-Capitolo 19-

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"Piccola premessa... vi prego di scusarmi se sabato non ho aggiornato,  ragion per cui oggi ci sarà un doppio aggiornamento"
-⚠️attenzione al salto temporale⚠️-
Si consiglia la lettura con il sottofondo musicale
Buon martedì

Lexy
<<Si, lo conosco>> ammetto in un sospiro, i suoi occhi, i suoi occhi mi catapultavano lì a quel periodo.

È cambiato certo, ma quelle porte dell'anima mi rivelavano il riflesso sbiadito del nostro primo incontro, era come guardare una vecchia fotografia usurata dal tempo che avevo nascosto nel fondo di un cassetto.

Il mentore mi passa una mano sulla spalla, avverto quel tocco come se fosse estraneo, come se io stessi vivendo fuori dal mio corpo.

Mi alzo bruscamente dallo sgabello che, data l'irruenza del mio movimento, produce un rumore assordante guardo i due uomini e voltando loro le spalle sentenzio:<<Vorrei stare da sola>> per poi dirigermi verso la camera da letto.

Poco dopo sento il tonfo della porta che si chiude, dopo pochi minuti il rombo delle macchine dei due che si allontanano dal vialetto, se poco dopo la sessione con il mentore ero stata avvolta da uno stato di liberazione e pace adesso ero piombata nell'ansia e nella famelica volontà di rivalsa.

Quell'uomo ha osato scombussolare la mia essenza, ai tempi lo lasciai avvicinarmi e mi avvicinai a mia volta.

E mi aveva fatto male, mi ero fatta male, perché lui nella sua follia conservava una lucida reminiscenza di ragazzo sano.

Aveva capito il mio delirio e me l'aveva ritorto contro proprio quando avevo abbassato le difese, è stato merito del mentore se ho raccolto i miei frammenti; egli mi ha ricomposta, mi ha incanalato e successivamente mi ha resa: libera.

Avanzo avanti e indietro picchiettando l'indice sul mento: devo pensare, devo trovare un modo per farlo cadere nella rete e successivamente ottenere la mia rivalsa.

E nel mentre cammino come colta da un lampo di ricordo, come se dai miei occhi partisse la proiezione di un film vissuto vengo catapultata li...

Sono protesa oltre la porta, guardo oltre la finestrella che da sull'intero della sua camera, lui è posto supino sul letto ha delle fasciature su entrambi gli avambracci

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Sono protesa oltre la porta, guardo oltre la finestrella che da sull'intero della sua camera, lui è posto supino sul letto ha delle fasciature su entrambi gli avambracci. Il suo petto si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro e io mi lascio incantare da quel movimento, gira voce tra gli addetti che abbia ritentato di suicidarsi con un bisturi, così ho voluto constatare con i miei occhi per sincerarmi della veridicità. "Si fa presto a diventare matti in mezzo ai matti".

Questo ragazzo mi spiazza, ha uno sguardo talmente profondo che sembra poter leggere dentro e allo stesso tempo attraverso quel varco oculare io riesco a vedermi.

Tom mi attira, provo sensazioni contrastanti, ma del resto è così anche per lui -il mio mentore-, per entrambi provo l'istinto di possederli e allo stesso tempo di respingerli-umiliarli- ne sono calamitata ma al contempo mi sento troppo per loro.

L'essenza delle peonie  ~COMPLETA~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora