1- Ritorno a Wing's Beach.

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Angolo scrittrice:

Benvenuti nel primo e ufficiale capitolo di "Perché proprio tu?" Se state leggendo questo capitolo e incominciando questa mia storia, lasciatevelo dire, siete fantastici! Vorrei potervi abbracciare tutti. Mi raccomando, fatemi sapere nei commenti e attraverso i voti se questa storia vi piace oppure no, ovviamente accetto tutti i consigli e le critiche che vogliate darmi per potermi migliorare. Ovviamente in base ai riscontri negativi o positivi reagirò di conseguenza. Aiutatemi a far crescere questa piccolina, ci tengo parecchio. 

Adesso, vi lascio al capitolo senza darvi ancora fastidio, fate i bravi, mi raccomando!


«Oh andiamo Tara! Saranno solo tre settimane, poi tornerò e sarà tutto come prima!» cerco di farle cambiare idea mentre Tara mi svuota le valige.

«No! Mi lascerai da sola a sopportare questa manica di deficienti senza di te. Ti rendi conto di quanto sia assurdamente difficile?» sbuffa mentre io le sorrido.

«Tara, vado ogni anno in vacanza a Wing's Beach da quando eravamo piccole. E ogni anno fai questa sceneggiata. Andiamo! Mi stai mettendo tutto in disordine, domani devo partire!» dico scrollandole una spalla e cercando di farla ragionare. «Ti prometto che passeranno velocissime.» Tara si siede sul mio letto e si lascia andare, la solita melodrammatica.

«Devo fare queste sceneggiate ogni anno per farti capire quanto ci tengo!» mi sorride mettendo il broncio. È da secoli che ci conosciamo, fin da bambine. E da quando ne ho memoria il giorno prima di partire, Tara viene a casa mia e inscena questo teatrino per non farmi partire.

«Se tu venissi con me a Wing's Beach non dovremmo separarci così a lungo, sai benissimo che le stanze della casa al mare sono tante, potremmo ospitarti senza alcun problema.»

«Oh lo sai... mia madre e mio padre non sono così permissivi. Dicono che devo prima guadagnarmele le cose.»

«Ma hai finito l'anno scolastico con la media del nove punto sette!» Tara rotea gli occhi all'insù e sorride.

«Sai come sono i miei genitori. Voglio andare in vacanza con la mia migliore amica? Bene, finisco l'anno con la media del dieci. Per loro funziona così.»

«Va bene, allora dovrai aspettarmi per ventuno giorni. Non sarà poi così lunga dai! Ti prometto ci videochiameremo ogni sera.» Le mento, perché sappiamo entrambe che non sarà così. La guardo tenendole la mano. Le voglio un bene dell'anima, anche quando fa le sue sceneggiate alla Kim Kardashian.

«D'accordo. Allora ti aiuto a sistemare le valigie... di nuovo.»

Rimettiamo i vestiti nelle valige con estrema calma, per guadagnare ancora un po' di tempo assieme, e alla fine ci salutiamo prima di cena.

«Grazie per avermi aiutato... mi mancherai così tanto.» le dico abbracciandola forte, come se non volessi lasciarla andare. Tara come sempre scoppia in lacrime.

«Ti prego, mandami qualche messaggio... non abbandonarmi definitivamente»

«No, lo prometto.» il lungo abbraccio finisce e Tara esce dalla porta. La vedo prendere la macchina e uscire fuori dal cancello, ma prima di andare via definitivamente si volta e mi saluta con la mano. Ricambio.

«Amethist!» urla Esmeralda dalla cucina «Muovi quel culo e vieni ad aiutarmi!»

«Raffinata come tuo solito.» Esme alza gli occhi al cielo, evitando accuratamente di guardarmi, come solo lei sa fare. Per chi non l'avesse capito, Esmeralda è mia sorella.

«Stanno per arrivare mamma e papà con le due guastafeste, e avevo promesso a mamma che la cena sarebbe stata pronta quando tornavano.» sbuffa, mentre lava le pentole nel lavandino.

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