13- Ti fidi di me?

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Angolo scrittrice: 

AVVERTIMENTO! Questo capitolo sarà assurdo, quindi prendete i pop corn e godetevi la lettura. Ovviamente come sempre votate e commentate per farmi sapere cosa ne pensate e se vi è piaciuto, voglio i COMMENTIIII! Ovviamente come sempre vi ringrazio per tutto e ora smetto di blaterare e vi lascio alla lettura! Love ya!


Siamo sul pullman, fra poco ritorneremo a St. William's City, e io non ho voglia di vedere Grey. Mi ha mandato parecchi messaggi, ha provato anche a chiamarmi stanotte, ma ho risposto che dato che era l'ultimo giorno stavamo festeggiando in camera e lui ha capito e mi ha augurato la sua solita buonanotte. Più i chilometri passano, più mi avvicino ad una realtà che non voglio affrontare. Ho riposto in Grey tutta la mia fiducia, mi sono confidata, mi sono aperta con lui, e tutto quello che ho ricevuto è stato un bel tradimento. Che stupida che sono stata. Guardo fuori dal finestrino mentre Tara mi tiene la mano, davanti a noi Nate e Cody, e dietro Clarke e Max, quasi tutti dormono, ma noi no. 

Vedo Cody picchiettare il bracciolo del sedile con le dita, segno che è nervoso, vedo la gamba di Nate tremare nervosamente, segno che è arrabbiato. So benissimo che Clarke e Max hanno lo sguardo fisso sul mio sedile, mi tengono d'occhio. Mi tengono tutti d'occhio come se io fossi una bambina di due anni da tenere sotto controllo. Esmeralda è seduta nel posto accanto al nostro con una novellina, ogni tanto si sbilancia in avanti per capire se sto bene, le sorrido, ma non vorrei farlo. Vorrei restare così come sono, triste e delusa. Inutile dire che il viaggio dura poco per me, avrei preferito passare altre dieci ore in questo pullman piuttosto che ritrovarmi di fronte la realtà. Molti ragazzi stanno aspettando nello spiazzale della scuola, riconosco i capelli di Grey fra la folla, e il mio cuore martella nel petto. 

«Come stai?» mi chiede Tara. Poggio la testa sulla sua spalla finché posso, e mi godo gli ultimi attimi in cui potrò essere tranquilla, perché so che appena scenderò tutte le emozioni prenderanno il sopravvento. Cody si alza e mi guarda «Andrà tutto bene, fidati.» mi dice, e io ci provo, mi fido. 

Siamo gli ultimi a scendere dal pullman, dietro di me Clarke, Max e Esmeralda, davanti a me Tara, Cody e Nate. Mi fanno da guardia del corpo, non mi lasciano sola un attimo. Max prende la mia valigia, Tara mi parla nell'orecchio, dice cose che io non riesco nemmeno a capire. Cody tiene un braccio sulla mia spalla e gli altri mi stanno davanti, quasi a creare uno scudo fra me e il mondo intero. Vedo Grey avvicinarsi, e l'ansia prende il sopravvento. Mi sento improvvisamente stanca, gli occhi mi si chiudono. Mi appoggio un attimo al pullman per riprendere le forze e Tara mi tiene stretta. 

«Ehi, baby.» mi saluta Grey, ma non lo fanno passare. «Ragazzi scusatemi, posso passare a salutare la mia ragazza?» chiede con un ghigno sul volto. E adesso ho voglia di prenderlo a pugni. Cody lo guarda attentamente, poi gli sfugge un sorriso «Devi essere proprio ritardato se ti aspetti davvero che ti lasceremo salutare Amethist.» ammette, nella sua voce nemmeno un segno di tentennamento. È così forte, come non lo sono io in questo momento. Grey ribatte qualcosa che nemmeno riesco a sentire, nella mia mente il cervello lavora così tanto veloce che sento solo ciò che penso. 

