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-sei bellissima Abigail- sussurra affannato Calum al mio orecchio, mentre io sono letteralmente schiacciata tra il muro del bagno di un locale, e tra il muscoloso corpo di Calum.
-dio Calum smettila- rispondo sussurrando, iniziando ad accendere, con un bacio, il fuoco che c'è in me.
Bacio le sue labbra, quella morbida e rosea bellezza del suo viso.
Continuo, mentre Calum mi accarezza i fianchi, per poi stringerli.
Sento il suo delicato tocco carezzare il mio corpo, mentre lascio le sue mani scendere ancora di più, prima di afferrare il mio sedere saldamente.
Allaccio le gambe al suo bacino, lasciando il corpo di Calum premermi contro il muro.
Ma tutto ciò non mi dà fastidio, anzi.
Amo da morire questo contatto tra di noi.
Ora sembra tutto così sensuale e focoso, nonostante lo stare in un posto losco come una sudicia toilette.
-la smetterai mai di farmi sentire così?- chiede all'improvviso Calum, lasciando poi uscire dalle sue labbra degli ansimi.
Non rispondo, troppo impegnata a lasciare il tocco delle mie labbra sulla sua mandibola, proseguendo verso il suo collo profumato della sua solita colonia.
- così come?- chiedo staccando le mie labbra dal collo ormai rosso di Calum.
Lui lascia andare il mio corpo, facendomi atterrare sul pavimento della piccola stanza.
-mi fai sentire bene, mi fai sentire vivo. È un modo di sentirmi che ho provato purtroppo davvero poche volte. Forse ti dovrei ringraziare per questo, Abigail- commenta, prendendomi il viso tra le sue mani, accarezzandolo delicatamente.
Io non rispondo, anzi, sorrido.
Prendo la sua mano e la stringo nella mia, prima di lasciare un bacio sulle sue guance rosse.
-sai, sarebbe una bella dichiarazione da fare...- osservo guardando i suoi occhi scuri che sembrano risucchiare tutto al loro interno. Come un vortice.
Peccato che anche io sono riuscita a cadere nella trappola del suo sguardo. Sono rimasta imprigionata, e adesso non so proprio come liberarmi.
-...se non fossimo in un bagno pubblico.- concludo, sorridendo al moro, facendo nascere un sorriso anche sulle sue labbra adesso rosse.
Le sue bellissime, perfette, così talmente baciabili, labbra.
Mi perdo ad osservarlo davvero troppo, e non aspetto un attimo per attirarlo a me attraverso il colletto della sua camicia ormai sgualcita.
-ma essere con te adesso, è l'unica cosa che mi interessa- sussurro sulle sue labbra prima di lasciare un'altro candido bacio.
E si, credo sia la verità.

-quando smetterete di azzuffarvi di pizza me lo direte?- chiedo osservando i quattro ragazzi divorare la cena.
Questa sera abbiamo deciso di ordinare d'asporto, beh... Michael ha deciso per noi, ecco.
-Ashton, vuoi ancora la tua vegetariana ?- chiede Luke addentando l'ultima margherita nel cartone.
Mentre io mi limito a mangiare della sana frutta.
-A proposito- esordisco, facendo nascere un silenzio tombale e decisamente imbarazzante nella sala da pranzo.
-non vi farebbe male mangiare meno schifezze- commento, mettendomi comoda sulla sedia.
-dio, che fissata- risponde sbuffando Luke, beccandosi un'occhiataccia dalla sottoscritta.
-oh scusa, non posso dire le cose che penso io, adesso?- chiedo, volendo quasi sfociare in una discussione.
Se c'è una cosa che non sopporto delle persone, è il prendersi gioco di me, proprio come fa Luke.
Non sono stupida, capisco che le frecciatine che mi lancia servono a farmi odiare questo stupido lavoro.
Ecco, adesso sono anche incazzata.
-forse stai esagerando- mi sussurra Ashton al mio lato, osservando la scena.
Sospiro, prima di alzare gli occhi al cielo.
-...scusa- commento fingendo mi dispiaccia davvero, non guardando proprio il biondo davanti a me.
-scuse accettate, piccola- risponde facendomi l'occhiolino.
Sto solo sentendo la voglia di tirargli un cazzotto crescere, ma è ok.
-mh...ho sonno, credo che andrò a dormire- improvviso uno sbadiglio, facendo credere che ho davvero sonno, e non che sto solo fingendo per non parlargli più per questa sera.
-puoi stare da me se vuoi, questa sera, Abi- commenta Calum guardandomi, ed io annuisco.
Mi alzo dal tavolo sospirando e, appena raggiungo le scale dò uno sguardo ai ragazzi, che hanno già iniziato a ciarlare di chissà quale argomento.

Alla fine ho deciso di non seguire il consiglio di Calum, ed ecco perché adesso mi ritrovo nella stanza di Michael.
Non so perché, ma ho notato che con lui non ho un buon rapporto o, addirittura, è inesistente.
Prendo una sua maglia dal suo ampio armadio e la indosso.
Riesco a sentire il profumo di fragole sul tessuto, ed è una cosa che adoro assolutamente.
Forse dovrei dormire più spesso in questa stanza.
-ah, sei qui- Luke irrompe nella camera, facendomi prendere quasi un'infarto.
-esiste la porta per bussare- commento solo, ancora con un'espressione seria sul volto.
Non ho assolutamente intensione di dargliela vinta.
Lui sospira, chiudendo la porta dietro di se facendo un passo sul parquet.
-mi dispiace per quello che è successo a tavola- commenta, abbassando la testa e restando vicino alla porta.
-Luke non è solo per quello che avresti bisogno di scusarti- rispondo ferita, cercando di non guardarlo.
Lui sospira ancora, prima di fare qualche passo verso di me, arrivando praticamente a pochi centimetri dal mio viso.
-non cambierai mai- commento ancora una volta duramente.
- A volte è difficile cambiare, specialmente se non si riesce a farlo. A volte è difficile amare, soprattutto se non si è amati. - sussurra scrutandomi, poi esce dalla stanza.
Lui non si sente amato?
Pensavo che la popolarità e la fama gli avesse fuso così tanto il cervello che si fosse ridotto al baciarsi da solo.
Eppure, non è così.
Riconosco un Luke distrutto, nonostante avendo una corazza che lo riparasse da tutte le tempeste.
E purtroppo io non potrò mai essere quella persona che lo farà cambiare.
Non riuscirei neanche a cambiare me stessa.
Sospiro e mi getto sul materasso del letto, facendolo cigolare.
Mi infilo sotto le coperte e, prima di cadere in un sonno profondo, noto un biglietto sopra il cuscino di Michael.

1 Babygirl for 4 Daddies [5sos]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora