Drarry || We're Broken People || Harry Potter

Pt.12 - Valanga di schiuma

I due ragazzi nelle due settimane seguenti non vennero molto a contatto l'uno con l'altro a causa dell'estrema urgenza nel fare quelli che erano i compiti natalizi.

La distanza che divideva i due non faceva che rafforzare quello che alla fine erano i loro sentimenti. D'altronde, è elementare che appena un aspetto della propria vita ti viene a mancare questa crei un solco, una sagoma dei suoi passi.

Purtroppo le ore di studio era necessario farle in solitudine, a causa del fatto che non facevano che distrarsi. Non avendo avuto molta occasione per stare insieme, si erano infatti limitati a piccole uscite alla sera uno nel dormitorio dell'altro per rimanere a dormire o semplicemente per passare del tempo, mentre ormai le gelide tracce del pieno inverno stavano posticipando quello che era ormai il ballo. I ragazzi rimanevano così fino alle tre di notte spesso abbracciati e raccontandosi storie, aneddoti della giornata, sogni futuri e notturni.

L'odore percepibile della sera li avvolgeva come le coperte scarlatte del dormitorio quella notte, che portava mano nella mano un scrosciante piovasco evocante, oltre il tutto, l'irriconoscibile odore della pioggia fresca invernale. Picchiettava leggera sulle finestre, non era nè neve nè grandine ma parevano ad un osservatore piccole schegge di ghiaccio che al minimo contatto si tramutavano in quella che era acqua gelida.

<<E tu? Hai in mente qualche piano per il futuro?>> Draco accarezzava con delicati gesti delle dita le sue ciocche di capelli corvini, la testa di Harry poggiata delicatamente sul ventre del biondo, mentre si godeva quel dolce torpore dato dall'addome del ragazzo. Harry ci pensava mentre il sonno aveva ormai agito sui suoi occhi da poco, ma sforzandosi non riuscì a non dire quello che poi venne: <<Penso... Mi piacerebbe lavorare nell'ambito dell'investigativa. Una cosa come uccidere i criminali e aiutare in qualche modo la giustizia.>> Draco sorrise e guardò il sui viso concentrato, mentre agrottava quelle sue sopracciglia scure.

<<L'eroe del mondo magico...>> quelle parole gli diedero un calore alle guance ormai ben noto.

<<Stai zitto e pensa a coccolarmi>>

<<Non faccio altro da tutta la sera!!>> Harry rise e non rispose, e pian piano gli occhi parvero chiudersi ermeticamente in quella fase di veglia pre sonno. Draco voleva parlare con Harry seriamente, da un po' di sere infatti aveva notato l'assenza di Kalm, assenza percepita non solo da lui ma da altri suoi compagni serpeverde, amici e non. Non sapeva cosa pensare, se non che in qualche modo sicuramente o lui o Hermione si erano premuniti dal fare qualcosa che bene o male l'avrebbe aiutato. Era ormai noto il cuor di Leone di Draco. Quella sera dormire non sarebbe stato proprio facile, sembrava che il sonno non si sarebbe mai presentato ma senza accorgersene quelli che erano i suoi pensieri tramutarono in un sogno.

Aveva davanti a se' Harry, insanguinato e ansimante che si teneva il braccio destro aperto da decine di lunghi tagli. Nonostante fosse davanti a lui, insisteva nel guardare indietro e controllando vedeva quello che era un corridoio apparentemente infinito dal quale stava uscendo del fumo. Tempo di ritornare a vedere Harry che era ormai scomparso, a riguardarsi indietro sempre lo stesso corridoio. Un odore di ferro, di sangue pregnava le pareti di stoffa grigia, mentre il fumo sembrava farsi sempre più spazio impedendogli quasi di respirare.

L'immagine svanì davanti a se', mentre il fumo e l'odore del ferro continuavano a occupargli il cranio quando la voce di Harry picchiò sulle sue orecchie quasi come grida disperate di soccorso.

<<Draco, Draco...>> ad aprire gli occhi vide la debole luce filtrata dalle tende color cremisi, poi il viso di Harry senza occhiali guardarlo preoccupato con un fazzoletto insaguinato sul palmo. Draco si portò una mano al naso come per togliersi un fastidio, ma si accorse che quel tedio non era altro che una sensazione nata dal fatto che stava sanguinando. Harry gli alzò il viso e tamponò il sangue.