Il confine

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I due giovani guerriglieri stavano viaggiando verso la frontiera a una velocità decisamente elevata.
Per evitare di incontrare la polizia avevano preso strade secondarie ma ormai mancava poco.
"Emer mi è sorto un dubbio " disse Gilles
"E cioè?"
"Se al confine c'è una pattuglia cosa si fa?"
"Andiamo addosso alla barriera a tutta velocità e la sfondiamo per poi allontanarci a tutta velocità.
Se l'auto si romperà allora la abbandoneremo e continueremo a piedi."disse Emer con sicurezza
"E se non riusciamo a superare la frontiera?"Chiese Gilles esitate
Emer non rispose e Gilles capi subito.
O passavano la frontiera o per loro sarebbe stata la fine.
In quel momento si domandava perché stava facendo tutto ciò.
Non poteva rimanere a casa?A quell'ora sarebbe a casa a giocare con la sua adorata sorellina,sua mamma starebbe preparando la cena e suo padre starebbe leggendo il giornale davanti ad un boccale di birra.
Chissà se li avrebbe mai più rivisti?
Questa domanda pulsava nella sua testa come una pietra aguzza che sbatte sull'acciaio.
Nessuno dei suoi genitori sapeva nulla e quindi lo avrebbero dato per morto...Anche Eveline lo avrebbe creduto ormai defunto.
Perché lo aveva fatto??
Fuori il tempo era sereno e le dolci colline verdi risplendevano sotto la luce dei raggi del sole.
In quel momento si sentiva enormemente confuso e in poco tempo sopraggiunse il torpore ed il sonno.
D'un tratto si svegliò dato che c'era Emer che lo scuoteva.
"Dai svegliati dormiglione...vedo la frontiera!!"disse Emer esultante
"Grazie a dio ci siamo arrivati"
In lontananza si vedeva l'edificio e la barriera che segnalano il confine tra l'Irlanda del Nord e l'Irlanda libera.
I due giovani si rallegrarono credendo di aver raggiunto la salvezza ma in poco tempo la gioia svanì.
"Cazzo ci sono delle pattuglie di polizia inglese."disse Emer con la voce stroncata dalla sorpresa
Gilles fisso meglio e vide vicino alla barriera tre auto della polizia.
"Quindi cosa facciamo??Emer cosa facciamo??!!"Chiese Gilles sempre più disperato.
"Quello che avevamo programmato"disse l'amico con le lacrime agli occhi.
"È troppo pericoloso...Lo sai che ci spareranno."
"Gilles se succede qualcosa e l'auto viene bloccata o frenata o qualsiasi altra cosa salta giù e corri come il vento più lontano possibile e vedi di scomparire"
"Ma tu sarai con me?"
"Lo spero..."disse Emer con le lacrime agli occhi e accellerò di colpo.
L'auto si diresse verso la barriera a velocità smodata senza rallentare.
Quando i poliziotti capirono l'intenzione dell'auto si scansarono subito.
Gilles si piegò poco prima dell'impatto.
L'urto con la barriera fu fortissimo ma l'auto passò.
I poliziotti iniziarono a sparare e Gilles senti i proiettili che colpivano l'auto ed i finestrini mandandoli in frantumi.
D'un tratto l'auto sbandò violentemente a destra e si bloccò di colpo.
Gilles si girò verso Emer e con orrore vide il suo busto ed il cranio crivellati dai colpi dei poliziotti.
Si era beccato la scarica in pieno ed ora giaceva li con lo sguardo vitreo fisso nel vuoto.
Con la mano destra stringeva la croce cattolica.
Sulla sua faccia c'erano lacrime.
Gilles in quel momento fece l'unica cosa che il suo compagno gli aveva detto.
Salto giù dall'auto e ,incurante della pioggia di colpi dei poliziotti che lo inseguivano, si mise a correre a perdifiato attraverso i biondi campi di grano.
Correva come mai prima di allora ed egli stesso si stupì di come in quel momento non stesse provando nessuna emozione.
Aveva solo il cuore gonfio e una strozzatura alla gola mentre grosse lacrime gli rigavano il volto.
Correva come una gazzella con il sole in faccia senza una meta o una direzione ma completamente a caso.
Cercava di salvarsi.
D'un tratto sotto di lui il terreno scomparve e lui precipitò in un fiume.
Inizialmente richiò di affogare a causa dell'acqua che gli era finita nei polmoni ma poi riuci a tornare in superficie.
L'acqua era molto mossa e la corrente del fiume era molto forte e li portava lontano dai poliziotti che in poco tempo smisero di seguirlo e tornarono alle auto.
Gilles cercò di rimanere a galla ma l'acqua era mossa e la mimetica lo appesantiva.
Veniva continuamente sballottato dai flutti e cercava con tutte le sue forze di non venire trascinato sul fondo da uno dei tanti mulinetti d'acqua.
Più di una volta fu sul punto di morire affogato ma ogni volta ,con ostinazione,riusciva a tornare a galla.
Dopo quasi trenta minuti di peripezie nella gelida acqua Gilles vide che il fiume entrava in un fitto bosco.
Allora si fece forza e ,una volta che il fiume era entrato in profondità nel bosco,si tirò fino alla riva e uscì dal gelido torrente.
Era bagnato fino al midollo e tremava ma non si perse d'animo.
Sebbene fosse sotto shock non perse tempo e cercò di organizzarsi.
Guardò l'orologio e vide che erano appena le due.
"Okay il sole penserà a scaldarmi ma io me ne devo andare da qui.
Se riesco a trovare una abitazione vuota sono al sicuro per un pò. 
Magari una capanna per la caccia invernale."
Sì diede da fare e si incamminò per la foresta.
Inizialmente temette di essersi perso poiché camminava da un po ma finalmente vide il sole.
Uscì dalla fitta boscaglia e si trovò in cima ad una collina.
Guardando in basso si vedeva una palude.
Sulla cima c'era una minuscola capannetta.
Gilles si avvicinò per poi sfondare la porta ed entrare.
C'era solo una stanza centrale con un camino,un tavolo,una minuscola credenza e delle pelli appese alle pareti.
"Ottimo una capanna per la caccia invernale.
I proprietari non si faranno vivi per un pò.
Inoltre alla base della collina c'è una palude mentre alle sue spalle c'è un fitto bosco.
Sono al sicuro."
Detto questo si sdraio per terra e si addormentò di colpo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 25, 2017 ⏰

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