Draco scappò via. Tutti ridevano di lui. Era il quarto anno e Malocchio l'aveva appena trasformato in un furetto e seppur non ci fosse stata molta gente ad assistere dubitava che la cosa non si sarebbe sparsa per tutto il castello. Quell'avvenimento non fece altro che stressarlo più del dovuto, dirigendosi attraverso una camminata molto veloce verso quelli che erano i sotterranei che ospitavano il suo dormitorio, adesso luogo considerato dal biondo un punto in cui poter rilassare i propri nervi attualmente tesi come corde di violino.
<<Ehi Draco tutto ok?>> chiese Goyle preoccupato vedendo Draco camminare velocemente e a testa bassa in preda a mille e vorticosi pensieri.
<<Vattene via.>> disse Draco non fermandosi a camminare e colpendo la spalla di Goyle. Si diresse verso i bui sotterranei per poi oltrepassare la porta che dava al dormitorio serpeverde e andò sul suo letto vicino al muro, controllò che non ci fosse nessuno, chiuse le tende del letto a baldacchino color smeraldo e si accucciò sul cuscino abbracciando le sue ginocchia e guardando un punto fisso davanti a lui. Non voleva rompere la diga che stava trattenendo quella che sarebbe stata una cascata di lacrime salate, suo padre diceva che era da deboli lo sfogo. Teneva gli occhi completamente aperti e cercò di auto convincersi che era tutto apposto, doveva assolutamente calmarsi e non lasciare che la situazione gli precipitasse di mano.
<<Respira piano... respira piano...>> si ripeteva a bassa voce, mentre nella sua mente riecheggiavano risate di scherno rivolte niente meno che a lui. Alla lunga funzionava il ripetersi che andava tutto bene, ma c'era una cosa che riusciva a calmarlo, una cosa che aveva di nascosto, e non poteva essere che uno strumento che i babbani chiamavano "chitarra", presa in una delle sue uscite fuori dal mondo magico. Uscì dal letto e la prese sotto di esso per poi rinascondersi velocemente dietro a quelle tende. Era una chitarra acustica fatta di legno chiaro, non aveva mai usato i plettri, preferiva di gran lunga ascoltare gli arpeggi nonostante così facendo aumentasse la difficoltà, sbizzarrendosi quando riproduceva delle canzoni in generale di genere rock.
<<Silentium.>> Draco pronunciò quell'incantesimo e agitò la sua bacchetta con un movimento circolare del polso per rendere quel piccolo angolo insonorizzato. Si sistemò meglio e cominciò ad improvvisare degli accordi ad occhi chiusi, fino a quando dal suo viso non uscì un sorriso storto solo per la felicità di riaverla in mano dopo tutto il giorno scolastico. Adorava la musica babbana, l'amava. Se non fosse stato per Silente non avrebbe mai trovato quella valvola di sfogo rilassante e quasi vitale. Draco osservò la sua chitarra, era la sua migliore amica, la sua unica amica. Nessuno a scuola cercava di avvicinarsi a lui come persone, nessuno. Era completamente solo, se non per alcuni interventi di Blaise, un suo compagno serpeverde che spesso passava il suo tempo libero in sua compagnia, annoiato dalla "monotonia o dalla semplicità delle altre persone" come diceva lui stesso. Appoggiò la chitarra sul letto e tolse l'incantesimo "silentium" quando sentì Tiger e Goyle entrare nella stanza. Stavano ovviamente parlando di lui, la voce si era sparsa molto velocemente questa volta sfortunatamente per Draco, a cui venne un nodo al cuore.
<<Hai ragione sembra peggio di una ragazza isterica>> disse Tiger ridendo e buttandosi sul suo letto.
<<Chissà cos'ha per la testa>> rispose Goyle sedendosi su un letto a caso anche lui in preda alle risate, scartando una caramella mou da poco rubata ad uno del primo anno.
<<Assecondiamolo fino a natale, magari ci porta nella sua casa gigante quest'anno!!>> e rubò a sua volta quella caramella cominciando una zuffa. Draco strinse il manico della chitarra e inevitabilmente una lacrima cadde sulla sesta corda procurando un debole "mi". Era strano, ma quella nota rifletteva in pieno le sue emozioni adesso. Rifece l'incantesimo "silentium" a bassa voce, i due ragazzi per fortuna non sentirono a causa delle loro risate. Draco voleva tanto piangere, le lacrime gli stavano inondando gli occhi minacciando di cadere e di procurare una tempesta terribile. Nella sua testa sentiva questo, adesso doveva solo buttarla fuori invece che tenerla dentro, almeno una volta voleva cedere. Non sempre ma qualche volte voleva concederselo, e così fece quella volta. Posò lo strumento in avanti e si portò le ginocchia al petto che strinse con le braccia per poi scoppiare, il cuore gli batteva incessantemente sul petto e non riusciva a non tremare e a non avere degli spasmi causa di singhiozzi troppo violenti.
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Drarry || We're Broken People || Harry Potter
FanfictionDue ragazzi nella famigerata scuola di magia di Hogwarts, si conoscono per mesi ma senza vedersi in volto e parlandosi solo tramite dei pezzi di carta. A volte bisogna guardare oltre le apparenze. -ATTENZIONE- Smut.