-Prologo-

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<<Finalmente hai capito? Tom, ricordi adesso? Eri talmente tanto preso da lasciarti sfuggire molti particolari, adesso sono stanca, i giochi sono ufficialmente chiusi!>>

Quella voce, profonda quasi gutturale, una voce che che mi parve venire da recessi oscuri, occulti, malati.

Lei, una luce negli occhi che mai avrei pensato di poter scorgere, aveva l'apparenza impassibile, ma allo stesso tempo l'odio sgorgava dalle sue estremità sotto forma di liquido denso e nero, benché fosse ferma immobile, mi investì con tale violenza da farmi fare qualche passo nella sua direzione; mi stava mostrando il suo vero volto, la sua vera anima così affine alla mia.

La sensazione inziale di shock si stava tramutando in qualcosa di affascinante e pericoloso insieme. Non sapevo chi fosse quell'anima, un'anima oscura , parallela alla facciata di dolcezza e timidezza.

Mi aveva ammaliato nonostante mi stesse guardando con disprezzo; quello sguardo fu come il canto di una sirena, mi spinse  verso la sua dolce deriva.

Le sue rivelazioni mi destabilizzarono, ma rimasi comunque concentrato su di lei posta a pochi metri da me, semi avvolta dalla penombra, la sua immagine diventò la mia droga.

<<Tom!>> da dietro le spalle mi arrivò la voce di un uomo. La riconobbi, immediatamente: era lui. "Che ci fa lui qui? Che collegamento c'era tra lei e lui? Cosa mi era sfuggito?"; le mie domande trovarono subito risposta, perché l'uomo alle mie spalle continuò:<< Tom,Tom, Tom come dobbiamo fare con te! Sei proprio un cazzone, eh! Guardati! Nonostante tutto, ancora hai quella faccia da uomo duro! Sei patetico!>>

Mi ero talmente lasciato andare alla spasmodica ricerca di sapere tutto, da essermi fatto distrarre al punto di abbassare la guardia.
"Mi sono fatto intortare di stronzate da quest'uomo."

Stavolta sarebbe dovuto essere diverso, ma non sapevo di essere caduto vittima della
mia stessa ossessione, vittima e carnefice.

Rimasi immobile, in un silenzio carico di cose dette e altre ancora da rivelare, sentivo che non era tutto lì ed infatti lui proseguì:<<Cazzo, sei proprio un idiota! Ho odiato ai limiti della nausea quella tua apparenza da uomo che non deve chiedere mai>>, fece riecheggiare una risata dal gusto sprezzante, che mi arrivò come uno schiaffo.

Nel frattempo lei era ferma in una posa plastica: non un movimento, non un sussulto, le braccia abbandonate lungo il corpo, testa inclinata di lato, sembrava come se fosse caduta in uno stato di catatonica estasi.

Fissava i miei occhi intensamente in uno sguardo che non lasciava trapelare alcuna emozione o sensazione.
"Eppure io in questi mesi ero convinto di aver potuto vedere, di aver potuto capire."

Mi diedi mentalmente dello stupido, rendendomi conto che era stato tutto una mera illusione. "Avevo visto solo ciò che avevo voluto vedere: una proiezione distorta della mia realtà".

L'uomo alle mie spalle ricacciò un sospiro e con enfasi proseguì nel suo monologo <<Mentre perdevi tempo sulle tue ricerche, sulle future mosse, io giocavo le sue di mosse. Lei mi ha istruito, solo lei ti ha sempre capito.>>

Tutt'un tratto alle mie spalle un sibilo fendette l'aria, seguito da un dolore acuto alla base della testa. D'istinto chiusi gli occhi e portai entrambe le mani nel punto dove l'oggetto aveva impattato, avvertendo qualcosa di umido colare fin dentro la mia maglia.

Lasciai vagare le mani che istintivamente raggiunsero il volto. Dopo un primo attimo di sbandamento, mi imposi di aprire un occhio, nonostante il mio corpo mi richiedesse di assumere una posizione di protezione. Avevo le gambe tremanti, il busto piegato e proteso in avanti, fu in quel momento che vidi le mie dita erano tinte di un rosso intenso. Un altro colpo stavolta più in alto. Tutto diventò nuovamente nero, benché avessi gli occhi aperti. Ricacciai un urlo animalesco e, prima di cadere rovinosamente a terra nell'oblio fisico di ciò che mi era fino ad oggi sfuggito, rivolsi lo sguardo a lei.

Mi genuflessi come davanti ad una divinità, consegnai la mia sorte, diedi me stesso a lei e, prima di perdere i sensi, impressi a fuoco nella mia mente la visione del suo volto.



Mi spuntò un sorriso serafico, affidai il mio corpo e il mio cuore, per lei...







Benvenuti ne L'ESSENZA DELLE PEONIEBene questo è il prologo quindi un assaggio di ciò che succederà

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Benvenuti ne L'ESSENZA DELLE PEONIE
Bene questo è il prologo quindi un assaggio di ciò che succederà...
come avete potuto capire in questa scena vi sono tre personaggi ma uno in particolare, il protagonista maschile, Tom. Questa parte la ritroverete più avanti dopo che una serie di cose e dinamiche verranno a galla. Ma attenzione nulla è come sembra.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti spero di poterli fare una, due volta a settimana. So che è poco ma per i primi preferisco così ..

Più tardi pubblicherò il primo capitolo.



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L'essenza delle peonie  ~COMPLETA~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora