Seduta su quella sedia, non riusciva a controllare la sua ansia: stava aspettando questo giorno da mesi. Tre lunghissimi mesi che l'avevano vista irrequieta e frustata.
Guardò l'orologio che aveva al polso, sospirando quando si accorse che erano ormai passati più di quarantacinque minuti dall'orario del suo appuntamento.
Si guardò intorno, sorridendo verso una ragazzina di poco più di sedici anni, che accarezzava con amore il suo pancino.
Ricordava ancora con emozione la sensazione di accarezzarsi la pancia, con la consapevolezza di avere dentro di te una nuova vita, o anche più di una, come nel suo caso.
-Quando devi entrare? -
Un ragazzo, poco più grande, si avvicinò alla ragazzina e le posò un bacio sulla guancia.
-Dopo quella signora- rispose, indicandola con un cenno del capo, mentre il ragazzo la fissò e le sorrise per salutarla.
Anche lui aveva fatto la stessa cosa: anche lui l'aveva baciata sulla fronte e si era seduto al suo fianco, stringendole forte la mano per l'emozione.
Afferrò il telefono per controllare se ci fossero dei messaggi: non era certo la prima volta che li lasciava da soli, ma ogni volta non riusciva a stare tranquilla.
Stranamente l'assenza di una notifica, invece di tranquillizzarla la fece agitare ancora di più: passò l'indice sullo schermo per sbloccare il cellulare e il loro viso sorridente le scaldò il cuore, schiacciò sull'app delle chiamate e restò per un attimo a fissare il suo nome.
Proprio mentre stava per avviare la telefonata, la porta dell'ufficio della dottoressa si aprì, costringendola a bloccare lo schermo e a depositare il telefono nella borsa.
Si alzò quando la dottoressa salutò la paziente mentre il suo cuore iniziò a battere più velocemente.
La dottoressa Walsh era un medico sensazionale e una donna molto attraente e sicura di sé. L'aveva conosciuta in un periodo davvero difficile ed era stato davvero importante il suo intervento. Era stata la sua ginecologa a consigliarle di rivolgersi a lei, definendola il miglior chirurgo neonatale.
Del loro primo incontro ricordava ben poco: il cuore che le batteva forte nel petto, le gambe che le tremavano, ricordava il calore della sua mano che stringeva forte la sua.
Alzò il viso soffermandosi su quello della dottoressa, sorridendo nel pensare che era solo grazie a lei se ora poteva specchiarsi nei loro occhi ogni giorno.
-Alla prossima- disse la dottoressa, per poi guardare verso di lei e sorriderle, facendo un passo di lato per permetterle di entrare.
Si guardò intorno, notando che nonostante gli anni, nulla era cambiato: fatta eccezione per le foto di altri neonati che aveva fatto nascere. Si fermò a fissare le foto cercando e trovando quella che lei stessa aveva consegnato alla dottoressa.
-Allora, come andiamo? - le chiese la dottoressa, sedendosi dietro alla sua scrivania mentre le porgeva la mano per salutarla.
-Bene, almeno spero- rispose, porgendole le sue ultime analisi.
-Sei da sola oggi? - afferrò i fogli, iniziando a guardare ogni singola cifra, concentrando il suo sguardo.
-Già, è diventato un po' complicato muoversi insieme- sussurrò, mentre l'agitazione e la preoccupazione iniziarono ad impossessarsi di lei.
La dottoressa non rispose, continuò a scrutare con attenzione i fogli, sfogliandoli senza lasciar trapelare la minima reazione.
-Hai avuto qualche disturbo ultimamente? -
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Love And Nothing Else!
FanfictionQuando aveva saputo del suo ritorno, non avrebbe mai immaginato di rincontrarla in quella situazione, mai avrebbe pensato di rivederla un giorno tra le braccia di un altro né tantomeno di desiderarla così ardentemente. Nel momento stesso che decise...