al legame indissolubile che vigeva tra tutti quei maghi, che oramai erano parte integrante della famiglia della ragazzina.
Il silenziò non durò molto, dato che una volta aperto l'enorme portone d'ingresso, un chiasso assordante e rasserenante accolse le due ragazze. "Charleee." Happy svolazzò attorno alla diretta interessata con gli occhi a cuoricino mentre questa faceva finta di non vederlo, arrossendo però come una scolaretta. Wendy represse un sorrisino ed invece si diresse con sicurezza verso la bacheca delle missioni.
Non prima di aver salutato calorosamente i suoi amici.
"Wendy!?" La ragazza si voltò incrociando lo sguardo di chi l'aveva appena chiamata.
Mirajane sventolava un foglio di carta davanti a sè mentre le correva incontro sui tacchi alti. Ancora una volta Wendy invidiò tanta bellezza, eleganza e potenza.
"Buongiorno." Fece la più grande sorridendo con gentilezza. La più piccola arrossì abbassando la testa con imbarazzo. "Giorno." Sussurrò.
Mirajane non si fece abbattere dalla sua reazione e tornò all'attacco.
"Vedo che stai cercando un lavoro... Qui ho una richiesta proprio per te." Disse porgendole il pezzo di carta che l'altra prese con inquietudine.
"Per me?" Fece stranita. Mira rise incrociando le mani sul grembo.
"Sì. È espressamente richiesta la tua sola presenza." Chiarì. Wendy abbassò lo sguardo. Questa volta per leggere ciò che c'era scritto sul foglio, e non per timidezza o vergogna.
Subito, essendosi velocemente liberata dal suo tedioso ammiratore, Charle si avvicinò interessata al lei. "Trovato qualcosa?" Chiese realmente interessata ed anche un po' meravigliata dal vederla con una richiesta tra le mani. Wendy annuì estasiata. "Qualcuno ha bisogno delle mie cure, devo partire in questo stesso momento se voglio essere utile." Sorrise timida.
Charle sbarrò gli occhi emozionata, senza accorgersi minimamente delle parole scelte con giudizio e precisione dall'amica.
"Sono così contenta. Abbiamo finalmente un lavoro." Esultò tirando un sospiro di sollievo, come immaginando già di spenderli. Wendy per poco non si mise a piangere mentre l'altra esultava senza però esagerare.
"Charle. Devo andare da sola per questa volta." Confessò alla fine con malinconia, ma fermezza, facendo svanire del tutto la felicita dell'exeed.
Avevano sempre svolto insieme le loro faccende, e Wendy considerava Charle la sua migliore amica, la sua migliore confidente e anche sua sorella. Questa volta però la missione richiedeva la sua sola presenza e Wendy si sentiva pronta ad affrontarla, senza l'aiuto dell'altra.
"Wendy..." Provò a ribattere, ma la turchese scosse la testa con gli occhi chiusi.
"Ce la farò okay?" Chiese poi con un sorriso che avrebbe illuminato la giornata a chiunque. Ad appoggiarla furono Natsu ed Happy, che avendo sentito la conversazione si erano avvicinati.
"Se la caverà." Il rosato fece un occhiolino a Wendy con le mani dietro la testa. Happy annuì con vigore. Fu così che la ragazza si ritrovò a prendere il primo treno per una cittadina non molto lontana da Magnolia. Sentiva la mancanza di Charle, ma aveva voglia di diventare più forte e per una volta la lontananza da quest'ultima le faceva sentire il potere di farcela. Da sola.
Con la richiesta a portata di mano si diresse all'indirizzo segnato sul foglio. Era una villetta alla periferia del paese. La facciata dai colori chiari trasmetteva pace e tranquillità agli occhi dell'osservatore. Da quello che aveva letto Wendy dalle informazioni presenti sul foglio datole da Mira, la villa doveva appartenere a due coniugi, una signora molto anziana e gravemente malata e suo marito -ovvero il mandante della richiesta-. Quest'ultimo aveva provato a far visitare la donna da ogni medico del luogo e delle zone limitrofe, ma nessuno era arrivato ad una cura, così aveva deciso di rivolgersi alla dragon slayer.
La porta dalle sfumature oro venne aperta, mentre Wendy rimaneva sempre più confusa. Quello che aveva aperto la porta non sembrava affatto un anziano signore. E sicuramente non lo era.
"Doranbolt?" Chiese con la bocca aperta.
