Capitolo 3

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Gestire la situazione in casa si stava dimostrando più difficile del previsto, dal momento che Yuri sembrava intenzionato a ignorarli e George dal canto suo non sembrava minimamente intenzionato a sopportare l'atteggiamento menefreghista, così l'aveva definito, dell'altro. La situazione peggiorava se considerava il fatto di dover trascorrere l'intero fine settimana in compagnia di quei due, che in tacito accordo, avevano iniziato a farsi la guerra. Doveva assolutamente trovare un modo per trascorrere quel fine settimana con tranquillità, senza rischiare di dover far fronte a un vero e proprio duello di sguardi e frasi non dette.

-Ehi come mai così pensierosa?-

Quando erano da soli, si comportava come sempre, sembrava che andasse tutto bene, che niente e nessuno potesse scalfire, neanche di striscio, il loro amore; quando però si ritrovavano in presenza dell'altro, George cambiava radicalmente. Com'era successo la sera prima, quando seduti intorno al tavolo, si accingevano a cenare, o meglio lei si accingeva a cenare mentre i due uomini sembravano totalmente intenzionati a portare avanti un botta e risposta abbastanza strano e snervante.

-Per i miei gusti ci pensi un po' troppo- ribatté George, ostentando indifferenza, mentre si sedeva sul letto. La verità era che vederla così pensierosa per colpa di quel babbeo lo infastidiva e anche molto, ma non poteva dirglielo non ora, avrebbe fatto la figura dello stupido e quella purtroppo l'aveva già fatta abbastanza.

-Come scusa?- si voltò verso di lui guardandolo con confusione.

-Non devi pensare così tanto a lui-

-Beh se tu evitassi di comportarti da stupido in sua presenza, forse io...-

Non continuò la frase, bloccandosi per riflettere su quello che aveva appena detto, sorridendo appena

-Ti rendi conto che stiamo discutendo solo di lui?- le chiese, alzandosi per avvicinarsi a lei.

-Domani dovremo tornare a lavoro e se penso che abbiamo sprecato due giorni interi, quarant'otto ore, a discutere su quell'essere, mentre avremmo potuto dedicarci a noi, mi viene una rabbia-

Non avevano un po' di tempo per dedicarsi al loro amore da molto tempo, impegnati nell'avviare la nuova succursale , avevano trascorso le ultime tre settimane lavorando senza sosta, anche di domenica alcune volte.

-Che ne dici se oggi ci dedichiamo solo a noi fregandocene di chiunque altro e magari questa sera usciamo?- propose Miki, alzandosi e accettando l'abbraccio che George le stava offrendo.

-Dico che questa sia una bellissima idea- sussurrò, stringendola a sé e appoggiando le labbra sulle sue. Ogni volta che le labbra di George toccavano le sue, tutte le sue preoccupazioni di qualsiasi genere, passavano in secondo piano, per scomparire del tutto quando il contatto diventava più intimo.

Era sempre stato così anche quando tutto si limitava al semplice atto fisico, al semplice appagamento dei loro desideri e, finito quello, tutto tornava come prima.

-Cosa vuoi fare?- gli chiese Miki, quando lui si staccò quel poco per permettere a entrambi di prendere fiato.

-Mi piacerebbe vedere la città dove hai vissuto, conoscere i posti che frequentavi, voglio entrare nel tuo passato-

Lei gli sorrise anche perché lui nel suo passato era già entrato e dubitava ci fosse qualcosa di così eclatante che lui avrebbe dovuto sapere: conosceva già tutto della sua vita passata, aveva conosciuto la sua famiglia, aveva conosciuto lui, forse avrebbe dovuto presentargli i suoi amici ma...dopo così tanto tempo, non era più così sicura di potersi ritenere ancora una loro amica. Non aveva più sentito nessuno da quando aveva deciso di dare un taglio completo con quella vita, soprattutto perché nelle rare volte che si era sentita con Arimi oppure Ghinta, il tono compassionevole dalla loro voce non aveva fatto altro che far accrescere in lei la disperazione. L'unico con cui aveva mantenuto un contatto, anche se sporadico e solo ed esclusivamente via sms, fatta eccezione per una o due telefonate, era Steve, l'unico che era riuscito a comprendere appieno la sua delusione, forse perché si era ritrovato nella sua stessa situazione: tradito dal migliore amico e dalla persona che amava più della sua stessa vita.

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