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Ormai è arrivato il giorno della partenza.
Il sole splende, la brezza primaverile si fa sentire...'cosa c'è di male?'direte voi.
C'è di male il fatto che io non abbia mai preso un aereo, e prenderne uno proprio adesso non mi mette affatto in una condizione di agio.
Sono spaventata, lo ammetto.
Ma non vogliono farlo sapere ai ragazzi, insomma, non possono far saltare tutto solo perché sono una stupida ragazzina di diciassette anni che non sa cavarsela da sola con i mezzi ed ha paura di qualsiasi cosa volante.
Respiro ed esco dalla doccia, coperta ormai come sempre dal mio asciugamano color rosa antico...anzi no.
In pochi secondi lo ritrovo a terra, e con esso mi ritrovo a terra anche io.
"Ma che ca-" vorrei terminare la mia frase ma vengo spudoratamente fermata da delle labbra, che non riconosco all'istante.
"LUKE!" mi alzo in fretta raccogliendo il mio asciugamano e coprendomi il corpo subitamente.
Gli tiro uno schiaffo sul viso e sento da parte sua un'imprecazione.
Se lo merita.
Il rossore sulla sua guancia compare da subito ed io sogghigno.
"Così impari, stupido".
I suoi occhi riflettono subito sui miei, sono ghiaccio freddo, che non si scioglierà mai.
Mi prende per i fianchi e mi mette sulle sue spalle, mentre l'ultima parte di me che era coperta dal mio asciugamano ormai si ritrova nuda e fredda.
Mi butta sul letto senza grazia, sembra piuttosto arrabbiato, come la rabbia che ha stretto i miei fianchi fino a farmeli diventare rossi.
"Come ti sei permessa??" I suoi occhi ora sono rossi come il sangue che sembra correre nelle vene di essi.
Ed io sono il bianco dei suoi occhi, l'innocenza, la paura, che ormai viene sopraffatta dal rosso.
Si avvicina al mio viso pericolosamente, il mio fiato si spezza ed i miei occhi si chiudono.
"Abigail?"
"Abigail sei lì?"
Una voce mi salva, una voce che sembra essere quella di Michael e della sua gentilezza semplice.
"Sì, sono qui Michael, mi sto preparando, tra qualche minuto scendo" biascico velocemente sotto gli occhi di Luke confusi.
Quando i passi di Michael si allontanano, il biondo si alza, si allontana dal letto giusto per lasciarmi alzare.
"Con te non é finita qui, piccola." Mi carezza una guancia, come qualcosa che promette bene.
Ma io in quella carezza ho visto solo qualcosa di brutto, qualcosa che so che lascerà un segno in me.

Siamo in macchina da circa mezz'ora, e non ho mai smesso di sentire lo sguardo di Luke puntato su di me anche attraverso lo specchietto dell'auto.
É fottutamente pazzo.
Sbuffo e mi ritrovo a guardare fuori dal finestrino.
Le case che spariscono in un secondo, lasciando una scia colorata, insieme a quella verde della natura.
Il mio sguardo non dice niente, sono stanca, amareggiata e, se si può dire, anche disgustata dal comportamento di Luke di pochi attimi fa.
Lo odio.
Perché deve sempre farmi cambiare idea su di lui?
Davvero.
Ha quei momenti che sanno di saggezza e di vita amara, che mi fanno provare compassione per lui; ma quando questi momenti si trasformano in rabbia l'unica cosa che provo io é l'incomprensione.
Non lo capisco.
É così bipolare.
Vorrei sapere continuamente cosa passi nella sua stupida testa, e poi tirarli un bel ceffone, perché tanto so che sono tutte stronzate quelle a cui pensa.
C'é il buon Luke che 'si preoccupa della band, della sua fama, della sua famiglia, dei suoi fan' accompagnato dal Luke stronzo che 'pensa solo a se stesso, a soddisfare le sue esigenze e a fregarsene di tutti'.
Ed il problema é che io ho a che fare giornalmente con entrambe queste figure.
"Forse dovrei non pensarci e lasciare tutto così com'è. D'altronde non posso cambiare il male in bene, non posso far cambiare il Luke di oggi in un Luke migliore" mi ritrovo a pensare.
"Ehy.." la voce assonnata di Ashton mi carezza la guancia, mi volto verso di lui: ha gli occhi stanchi ma un sorriso che riuscirebbe ad illuminare il mondo.
Sorrido, non posso fare a meno.
Adoro la sua energia, è unica e riesce a condividerla con tutta la band.
"Quando arriviamo all'aeroporto?" Borbotto, stanca di stare seduta in quell'auto.
"Tra un quarto d'ora dovremmo essere lì" ammicca Ashton prima di scoccare un bacio sulla mia guancia inaspettato, ed io arrossisco all'istante.
"Sei tutta rossa! Ah che carina!!!" Esordisce Michael, il quale era seduto proprio accanto a me ed Ashton nei sedili posteriori dell'auto nera di Luke.
Calum volta subito il suo sguardo verso di me, duro come pietra, ed io abbasso lo sguardo.
I contatti visivi, gli scontri di sguardi, sono qualcosa che mi fanno sempre uno strano effetto.
"Lascialo stare, sarà geloso" Ashton sussurra vicino al mio orecchio per non farsi sentire dal moro.
Calum? Geloso? Sarebbe uno spettacolo da non perdere.
Sorrido e scuoto il capo, per poi poggiarlo sulla spalla di Ashton accanto a me.
Sospiro e chiudo gli occhi, beandomi del profumo di lavanda che trasmette il tessuto della sua camicia bianca.

1 Babygirl for 4 Daddies [5sos]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora