Capitolo 7

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Io e Paulo abbiamo trascorso tutto il pomeriggio sul suo divano, abbiamo guardato un film e parlato del più e del meno, la cosa che non ho potuto fare a meno di notare è che quando mi chiede qualcosa del mio passato o che mi riguarda è interessato alla mia risposta e questa cosa mi rende felice, forse ci tiene anche se ci conosciamo da pochissimo, forse non conta il tempo quando tu riesci a farti volere bene, io di sicuro tengo molto a lui e conoscerlo mi sta facendo affezionare ancora di più.

Il tempo è come volato e sono già le 19:30...
"Paulo andiamo a casa mia che devo sistemarmi e se vuoi che arriviamo in orario dobbiamo andare...😌" improvvisamente mi metto pronta guardando l'ora

"Uh ecco perché arrivi puntuale ti prepari tipo 1 ora e 30 prima, geniaccia... comunque io sono già pronto se vuoi metti dei pantaloncini miei non ti vorrai mica mettere il vestito si ieri per andare un attimo a casa." Dice Paulo tutto fiero di sé.

"Uh dai si hai ragione, e comunque si odio arrivare in ritardo è l'unico modo è questo." Rido e lo vedo lanciarmi dei pantaloncini dell'allenamento Adidas e la maglia....vado in bagno e indosso il tutto.

"Stanno meglio a te, mamma mia." Lo vedo squadrarmi dalla testa ai piedi compiaciuto.

"In vena di complimenti Paulino, grazie comunque." Gli dò un bacio sulla guancia e vedo spuntare un sorriso sul suo volto.

"Dai andiamo Nanetta..." prendo le cose della sera precedente e andiamo in macchina.

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"Yo besándote pa' que no te sientas sola quédate a mi lado ahora, Yo besándote pa' que no te sientas sola quédate a mi lado ahora." Canto a squarciagola la canzone di Piso 21 che adoro tanto

"Cavoli che voce che hai, sai pure cantare vedo" lo vedo sgranare gli occhi.

"Ma dai che non è vero." Dico scocciata

"Ma zitta va, comunque io adoro questa canzone e cantata da te ancora meglio." Mi dice sorridendo

"Troppi complimenti Dybala, vuoi che ti abbracci proprio ora che stai guidando.."

" non fa mai male un tuo abbraccio" mi limito a dargli un bacio sulla guancia, mi fa impazzire.

Siamo arrivati e apro casa, subito entrati vedo Paulo scrutare ogni particolare...

"Che carina questa casa" inizia ad avvicinarsi alle mie foto appese e sorride come suo solito fare.

"Che ti ridi numero 10..." domando incuriosita.

"Sorrido perché è bellissima questa foto con il tuo papà." Indica quella foto che era stata scattata da mia madre durate una partita, mio padre giocava nella squadra del paese tanti anni fa e amavo andarlo a vedere, quella foto mi ricorda tante cose.

"Amavo andarlo a vedere giocare la domenica, mi spiegava come funzionava questo gioco e abbiamo sempre amato la nostra Juve come non mai, sempre davanti quella tv."

" anche io amavo stare con mio padre, guardare le partite con lui, gli devo tutto perché anche se non più vicino a me è riuscito a darmi tanta forza." Sento la sua voce spezzarsi e una lacrima rigargli il volto

"Ti prego non piangere, non riesco a vederti così, tu sei forte grazie a lui che è sempre quì." Gli tocco con la mano il cuore e si strige a me intensamente per poi sussurrarmi...
"Se non ci fossi tu..."

"Io ci sono lo sai" rabbrividisco alle sue parole e a malapena pronuncio le mie..."vado a sistemarmi ti prego se senti di stare giù di non esitare a venire di sopra" annuisce e dopo essermi staccata salgo le scale.

Ti scatterò una foto | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora