Capitolo 9

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Dopo quella chiacchierata notturna, il loro rapporto sembrò assumere una nuova piega: riuscivano a parlare senza rinfacciarsi il passato, senza frecciatine e senza colpi bassi, arrivando addirittura a ridere e scherzare insieme. A volte non riusciva ad abituarsi ad alcuni suoi comportamenti, come lasciarsi sfiorare dal suo uomo davanti a lui, non che fossero chissà che tocchi, di solito era il solo accarezzarle una guancia, oppure lo sfiorarle le labbra con le sue, ma comunque a lui davano fastidio, mettendolo in imbarazzo. Al contrario, loro sembravano perfettamente a loro agio, lasciandosi andare in effusioni anche davanti ai genitori di Miki. Proprio come in quel momento, quando stavano comodamente seduti sul divano e lui le stava accarezzando, distrattamente, una gamba nuda, davanti a lui e a Jin, che sembrava del suo stesso avviso.

-Hai contattato il catering per la serata?- le chiese George, continuando ad accarezzarle la gamba. A volte si era ritrovato a invidiare il loro modo di riuscire a lavorare, ritraendosi sempre qualche momento per loro due. Era ormai loro abitudine sedersi su quel divano, scambiarsi effusioni mentre parlavano di lavoro. Sembravano così affiatati, così in sintonia, al contrario di lui e Mary.

-Sì, ho contattato il catering, la musica e ho anche prenotato l'albergo per la tua famiglia- rispose, mentre guardava la tv. Sembrava così tranquilla tra le sue braccia, era rilassata come non lo era mai stata con lui. Nell'ultimo periodo si era ritrovato più volte a chiedersi se la loro relazione fosse stata davvero tale o era semplicemente un rapporto asfissiante, che non aveva fatto altro che fare del male a entrambi. Lei sembrava cosi a suo agio.

-Hai parlato con mia madre?- la voce di George tradì una certa ansia nel pronunciare quella domanda.

-No, con tuo padre e mi ha confermato che ci saranno tutti. Anche Janine- sputò quel nome infastidita, scostandosi leggermente da quel tocco, fingendosi interessata al programma che stavano trasmettendo. Si trovavano nel salotto in attesa dell'ora di cena e, mentre Jin era impegnato a leggere una rivista, a Yuri non sfuggì l'irrigidirsi dei loro corpi nel nominare quella donna, non sfuggì il tentativo di Miki di sottrarsi a quel tocco e l'assecondare di George, che troncò la sua carezza, staccando la mano da quella gamba. Non voleva invadere così la loro intimità, non voleva essere spettatore di quei momenti cosi privati, ma era praticamente impossibile far finta di niente.

-Allora ragazzi cenate con noi oppure avete altri programmi?- chiese Rumi, facendo il suo ingresso nel salotto.

-Noi non abbiamo programmato nulla- rispose George, cambiando repentinamente espressione e tono di voce.

-E tu, caro, resti oppure hai già programmi?- chiese, riferendosi a Yuri.

-Io non resto, vado da Mary-

-Cena in famiglia?-

-Beh ecco...-

In realtà i genitori di Mary erano partiti per raggiungere un loro parente e quindi avevano approfittato per trascorrere del tempo da soli, proprio come ai vecchi tempi. La ricostruzione del loro appartamento stava richiedendo più tempo del previsto e iniziavano a sentire quella situazione stretta.

-Mamma non essere invadente, saranno fatti suoi quello che farà con la sua donna!- esclamò Miki, alzandosi dal divano per dirigersi in cucina.

-Ora vieni che ti aiuto a preparare la cena-

Durante tutto il tragitto per arrivare a casa di Mary, non fece altro che ripensare al cambiamento nel comportamento di Miki nel pronunciare quel nome: lei si era dimostrata alquanto infastidita mentre lui rassegnato, come se si sentisse colpevole per quella reazione. Scrollò violentemente il capo per cancellare dalla sua mente tutti quei pensieri e cercare di trascorrere una serata tranquilla con la sua donna.

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