Il ragazzo che tante volte le aveva salvato la vita sostava sull'uscio quasi sorpreso quanto lei. Era da circa sei mesi che non si vedevano.
L'ultima volta infatti, non si erano lasciati nel migliore dei modi. Lei piangeva sulla spalla di Charle mentre lui con il cappuccio del mantello a coprigli il volto se ne andava senza dire nulla.
C'era stato qualcosa tra loro quella volta. Qualcosa di insignificante ma esistente in loro. Qualcosa che aveva fatto battere forte il cuore della ragazza e che aveva fatto perdere la testa al ragazzo.
"Wendy." La salutò di rimando accennando ad un sorrisino malizioso facendo arrossire la ragazza che dovette sforzarsi parecchio per mantenere la sua maschera di rabbia.
"È opera tua!?" Alzò in aria il foglio con aria di accusa e delusione.
L'altro non fece altro che confermare la sua tesi rimanendosene muto a grattarsi la nuca in imbarazzo. Era raro vedere Wendy arrabbiata o seria, ma in quel momento il ragazzo sulla porta si rese conto che stava assistendo ad uno di quei momenti critici. Ricordò per un attimo la felicità di rivederla dopo anni a crederla morta. Era stato quello il momento in cui si era reso conto di provare qualcosa per lei, ma non aveva mai potuto dire nulla. Gli anni di differenza che li separavano lo facevano riflettere. Come avrebbe potuto privare Wendy di una spensierata vita da adolescente complicandola con gli opprimenti problemi di un adulto. O almeno era quello che si era ripetuto per sei lunghi mesi. Poi si era reso conto che la dragon slayer aveva affrontato molte più cose di una semplice ragazzina, che non era per niente come tutte le altre ragazzine, anzi, lei non lo era affatto; così aveva cercato il modo di riavvicinarla a sè. Un modo efficacie e non rischioso.
"Ti va di entrare?" Riprovò con un secondo approccio, sperando che la sua idea tanto complessa non si rivoltasse contro di lui rivelandosi come un fallimento.
Vedere i capelli blu di Wendy lasciati sciolti sulle spalle, il suo seno pronunciato e il vestitino accollato gli fece rendere conto di quanto era cambiata in quei sei mesi e di quanto lui fosse stato stupido a perdersi quel periodo della sua trasformazione, scappando come un codardo. Wendy non rispose, entrando con aria di superiorità nella casa.
Si era alzata tanto degli ultimi tempi da arrivare alla spalla del ragazzo e di questo era immensamente fiera. I suoi allenamenti e i suoi sforzi erano serviti a qualcosa.
"Prego. Benvenuta nella mia umile dimora." Cercò di sdrammatizzare. Wendy lo fulminò con lo sguardo. "Non cercare di abbindolarmi Doranbolt. Sono qui dentro solo perchè esigo delle spiegazioni." Disse ferrea incrociando le braccia al petto. Il ragazzo represse una risata beccandosi l'ennesima occhiataccia.
"Sei così maturata dall'ultima volta... quasi quasi non ti riconosco..." Le spiegò il motivo del suo sfogo con un tono a metà tra il divertito e il malinconico. Questo fece crollare ogni difesa eretta da parte della ragazza che non appena sentì la frase parve sentirsi in colpa.
"Sono sempre la stessa persona." Sorrise serena come per accentuare la veridicità delle sue parole.
Poi ritornò seria. "Perchè sei andato via?" Chiese poi. Il gelo parve scendere sul corridoio stretto nel quale stavano dialogando. Doranbolt non si aspettava di arrivare così velocemente al punto. Ma ormai aveva deciso di esporsi con lei, quindi perchè non chiarire subito le cose?
"Andiamo di là. Ti racconterò tutto davanti ad un bel the caldo." Voltò le spalle alla ragazza che si prese un istante per ammirarlo senza essere presa con le mani nel sacco. Il ragazzo indossava un pantalone semplice blu e una maglia nera con al di sopra una giacca dello stesso colore acceso del pantalone. Le spalle larghe, i capelli lunghi fino ad esse, scompigliati sulla testa.
Raggiunsero la cucina e lei distolse velocemente lo sguardo, facendo finta di ammirare l'ambiente, semplice ed essenziale come l'esterno.
"Accomodati pure." Le suggerì il più grande e lei non se lo fece ripetere sedendosi su una delle tante sedie dell'isola in marmo posta in mezzo alla stanza mentre l'altro metteva su l'acqua per il the. Wendy tossì richiamando la sua attenzione.
"Allora?" Fece interessata e spietata. Avida di informazioni.
Doranbolt appoggiò le mani sul piano dietro di sè e la guardò negli occhi prima di cominciare a parlare.
"Me ne sono andato perchè credevo di non farcela." Ammise vago. La ragazza lo guardò confusa con il cuore che non accennava a rallentare.
Proprio come quella volta. Si ritrovò a pensare.
"Non credevo di riuscire a sopravvivere alla tua presenza sapendoti così vicina e così inaccessibile." Continuò poi. Stavolta il peso delle sue parole parve gravare sulla sua testa, obbligandolo ad abbassarla. La ragazza al contrario non riusciva a distogliere lo sguardo. Nessun muscolo pareva volersi piegare al suo volere. Riusciva solo ad osservare la cicatrice sul volto del ragazzo, sperando che le sue parole non fossero solo frutto della sua mera immaginazione. Passarono secondi, forse minuti. Il rumore dell'acqua in ebollizione fece distrarre i due che parvero riprendere entrambi le proprie capacità coignitive.
"Cosa è cambiato?" La domanda risuonò tremante nell'ambiente meravigliando entrambi.
"Cosa intendi?" Il moro posizionò una tazza fumante davanti a Wendy prima di prendere posto su uno sgabello davanti a lei accompagnato da un'altra tazza piena.
"Deve essere sicuramente cambiato qualcosa se hai fatto questo -e mise il foglio sul tavolo, come scoprendo le sue carte in una partita- se mi hai voluta qui." Spiegò non calcolando minimamente il suo the.
"In sei mesi sono cambiate un sacco di cose. Tu sei cambiata per prima. Avevo paura che esponendo i miei sentimenti in quel momento, ti avrei costretta ad essere infelice. Ti avrei costretta a diventare un'adulta quando ancora non lo eri."
Si fermò un attimo prendendo il respiro ed analizzando le reazioni della sua interlocutrice. Sembrava sorpresa, ma tranquilla, forse un po' triste.
"Avresti dovuto rendermi partecipe. Far scegliere a me. Sei stato egoista." Lo disse con tale freddezza e calma da far rabbrividire il ragazzo.
"Non saresti stato tu a farmi diventare adulta. Sono stati gli eventi a forgiarmi. Ed anche se sono sempre stata minuta, o senza seno, o infantile..." alzò la voce pian piano, arrivando a sbattere le mani sul piano e ribaltando così le tazze ed il loro contenuto. La bevanda cominciò a scorrere sul tavolo arrivando veloce al pavimento, entrambi i ragazzi però non vollero farci caso, troppo presi l'uno dall'altro.
"Non sono mai stata una bambina." Conclude.
Poi voltandosi dalla parte opposta si avviò verso l'uscita.
"Aspetta!" La voce di Doranbolt la raggiunse quando già era in corridoio, ma ovviamente lui fu dannatamente più veloce e pronto di riflessi, sicchè senza che se ne rendesse quasi conto Wendy si ritrovò schiacciata al muro. Le labbra del moro sulle sue così calde e piacevoli da farle scordare tutto. "Mi dispiace." Disse staccandosi di poco solo per comunicarle il suo senso di colpa per i suoi errori. La ragazza posizionò due mani sul suo petto spingendolo via, con delicatezza.
"Siamo tutti un po' egoisti quando si tratta di amore." Le mani si chiusero a pugno sulle due estremità della giacca blu riposizionando il ragazzo a pochi centimetri da lei, per poi riprendere a baciarlo.______________________________________________
#Angolino infernoso:
Ehilà spero che il capitolo vi sia piaciuto. L'ho scritto in maniera molto veloce ed impulsiva quindi segnalatemi i vari errori commessi e provvederò a risolverli.
Se il capitolo vi è piaciuto fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento qui sotto e/o accendendo la stellina (dai su che le stelline fanno tanto aria di natale)
Taaaanti baci e alla prossima
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We Found Us || Fairy Tail
FanficUna serie di storie brevi che danno sfogo ad ogni mia fantasia sulle coppie all'interno del mondo di Fairy Tail... NaLu; Jerza; Miraxus; Gruvia; GaLe; Dorandy; E taaaaaaaanto altro *faccina malefica* Storia ideata e scritta da Channaki_ ©Channaki_ t...