E alla fine ci riesco, mi metto dritta sulle spalle e creo un varco fra di loro, così che io possa arrivare direttamente davanti a Grey. Gli altri ragazzi che sono scesi dal pullman si godono la scena. «Ehi baby, ma che succede?» mi chiede. Istintivamente scoppio a ridere, una risata che ripensandoci da i brividi. «Tu pensi davvero che io sia così stupida?» continuo a ridere. Il suo volto assume un espressione diversa. Sto quasi per lasciar stare quando in lontananza la riconosco. Mandy Mizcovik, la ragazza nella foto. Ed è un attimo. Scosto Grey e mi allontano, ritrovandomi al centro dello spiazzale «Ehi Mandy!» le urlo, lei si volta e mi guarda, ha gli occhi impauriti. «Vieni qui un attimo.» dico calma. 

Grey mi raggiunge e mi prende da una spalla, dice cose, non lo sento. Ho gli occhi sul mio obiettivo. Mandy mi si posiziona davanti, e non dice nulla. Mi scosto leggermente e li avvicino. «Si, era così che me la ricordavo la foto. Siete fantastici.» ammetto sorridendo. Dietro di loro Cody, Nate e tutta la ciurma mi guardano con la bocca spalancata. «Mandy, a te non farò niente perché nonostante il tuo atto da troia, devo ammettere che sei sempre stata quel genere di persona.» dico, poi mi volto verso Grey, che è diventato ancora più bianco di quanto già non lo sia di suo. «In che senso quel genere di persona?» ribatte lei. Oh, questa è proprio stupida. Senza nemmeno voltarmi sorrido «Il genere di persona a cui basta un minimo di attenzioni e la da via come se non fosse la sua.» dico di getto, poi la ignoro completamente mentre piagnuocola perché le ho dato della troia. 

Sento Tara urlarle un «O ti levi o ti ammazzo di botte.» e vedo Mandy scappare via. Ma il mio odio è concentrato su un unica persona, Grey. «Tu.» punto il dito verso Grey, lo vedo farsi più piccolo, nonostante la sua altezza. «Posso spiegarti...» balbetta, e a me viene nuovamente da ridere. «Non ho bisogno di spiegazioni, ora tu fai una cosa. Giri i tacchi, ti levi dalle palle e non ti azzardi mai più a parlarmi. Non devo nemmeno specificartelo che è finita, lo sai già.»

Sto per allontanarmi quando sento un tonfo, Grey è per terra e perde sangue, mentre Nate si tiene la mano destra con quella sinistra. «Cristo ma sei impazzito?» urla Grey per il dolore. Nate sta per reagire, ma Cody si mette fra di loro «Non vale così tanto.» dice a Nate, poi punta il suo sguardo su Grey «Sei fuori dalla squadra, ufficialmente, domani avrai il comunicato, e non ti azzardare ad avvicinarti a nessuno di noi. Soprattutto ad Amethist. Se ti vedo anche solo guardarla, te lo giuro, ti ammazzo con le mie mani.» finisce, pacatamente. Lo scosta leggermente con il piede e viene verso la mia direzione, Nate e gli altri lo seguono a ruota. 

«Andrà tutto bene Amethist.» dice mentre mi abbraccia, e io ci credo. Procediamo a mettere tutte le valigie nelle macchine, tutti si offrono di dare un passaggio a me e Esme, ma io non ci sto con la testa, finché Nate non mi prende per la mano. «Se non vi dispiace, io e Amethist abbiamo una cosa da fare.» ammette, e mi dirige verso la sua macchina. Il contatto con la sua pelle fa formicolare la mia mano, quasi tremo. La sua stretta è forte, possente, quasi protettiva. Mi apre lo sportello e mi fa salire, e lo richiude. Prende posto e accende il motore. 

«Ma dove stiamo andando?» è l'unica cosa che riesco a dire, il mio corpo è ancora scosso da piccoli fremiti. Lui si volta, e mi guarda con quegli occhi facendomi perdere il fiato, mi sorride e sono quasi K.O. «Non chiedere, ti fidi di me, Amethist?» mi chiede. Ci guardiamo un attimo negli occhi, e io annuisco. Si, io ci credo, io di Nate mi fido. 

Lui parte, non so per dove, ma ora come ora, non ho nessuna voglia di tornare indietro. 

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