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Cap 1 - Una storia di Mafia

È la mia primissima storia, vi prego, siate gentiliii🙇

Non voglio trattenervi con molte chiacchiere, quindi sarò veloce: il primo capitolo è molto descrittivo e quasi niente narrazione.

Lo so, ve ne potevate accorgere senza il mio avviso, ma volevo dirvelo, che potreste trovarlo più noioso, rispetto al resto della storia. 🙇

Grazie per il tempo prezioso che mi avete concesso😙
Ora vi lascio in pace😙
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La nostra storia comincia negli anni 20-30, in un America giovane, dinamica, vigorosa.

Riesci a immaginarla, quell'America che si vede sempre nei film, che stava vivendo il periodo piu caldo del blues, con le sue donne bionde e con il rossetto rosso, dai vestiti morbidamente sfrangiati, e il bocchino portasigarette?
E gli uomini, in giacca e cravatta, le scarpe lucide e il borsalino, con il sigaro costantemente fra i denti?

Era l'abbigliamento tipico di quella fetta di società piu agiata, che frequentava regolarmente i bar e i casinò, e passava il tempo a bere, a fumare, a giocare, a ridere.
Era il tempo del proibizionismo, dove l'alcool non poteva essere importato, traspostato, venduto.
Era il tempo in cui nacquero i cocktail, un misto di sostanze alcoliche e analcoliche, nel tentativo di rendere sopportabile il sapore di quei liquori fatti in casa, molto amari.
A me piace pensare che fosse anche il tempo di massima fioritura di una società organizzata, che venne importata assieme ai migranti europei, che nacque nei quartieri poveri italiani, ma che ci rimase per poco, per andare poi a occupare posti più convenevoli a uomini d'onore.
A me piace immaginare così, l'America degli anni 20. E sarebbe questo, il posto in cui si svolgerà la nostra storia.

Ora, abbiamo immaginato il tempo. Ora vorrei provare a immaginare il luogo. Proviamoci.
Magari in quella strada della giovane New York, fra i grattacieli, larga e dritta, ma affollata e fumosa per i gas di scarico, con tante macchine che corrono e tanta gente che cammina. La vedi? Riesci a immaginarla, con il rumore dei motori a scoppio e delle ruote che girano sull'asfalto, e le carrozzerie che fendono veloci l'aria? E il suono di tutti quei tacchi e quelle scarpe, più o meno sicuri, che pestano sul marciapiede? L'aria della sera colma di quel fumo che esce da tutte quelle sigarette?

Io credo che sia un bel posto per cominciare una storia.

E ora?

Ora vorrei che la vostra attenzione si concentri su tre coppie, distanti l'una dall'altra, completamente invisibili e amalgamate in mezzo a quella folla.

Invisibili per tutti, ma non per noi.

Noi le abbiamo notate, e con una breve occhiata ci accorgiamo che indossano proprio i vestiti di cui parlavamo prima.

Guardiamole bene.

A prima vista non c'è molto da notare. Le donne, tutte e tre a braccetto del loro uomo, sono truccate, i capelli all'altezza delle orecchie, il taglio fatto il giorno prima, il loro profumo che si disperde nella folla.

Ammettiamolo, sono belle.

Sono affette da quella bellezza tipica delle bamboline truccate, che fanno splendere loro, ma oscurano chi sta al loro fianco.
E in quella ombra, per quanto alti possano essere, si trovano proprio i loro accompagnatori.

Eppure... Non sembrano seccati.

Non sembra gli dispiaccia di trovarsi in quel genere di ombra vicina alle lampade, quel genere di ombra che nasconde meglio di qualsiasi altra.

Strana coincidenza tutti e tre hanno il borsalino talmente calato sugli occhi che si riesce a intravedere massimo fino alla punta del naso. Hanno il sigaro fra i denti, e la punta diventa incandescente a intervalli regolari. Le scarpe sono lucide, l'abito è nuovo, perfettamente stirato, lindo. Eppure... La loro coscienza non è altrettanto pulita. Lo possiamo sentire, hanno una strana aura attorno a loro. Una persona normale non se ne accorgerebbe mai, sarebbe troppo rapita da quelle donne ridoline e chiacchierone.

Ma noi siamo qui per loro.

Le tre coppie entrano in un pub. Usciranno solo le donne, a notte fonda, a intervalli diversi, e con altri uomini.