Capitolo 1

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Era tutto come ricordava: la cassetta della posta, la villetta, il sole che riscaldava i pochi fiori del giardino. Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando trascorreva le giornate a scrivere sul suo diario, sfogando tutti i suoi sentimenti. Eppure le cose erano cambiate, lei era cambiata: non era più la ragazzina ingenua e insicura di una volta, che arrossiva per niente e che non sapeva far valere le sue parole e i suoi desideri. Ora era una donna matura con un lavoro che le aveva fatto acquisire esperienza e sicurezza in se stessa.

-Stai bene?-

Era cambiato tutto, a partire dall'uomo che ora era al suo fianco e che la stava fissando dritta negli occhi. L'uomo che l'aveva aiutata a diventare la donna forte e sicura che era ora; l'uomo che l'amava e che le aveva regalato una nuova vita, completamente diversa da quella che la casa davanti ai suoi occhi rappresentava.

-Sto bene!- affermò, voltandosi per guardarlo negli occhi e sorridergli.

Quando tutto il mondo le era crollato addosso, aveva incontrato lui che con molta discrezione si era insinuato nella sua vita, fino a diventare un punto fondamentale.

Lo vide ricambiare il sorriso per poi spostare lo sguardo verso la villa: George era la sua ancora di salvezza, rappresentava la sua vita attuale che era lontana dalla sua vita precedente e ora stava per far unire le due vite, e la cosa la rendeva stranamente agitata.

-I tuoi sanno del nostro arrivo?-

I suoi...non aveva più visto suo padre da quando aveva lasciato la casa, si erano sentiti al telefono solo quando lui si era degnato di chiamarla, perché troppo arrabbiato con lei che aveva deciso di andarsene senza un buon motivo.

-Hai paura?- gli chiese, sorridendo maliziosa.

-Paura?- chiese stranito.

-Oh non temere mia madre gli avrà detto di noi, non devi preoccuparti per mio padre, non ti farà nulla!-

George le sorrise per poi allungare la mano e accarezzarle la guancia: -Molto divertente!-

Una volta quel gesto non avrebbe significato nulla, una volta sarebbe servito solo a portarli in un letto, ora invece era tutto diverso, ora rappresentava tutto l'amore che li univa. Amore che lei aveva creduto di non poter più provare per nessuno e che invece ora sentiva proprio per lui.

-Sicura di stare bene?- il tono della sua voce era serio e preoccupato.

-George sto benissimo!- cercò di tranquillizzarlo, anche se sapeva che era davvero difficile riuscirci quando in fondo era preoccupata anche lei. Non rivedeva la famiglia al completo da tantissimo tempo, aveva letteralmente tagliato ogni tipo di contatto con gli altri e certamente rivederli dopo tutto quel tempo, era davvero destabilizzante.

-Lui sa del nostro arrivo!-

Ecco la domanda che stava attendendo di sentire dalla sua bocca e che ora le rimbombava nelle orecchie.

Lui

Il vero nocciolo di tutte le sue paure e delle paure di George!

-Non devi preoccuparti- la voce le mancò quando incrociò il suo sguardo scettico, intuendo subito cosa l'altro stesse pensando. Era stato contrario fin dal principio a quel ritorno, arrivando addirittura a pensare di rinunciare a quell'incarico asserendo che avrebbe avuto altre occasioni. Lei però aveva insistito, promettendogli che se per lei sarebbe stato troppo difficile rivederlo e affrontarlo, glielo avrebbe detto. Lui, molto titubante, aveva accettato, anche se lei sapeva benissimo che non aveva creduto a quella promessa. La conosceva troppo bene per credere che lei avrebbe danneggiato la sua carriera.

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