Capitolo 26

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Aprì gli occhi, sforzandosi di mettere a fuoco la stanza che la circondava. Cercò di spostarsi, ma qualcosa glielo impediva: il braccio di Yuri che la stringeva forte a sé, sotto il piumone pesante. Sentiva la pelle bollente del petto nudo di Yuri, appiccicarsi alla sua schiena, chiuse per un attimo gli occhi per poi riaprirli, afferrò il braccio e lo spostò lentamente, evitando di svegliarlo. Solo il sabato si fermava da lui, perché durante la settimana dovevano entrambi lavorare e non si vedevano praticamente mai, fatta eccezione per quelle rare volte dove lui andava a cena dai suoi, giorni più difficili di quando non si vedevano, perché averlo vicino e non poterlo toccare era più difficile di non vederlo affatto.

Si alzò lentamente, mettendosi seduta mentre aveva la sensazione di star dimenticando qualcosa. Voltò il viso e sorrise quando lo vide completamente addormentato, gli sfiorò piano la guancia: non si vedevano da più di due settimane, perché l'imminente apertura dell'ospedale lo aveva tenuto impegnato anche nel fine settimana.

Ho bisogno di fare l'amore con te

Era entrato nel suo ufficio come una furia, si era avvicinato e senza dire una parola, l'aveva fatta alzare e l'aveva stretta forte, sussurrandole quelle parole all'orecchio, facendole tremare il cuore. Aveva acconsentito incurante che fosse solo mercoledì e che l'indomani dovevano lavorare, aveva chiuso tutto e l'aveva seguito a casa sua.

Si erano subito aggrappati l'uno all'altra, baciandosi e perdendosi.

-Oh mio dio! - ansò, afferrando di scatto il telefono, spalancando gli occhi quando lesse il promemoria sullo schermo del suo smartphone

Giornata intera: Riunione con direttore

-Non può essere! - digitò frenetica la combinazione di quattro cifre per sbloccare il telefono e quando lesse a chiare lettere giovedì, imprecò, sconvolta.

-Yuri! - appoggiò la mano sulla sua spalla e iniziò a scuoterlo -Yuri, svegliati-

-Mmmhh- si spostò, sdraiandosi sulla schiena -Che succede? - mormorò, con gli occhi ancora chiusi.

-Ci siamo addormentati-

-E ora mi stai svegliando perché...? -

-Yuri è giovedì! -

-Lo so Miki, ma continuo a non capire perché mi hai svegliato- rispose, aprendo appena gli occhi.

-Dobbiamo lavorare-

-Che ore sono? - chiese, aprendo completamente gli occhi.

-Sono...- sbloccò di nuovo il telefono per controllare l'ora -le cinque-

-Le cinque? Oddio Miki? - sussurrò, coprendosi gli occhi con il braccio -sono le cinque! Ma a che ora devi andare in ufficio? -

-Alle otto- bisbigliò, sentendosi improvvisamente una stupida.

-Alle otto! - ripeté, afferrandola e attirandola a sé -vieni qua- la strinse a sé e sospirò di piacere, affondò il volto nei suoi capelli e le lasciò un bacio sulla testa -non so se dovrei sentirmi offeso- sussurrò, reprimendo uno sbadiglio.

-Per cosa? - chiese confusa

-Dopo quello che abbiamo fatto io sono distrutto mentre tu sei già bella pimpante e non so proprio come prenderla- affermò, avvicinandola di più a sé, intrecciando le gambe alle sue.

Appoggiò la fronte sul suo petto, lo abbracciò e sorrise alle sue parole: -ti fa sentire meglio se ti dico che sei stato fantastico? - bisbigliò, accarezzandogli la schiena.

-Mmmh solo fantastico? - scherzò, affondando il volto nei suoi capelli -non so davvero se prenderlo come un insulto o un complimento-

Alzò il viso e appoggiò le labbra sulle sue -Lo sai non sono brava con le parole, ma credevo che la reazione del mio corpo parlasse per me- mormorò, leccandogli il labbro inferiore.

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