Erano dentro da ore, ormai.
Non era mai un buon segno.
Non con i gangster.
Le due ragazze si sentivano come due salsiccie invitate a una grigliata. C'era una tensione palpabile all'interno del locale. Anche i clienti erano tesi, e Mary non poteva fare a meno di chiedersi se anche loro erano a conoscenza dei guai economici dei Davis.
Emily, da quando erano entrati quegli uomini, era pallida, e non riusciva a tenere in mano un vassoio senza rischiare di farlo cadere. Perdeva sempre le forze quando aveva paura.
A nulla servirono le proteste della rossa, Mary insisté fino allo sfinimento per lavorare attorno ai tavoli.
Ad alta voce non lo avrebbe mai detto, ma sapeva che Emily avrebbe preferito stare al bancone, vicino alla porta in cui era scomparsa la sorella, e in un momento del genere, Mary era disposta a tutto pur di accontentarla. Non avrebbe avuto il permesso di entrare, ma avrebbe avuto la possibilità di stare vicino al padre.Mary tornò al bancone con le tazze sporche dentro al vassoio di metallo rosso.
Assorta e con le mani inoperose, in piedi, vicino al bancone, non notò una Emily selvatica che, stanca di rodersi le unghie dalla preoccupazione, strisciava verso la porta per appoggiare l'orecchio, approfittando del vuoto di clienti che si andava sempre a creare verso mezzogiorno.Il cuore di Mary saltò un battito.
Veloce, afferrò il polso della sua migliore amica e la trascinò sulla sedia del tavolino più vicino. Il tutto senza il minimo rumore.
- Che cavolo fai??! -
- Sssssttt - Se c'era una cosa che Emily non sapeva fare era parlare a bassa voce. Mary si girò nervosamente verso la porta, preoccupata di quello che potevano aver sentito.
Poi si rivolse alla rossa.
- Hai una vaga idea di cosa può capitarti se quelli ti beccano ad ascoltare? - le disse in un sussurro impaurito ed arrabbiato - I tuoi si sono messi contro i mafiosi. Non puoi rischiare di dargli motivi per cui farti del male! È già stata una mossa suicida di Sammy andare la dentro... Sarà meglio che tenga a freno la lingua, con loro non puoi permetterti di fare scherzi. Quelli non perdonano, Emily!
Non fare mai più una cosa del genere! Posso coprirti le spalle se vuoi rimanere vicino a quella dannata porta, perché capisco quanto tu abbia bisogno di loro, ma se ti beccano a origliare non posso aiutarti! -
-Quindi ti aspetti che io rimanga ferma e buona proprio quando metà della mia famiglia sta rischiando la vita? - Il viso di Emily era rosso quanto i suoi capelli - Se muoiono preferisco andarmene anche io, con loro -
- Emily, non fare la sciocca. Se una cosa del genere accadesse, dovrai occuparti di tua madre e di Richard. E poi dimentichi che non uccidono mai se non è necessario. Odiano attirare l'attenzione della polizia. E poi renderci partecipi non vedo come possa far migliorare la situazione...-
- Mary, io ho bisogno di sapere cosa sta succedendo la dentro... -Emily era sul punto di scoppiare in lacrime
- Non ce la faccio più a vederli cosi... Devo sapere cosa succede... -
Mary si morse il labbro. Sulle gote di Emily stavano già scendendo delle lacrime silenziose. Mary fece la sua scelta.
- Chiudi il negozio - Emily guardò la mora, raggiante.
-Non ti permetterò di ascoltare, Emily. Non possiamo rischiare di peggiorare la situazione della tua famiglia. Ma se vuoi saperlo così tanto, lo farò io. Magari se vengo sorpresa io, non si arrabbieranno con i tuoi. Poi dovremo accordarci per un luogo e un giorno sicuri per parlarne... -
L'espressione di Emily cambiò bruscamente, rivolgendo due occhi colmi di preoccupazione a una tesissima mora.
- Ma che cosa farai se ti sorprendono? -Mary sospirò. Si morse il labbro.
Sarebbe finita in guai grossi, lo sapeva.
Le saltarono alla mente gli occhi di ghiaccio dell'uomo con cui Rose era uscita il giorno prima, e un brivido le percorse la schiena."Chissà che aspetto avrebbero, davanti a un corpo morente... Sarebbero gli stessi? Verrebbero attraversati da un lampo di pietà o di disprezzo?"
La mente le corse al bel completo che Rose gli aveva confezionato, quando lo aveva visto la prima volta: i pantaloni dritti, la giacca sfiancata, la cravatta scura sulla camicia bianca...
Le attraversò la mente l'immagine di quel completo chiaro macchiato di sangue...Trattenendo un conato, si diresse silenziosamente verso la porta, mentre Emily faceva da palo all'ingresso del bar, per tenere d'occhio la possibile entrata di nuovi clienti.
Mary sistemò velocemente alcune tazzine sporche dentro il lavello: in questo modo, nessuno avrebbe potuto prenderla in sospetto. Non se era abbastanza veloce da scivolare verso la pila di tazze da lavare, senza essere notata...Appoggiò con delicatezza l'orecchio a quella barriera, come aveva fatto quella mattina con Rose. Chissà cosa stava facendo, la sua adorata cugina, in quel momento...
- Tutto ciò che vi chiedo è solo una dilatazione dei tempi... Pagherò, pagherò tutto, lo giuro... -
- Davis, Davis, Davis... - Un uomo dentro alla stanza stava camminando avanti e indietro, e rideva. Mary riusciva a immaginarselo, con il l'indice puntato verso l'alto a fare segno di no, come a voler bloccare un brutto vizio o una cattiva abitudine. -Davis... Davis, Davis, Davis- Ripeté l'uomo.
"Presente. Vai al sodo?" si disse sarcastica Mary, attraversata da un lampo di rabbia. Chi si credeva di essere, quello? Chissà quanto si stava mordendo la lingua la povera Sammy, bloccata là dentro...
- Sai quanto odiamo quella parola, caro Davis. Non è giurando che ti libererai di noi... Abbiamo imparato a non fidarci della parola di nessuno. Soprattutto la tua. Avevi giurato tre settimane fa che avresti pagato il tuo debito, oltre che ai tuoi vari... Arretrati. Il tempo è scaduto e ti ritroviamo senza soldi e ancora con il tuo giuramento che lo farai. Siamo qui per il tuo denaro, e lo vogliamo adesso. -
Mary impallidì. Facevano sul serio?
- E come sfamerò la mia famiglia? Come pagherò le bollette?
Come farò a far guarire mio figlio se non posso prendere le medicine di cui necessita? Ho una dipendente, come farò a pagare il suo stipendio? Ci ritroveremmo tutti in mezzo a una strada! -
- Questo non è un problema nostro, caro Davis. Avresti dovuto pensarci prima che chiedere un prestito senza prima aver pagato quello che dovevi. Da parte mia sarei pure contento di essere ancora vivo. Generalmente non sono in molti a sopravvivere, con un debito di 10 000 dollari sulle spalle. - Mary sbarrò gli occhi. Quanto? Ma che dovevano farci con tutti quei soldi? Emily aveva da spiegare parecchie cose alla fine di quella storia...
- Magari, se il guadagnare qualcosa è cosi importante per te quanto lo è per noi, e contemporaneamente vorresti avere due, forse tre bocche in meno da sfamare, potresti affidarci le tue figlie e la tua cara dipendente... Sono sicuro che il Boss possa trovare un'occupazione più adatta al loro bel faccino."Immagino che è così che siete nati, miei cari figli di puttana" Il sangue e le guance di Mary ribollivano con furia. Le fu difficile trattenersi nell'entrare di schianto e dirne quattro a quel cane.
Sentì qualcuno ghignare. Poi l'uomo parlò.
-Quindi, le chiavi della cassaforte? È l'ultima volta che te le chiedo gentilmente, sei avvisato. Poi ci toccherà usare le maniere... meno gentili - Mary trattenne il respiro. Sentì delle chiavi tintinnare e delle sedie grattare il suolo.
La mora si mosse verso il lavello appena in tempo per evitare una porta che si apriva di scatto. Tenendo la testa bassa, ficcò le mani nell'acqua saponata, mentre Emily puliva i tavoli.
Nessuno badò a loro. Il signor Davis aveva un'aspetto distrutto; Sammy, subito dopo di lui, aveva la stessa espressione di quando era scomparsa nell'ufficio. Mary provava per lei una pena immensa.Si diressero tutti e cinque verso una porta che conduceva all'abitazione dei Davis.
A Mary bastò un'occhiata per dire a Emily tutto quello che doveva sapere. I suoi occhi parlavano per lei.Ore dopo, Mary stava tornando all'appartamento; il viso pallido e il cuore a pezzi.
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Ficțiune istoricăAmbientata nell'America degli anni '20. ---- "Non c'è vita senza desideri. E lei li aveva cancellati per fare spazio ai bisogni. Era stata una scelta saggia? " ---- Mary aveva ventidue anni, quando la sua esistenza cambia per sempre. Per lei, in...