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Appena entriamo nel ristorante, i profumi orientali invadono il mio olfatto, così come i colori caldi della grande stanza, decorata con alberi di pesco finti e lanterne Haka-Chochin.
La proprietaria appena ci nota sorride e subito viene ad accoglierci, riconoscendo i ragazzi. "Buonasera, la vostra prenotazione è arrivata un po' in ritardo, siamo riusciti a riservarvi solo un posto all'esterno, spero possiate perdonarmi" la donna abbassa il capo, sembrava essere sulla cinquantina, bella ed elegante, ha uno chignon retto sul capo con un Kanzashi. "Oh non si preoccupi, siamo sicuri che sarà perfetto, vero ragazzi?" Michael commenta, rivolgendosi a noi che, intanto eravamo intenti ad ammirare le luci del locale.
Abbozzammo un sorriso e seguimmo la donna, la quale ci portò sino ad un terrazzo, al di sopra del tetto, oltre ad un giardino pensile: ospitava un tavolo per cinque, con tanto di candele e fiori.
"È...fantastico" dissi, andando verso il confine della terrazza, ornato con alberi di pesco, questa volta però erano veri.
"Grazie mille, sono sicuro che la nostra serata sarà ancora più speciale adesso...wow c'è una vista fantastica da qui!" Luke esclama, ed il sorriso che gli si forma sul viso mi rasserena.
"Sono felice che vi piaccia, con permesso..." La proprietaria si congeda con un cenno del capo, lasciandoci scegliere la nostra cena dal menù. Prima di sedermi al tavolo mi affaccio dal terrazzo per vedere la città, ciò che mi cattura di più sono tutte le insegne a neon, che io non capisco a causa della lingua, accendono Osaka e la rendono un faro ai miei occhi. 
"Se questa città fosse una canzone, l'ascolterei ogni giorno, sarebbe la prima sulla mia playlist." Mi volto verso Ashton e sorrido al suo dolce commento, suona quasi come una poesia, ed appoggio la testa sulla sua comoda spalla. "Pensi che ci vorrà tanto?" Chiedo.
"Prima che tu ti innamori di me? Mh, non penso-" "Parlavo della cena...! Ashton smettila, non tutto gravita attorno a te, sai?" Sorrisi, e lo fece anche Ashton, creando sulla sua guancia una fossetta. Gli tirai un colpetto sulla spalla, adesso la mia testa era completamente eretta sulle mie di spalle, e il mio braccio sinistro sfiorava il suo.
"Ehy piccioncini guardate che i menù sono arrivati, dobbiamo ordinare...a meno che voi non vogliate restare lì a congelarvi, mentre io posso tranquillamente degustare la vostra ordinazione!" Michael rovina il mio bellissimo momento con Ashton, per questo gli lancio un malocchio, sperando che la sua prossima tinta gli stia male e lo faccia assomigliare ad un pappagallo spennacchiato.
Ci sediamo al tavolo, la donna ce ne aveva prenotato scrupolosamente uno lontano dagli altri clienti e dai rumori della cucina.
"È semplicemente buonissimo" Calum mastica una pietanza, leccandosi i baffi per la bontà del piatto. La cena era appena iniziata, ed io avevo buonissimi presentimenti per il resto della serata.

Appena usciti dal locale mi sentii esausta, forse avevo mangiato un po' troppo... Comunque nulla mi trattenne dal fare un giro con i ragazzi per le strade di Osaka. Le strade erano affollate di colori e luci, questa città era una meraviglia di notte.
"Stavo pensando..." Calum interrompe i miei pensieri. "Questa sera potresti venire a dormire da me..." Sussurrò lui al mio orecchio. "Calum...non ne ho idea...non vorrei litigare con i ragazzi..." Mi sentivo così imbarazzata. "D'altronde non è la prima volta ... oppure preferiresti dormire con Luke?" le sue parole traboccavano di gelosia. "Credo che dormirò tranquillamente da sola" mi allontanai. Non vedevo il motivo di quelle accuse. Il mio cappotto rosso era in tinta con la mia rabbia, mi sono sentita così usata.
"Hai freddo?" Michael si avvicinò al mio corpo quasi tremolante. "No." Dio, quanto sono bugiarda, ma le mie dita ormai rosse non riuscirono a nascondere la mia bugia, così Michael decise di tenermi la mano. La ritirai..non so perché ma dopo quello che Calum aveva detto non me la sentivo di attirare ancora più attenzioni. Il biondo mi fermò : "non devi fare per forza la dura, so che non lo sei... Avanti dammi la mano" Michael non aspettò neanche l'arrivo della mia destra e subito me le prese entrambi, per poi inserirle all'interno dei suoi guanti che avevano lasciato le sue mani nude e infreddolite. "Ma tu non avrai freddo?" chiesi mentre le mie guance erano diventate rosse come i fanali posteriori di un'auto. "No, io sono hot, come potrei...." Risi, era così sciocco a volte. Michael era quel tipo di ragazzo dal quale non mi aspetterei niente di ché, per questo riesce sempre a sorprendermi, anche con poche parole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 14, 2020 ⏰

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