-Capitolo 11-

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Buon martedì...

Si consiglia la lettura con il sottofondo musicale...

Dodici anni prima...



Tom

Sono seduto sui sedili posteriori del suv di Phil, oltre il finestrino nero vedo Chicago passarmi incolore, piove dentro e fuori, questo tragitto è un misto tra: l'ansia di ciò che mi aspetta e la paura di ciò che posso scoprire sulla mia mente malata.

Phil getta un occhio nella mia direzione dallo specchietto retrovisore, incrociamo gli sguardi gelidi che non tradiscono emozioni. Non una parola d'incoraggiamento, non una smorfia o atteggiamento che mi abbia portato a carpire sentimenti di dispiacere, non una parola spesa per il suo figlio malato.

Slaccia lo sguardo dal mio e torna a concentrarsi sulla strada, la fronte corrucciata come la mia quando penso qualcosa "a cosa pensi Phil?".

Mi stringo nel mio cappotto nero come a proteggermi, mi abbraccio pensando che quelle braccia siano di mia madre, odio e amore che danzano nel petto, rabbia e ricordo che saettano nella mia mente.

Solo adesso ricordo che la sua lettera è nella tasca del cappotto, la estraggo lentamente con lo stesso ossequio che si ha per una reliquia, questa è l'ultima vestigia insieme al suo diario, saranno il mio dolce tormento.

Riaccosto il senso olfattivo a quella busta beige e chiudo gli occhi, quell'olezzo intenso e selvaggio mi catapulta alla materializzazione mentale di mia madre, sono in balia dei suoi tratti, mi aggrappo a ogni dettaglio e mi lascio cullare dal suo sorriso e dai suoi occhi.

La apro facendo il minimo rumore e contemporaneamente getto un'occhiata a Phil e Pat: lui è ancora intento alla guida; l'altra a scrivere qualcosa sulla sua agenda.

In questa giornata uggiosa di fine novembre, prendo un respiro profondo e inzio a leggere:

Caro Tom,
Ho demandato Pat nel consegnarti questa mia non appena non ci sarò più.
La vita sta lasciando il passo alla morte, il caldo tepore di vita al freddo della terra che mi aspetta a braccia aperte.
La malattia ci ha divorati e digeriti di bile corrosiva, non siamo stati più gli stessi.
Ma non piangere bambino mio, si bambino. Tu sarai sempre il bambino che tendeva le sue braccia verso me quando cadeva, il bambino che quando a scuola subiva una prepotenza si chiudeva in se stesso ma bastava una mia carezza per farlo aprire come i petali di una peonia.
Mi mancherai bambino mio, anche se la bambina, ultimamente, sono io che necessito delle tue braccia forti di piccolo uomo. Quante ne abbiamo passate insieme; alti e bassi, gioie e dolori, vittorie e sconfitte, amore e odio.
Tu sei stato amore perché sei parte della mia carne, ma ammetto che nel silenzio della mi vergogna ti ho odiato quando tuo padre, che amo tutt'ora come allora, come sempre, era geloso del mio amore nei tuoi confronti facendomi pesare l'amore materno.
Quando se n'è andato un mattina di inzio marzo dicendo che non ce la faceva più, mi sono sentita spaesata e spiazzata dal dolore: la perdita di un amore.
Adesso che sento le redini della vita allentare la presa, mio adorato Tom, non piangere per questa madre persa, datti una ragione per andare avanti, una ragione per venire a galla dalle sabbie mobili della sofferenza che stanno inghiottendo anche me; perché la consapevolezza di lasciarti pesa più del dolore fisico, piango solo per la certezza che non potrò vederti più, non potrò sentire il calore di un tuo gesto cortese, la premura dei tuoi occhi di bambino.
Non piangere, c'è un paradiso sopra di te: perdona la vita, il fato che ci ha divisi.
Perdona tuo padre, è stato debole quando il momento richiedeva di essere forti, è stato debole perché non capiva l'amore di una madre per il suo bambino, perdonalo per le sue colpe che forse sono un po' anche le mie. Perdona te stesso perché sei quello che sei così come anch'io sono quella che sono, siamo due parti malate della stessa sostanza. Capirai tutto leggendo il mio diario, io so chi sei figlio mio, e voglio aiutarti tramite esso ad allontanare da te quel calice.

Ti amo immensamente
Lily

Le lacrime rigano inesorabili il mio cuore e il mio volto, le mani tremano, l'anima grida e la testa pesa. Mi sento come se stessi cadendo in picchiata al suolo.

Fammi un bisbiglio
E fammi un sospiro
Dammi un bacio prima
di dirmi arrivederci*

Mamma ti prego continua ad affacciarti alle porte dei miei occhi, bussa di tonfi il mio animo, se guarire vuol dire non vederti più voglio essere malato per sempre.

Mi ridesto solo quando l'auto sulla quale viaggio ha arrestato la sua corsa. Volgo lo sguardo alla mia destra e si staglia la visione di un edificio, dall'aspetto anonimo grigio con la scritta che svetta sulla porta d'entrata in caratteri neri " CORRECTION PSYCOLOGIST HEALTH CENTER" e nasce in me un parallelismo con la porta dell'inferno dantesco.

Io so che lascerò le mie speranze di una vita normale una volta entrato, so che non sarò più io, mi imbottiranno la mente e il corpo di medicine e di terapia, ho paura di che guardando il mio riflesso non capirò chi sono.

Torno col capo dritto e rimiro il mio riflesso attraverso lo specchietto retrovisore, imprimo a fuoco nella mia mente la mia immagine, "Tom, ricorda chi sei" bisbiglio con la voce della mente.

Pat che come me era intenta a guardare l'edificio, si volta nella mia direzione sospirando, uno sguardo di incoraggiamento tenta di far capolino ma io non ricambio guardandola inespressivo, si rivolge a me dicendo: <<Tom, è ora di andare tesoro>>.

Phil ha ancora le mani agganciate al volante e il capo diritto davanti a se, gli concedo pochi minuti per dargli la possibilità di dire qualcosa, una qualsiasi cosa.

Attendo invano, così decido di aprire lo sportello e allontanarmi da questa ennesima dimostrazione di indifferenza.

E con le mie gambe e la mia coscienza avanzo verso la struttura, dimostrandogli da uomo quale lui non sarà mai, che io mi prendo le mie responsabilità e che non sono stato creato dalla sua codardia.

*estratto dalla canzone a inizio capitolo

*estratto dalla canzone a inizio capitolo

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Bene finalmente ho il mio spazio autrice...
un regalo prezioso della mia Pinetina JJLane non trovate sia stupendo????
Io lo adoroooooo❤️

Dunque eccoci qui la fantomatica lettera è stata finalmente aperta, ha aperto uno squarcio emozionale non indifferente.

È un capitolo di passaggio che condurrà noi e Tom all'interno del Correction Psycologist Health Center.

Chissà cosa accadrà varcate le soglie dell'analisi?

Cercherò di mantenere sempre il sabato come nostro appuntamento, salvo aggiornare qualche capitolo prima perché già pronto...

Ci rivediamo sabato e rammentate sempre


STAY TUNED
SEPMGG

L'essenza delle peonie  ~COMPLETA~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora