Cap 3 - Pizzi e Merletti (parte 3)

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-Ben tornata a casa, splendida creatura!! -

La voce allegra di Rose fu la prima cosa che accolse Mary, poco dopo essere entrata nell'appartamento.
Mary si stampò in faccia un sorriso cristiano. Lingualunga Rose non era capace di mantenere un solo segreto. Non poteva farsi sfuggire nulla.

- Grazie! Come è andata la giornata, meraviglioso girasole? -
Mary sperava che le interminabili chiacchiere riferite dalle vicine le potessero evitare spiacevoli domande.

- Beh, è da un po di tempo che girano strane voci, sui Davis. -disse Rose, pensierosa - Volevo chiederti se per caso ne sapevi qualcosa -

Cazzo.

"Pensa Mary, pensa!!"

- Chiacchiere? Cosa dicono? - Mary riuscì a mettere su una dignitosa espressione sorpresa.
- Dicono che abbiano contratto un debito bello grande, con... - Rose si interruppe.
Mary la guardò agitata.

"Ti prego non dirlo. Non costringermi a mentirti. Odio farlo... "

-... Comunque!.. - disse Rose, con un nuovo moto di energia -Vorrei chiederti un favore un po' personale, Mary - disse, diventando seria.

"Oddio, adesso cosa mi chiede? "

-Chiudi gli occhi, per favore. - Mary li chiuse, titubante. Sentì le mani gentili di Rose prenderla per le spalle e condurla in salotto.

-Ora, se vuoi, puoi aprirli - Mary sentiva una certa agitazione nella voce di Rose.

Aprì lentamente gli occhi.

Al centro della stanza, c'era un manichino con un bellissimo vestito rosso e nero. Gli occhi di Mary si inumidirono.
- Buon compleanno, raggio di sole! Ci ho lavorato per due settimane! Tutto per te! - disse Rose, con un sorriso smagliante.

-Ti piace? - le chiese, con una certa timidezza.

- Rose

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- Rose... È bellissimo!! - Mary si lanciò fra le braccia della cugina, atterrandola con una presa ferrea quanto affettuosa.
Risero assieme, abbracciate. Mary non smetteva di ringraziarla.
- Graziegraziegraziegraziegraziegrazie!!! -
- Si può sapere che aspetti? Provalo dai!! Voglio vedere come ti sta!! -

Prese il vestito per poi andare verso il bagno.
Lo provò. La fasciava, senza stringerla da nessuna parte. Rose aveva le mani di fata.

La cugina la guardò soddisfatta.

- Un filo di trucco e sarai perfetta - disse Rose, prendendo la trousse.
- È comodissimo! Grazie grazie grazie grazie! -
- Pensi veramente che le sorprese per il tuo compleanno siano finite qui? -
-... ? -
- Arrivo, mi cambio e ti spiego. Jack passerà a prenderci a momenti! Dobbiamo essere pronte per quando arriverà! -
- ??? -
Senza altre parole, Rose si chiuse in bagno. Ne uscì poco dopo con il suo vestito da sera.

Si sistemarono entrambe sul divano

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Si sistemarono entrambe sul divano.
-... Quindi... Chi sarebbe questo Jack?... - Mary era titubante.
Rose si schiarì la gola con importanza, come era solita fare quando voleva raccontare un pettegolezzo particolarmente succoso.
-Da dove posso cominciare? Ricordi ieri sera? -
A Mary pareva essere passata un'eternità. Il sorriso le si congelò per un istante sulle labbra. Non è che quell'uomo...?
-Bene. Mentre tornavo a casa mi sono fatta accompagnare da un suo amico, ricordi?
Questo pomeriggio suonano al campanello e chi trovo davanti alla porta? Lui! Quello che mi ha accompagnato a casa! A cui serviva un vestito nuovo, e aveva seguito il consiglio del suo amico di venire da me! - disse Rose entusiasta.
Mary si rilassò per un istante.
-Allora l'ho accolto e mentre prendevo le misure ci siamo messi a parlare. Gli ho raccontato del mio lavoro, e anche di te, naturalmente - Rose le fece l'occhiolino - Non si è disinteressato nemmeno per un attimo! E quando ho finito con gli spilli mi ha proposto di andare con lui, e di portare anche te, a festeggiare il tuo compleanno a casa di un suo parente, che stasera da una festa alla sua villa!! Non sei emozionata?! -
Il campanello scelse quell'istante di squillare, allegro e, prima che Mary avesse il tempo di elaborare cosa avesse appena ascoltato, Rose era già scomparsa nell'ingresso, per poi ricomparire pochi secondi dopo sulla soglia del salotto con sottobraccio un uomo ben piantato, dai capelli neri e la pelle chiara. Indossava un elegante completo formale blu, e gli occhi erano accesi da un bagliore ironico, pieno di calore.

"È totalmente diverso dal suo amico"

-Mary, giusto? Sono Jack. È un piacere. - Prese la mano della mora, per sfiorarla con le labbra. - Rose mi ha raccontato che compi gli anni, oggi! Cento di questi giorni! - Sorrise.
Chiunque fosse, e qualunque ruolo avesse nella vita, sapeva come mettere a proprio agio le persone. Aveva una voce rassicurante, rilassata. -Splendido vestito! - Aggiunse.
- Quando vuoi, Jack, noi siamo pronte per partire! -disse Rose, eccitata.
- Meraviglioso! Allora, vi prego di seguirmi. -
Uscirono tutti e tre dall'appartamento. Mary chiuse la porta e nascose la chiave dentro a un vaso di fiori secchi, attenta a non farsi vedere dal nuovo arrivato.
Jack condusse entrambe davanti alla macchina. Lì il cuore di Mary perse un colpo.
Una fantastica limousine con tanto di autista era fuori dall'appartamento, ad attenderli. Jack tenne aperta la portiera ad entrambe, sorridendo rassicurante a una nervosa Mary, per poi salire lui stesso e fare segno all'autista di partire.
La mora passò tutto il viaggio a studiare i lussuosi interni, meravigliata, chiedendosi come aveva fatto anche solo ad entrare in una macchina così fantastica, mentre Rose parlava con il loro accompagnatore.
" Chissà come ha guadagnato i soldi per comprarla... E come avrebbe conosciuto il suo amico?...
...
Sto diventando paranoica, vero? " si rimproverò mentalmente.

-Rose chiama Maryyy -la richiamò la bionda - Guarda fuori dal finestrino! -
Mary si affrettò a volgere lo sguardo verso la lastra di vetro.
Una bellissima villa illuminata, fuori città, si stagliava davanti a loro.
- Siete pronte? - chiese Jack.
Rose, che non stava più nella pelle, fece le scale a balzi.
Mary si mise a ridere. -Rischi di rompere i tacchi, così, Rose! - le disse, con una risatina.

Jack la stava guardando.

Mary, accorgendosene, arrossì, imbarazzata.

-Sei più carina, quando sorridi - le disse, sorridendo.
Il rossore della mora aumentò furiosamente, e venne notato dalla bionda, che le rivolse un sorrisetto di chi la sapeva lunga.
Varcarono la soglia.
Dentro, uomini e donne, ingioiellati e sorridenti, giravano con le sigarette accese e con i bicchieri in mano. Jack stava porgendo gli inviti alle guardie del corpo, in piedi, davanti alla porta
Mary si chinò verso la cugina - Altro che taglietto in testa, a vivere qui dentro. - le disse a mezza voce.
Rose rise, anche lei estasiata per la grandezza del palazzo.
- Andiamo a prendere da bere o preferisci buttarti sul buffet? -
- E me lo chiedi anche?? -
Si diressero al tavolo, colmo di cibo. Mary, nel prendere il calice, urtò la mano di un altra ragazza.
- Chiedo scusa, non volevo... - disse Mary, alzando lo sguardo.

Davanti a lei, entrambe in un semplice abito nero, c'erano Emily e Samantha.

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