Passò un po' di tempo e come promesso i due non smisero di contattarsi tutti i giorni nonostante i compiti assillanti. Era difficile per Harry poter immaginare una cosa così... strana, un modo così bizzarro di far amicizia, ma come al solito ad Harry Potter non potevano non succedere le cose più emozionanti e strambe. Ogni volta che era in sala grande scrutava ogni singolo studente dal quarto anno in su immaginando che uno di loro fosse il "misterioso ragazzo della foresta" come lo definiva lui.
Hermione più volte gli aveva chiesto dove andasse tutti i giorni ma prontamente riceveva come risposta "Nella foresta proibita" suscitando nella ragazza uno sguardo indagatore. Ovviamente ogni volta si metteva il mantello invisibile per non essere seguito da Hermione, che più volte infatti vide aggirarsi casualmente da quelle parti, ma si sarebbe promesso che anche con la peggiore malattia del mondo magico non avrebbe mai assentato neanche un giorno, pur di parlare e far sorridere quel ragazzo.
Si chiedeva come fosse normalmente, quale maschera celasse quella personalità alla fine così dolce e scherzosa, cosa voleva nascondere e come era infatti il ragazzo d'aspetto. Non si chiedeva mai quale fosse la casata visto che lui era la prova vivente del fatto che il cappello parlante non sceglieva proprio in base alla personalità ma in base ai propri desideri, quindi era portato a pensare che la casata del ragazzo non fosse proprio la "sua" troppo desideroso di essere una persona che alla fine non era. Ma perché nascondersi così tanto? Era partita da lui questa cosa o qualcuno lo costringeva? Cosa gli era successo magari nell'infanzia?
I suoi pomeriggi erano occupati interamente dalla sua voce e dalla purezza di essa, come poteva essere perfida una voce così? Come poteva essere da nascondere una personalità così... semplice? Perché tutto ciò?
Gli diceva di andare via, ma era come se la sua scrittura tremante gli dicesse di restare, era dubbioso quando diceva che stava bene ma lo sentiva tirare su il naso, magari c'era della verità nelle sue bugie ma non lo sapeva. C'era del dubbio nel cuore di Draco in quello che suo padre gli aveva insegnato, come se fosse stata una sorta di fede, ma adesso quello che il suo destino da mangiamorte gli aveva costruito stava diventando sprecato. Tutto quello che Harry aveva preso era quello che Draco non aveva, amici, sicurezza, un posto in cui essere stesso. Harry si prometteva ogni volta che incontrava quel ragazzo di non lasciare a pezzi quella che era la sua "storia", la sua vita. E non sarebbe mai stato solo, mai più solo con i suoi segreti e con i suoi rimpianti. Non avrebbe dovuto più mentirgli.
"Buongiorno" scrisse Harry appena seduto sull'erba e consegnando il foglio usando l'incantesimo ormai imparato, sorridendo sereno al pensiero di ritrovarsi di nuovo insieme a lui. Meravigliosa era a dir poco l'aria tiepida e le foglie, colorate di un verde sgargiante e umido a causa della pioggia che aveva colpito Hogwarts negli ultimi giorni, splendenti erano invece i fiori che avrebbe tanto voluto donare al ragazzo, solo per vederlo sorridere e magari arrossire...
"Giorno, oggi anche io faccio i compiti con te" rispose Draco, mettendo da parte la tristezza e lasciando che la luce che emanasse quella scrittura disordinata gli illuminasse il pomeriggio, anche solo per poche ore al giorno.
"Vedo che la marea di compiti sono troppi da gestire in una sera vero?"
"Ahimè sì, devo mantenere un certo livello sia di studio che di reputazione con i professori" scrisse Draco a malincuore e prendendo quella che era una pergamena vuota e un calamaio.
"Io devo cercare di essere almeno accettabile, ho sentito che gli esami finali quest'anno saranno particolarmente complessi" scrisse abbastanza amareggiato insonsapevole del fatto che non li avrebbe fatti.
"Ah ma io non devo essere accettabile"
"Penso che tu pretenda troppo da te stesso, insomma si dovrebbe fare quello che si può in teoria, no?"
STAI LEGGENDO
Drarry || We're Broken People || Harry Potter
FanfictionDue ragazzi nella famigerata scuola di magia di Hogwarts, si conoscono per mesi ma senza vedersi in volto e parlandosi solo tramite dei pezzi di carta. A volte bisogna guardare oltre le apparenze. -ATTENZIONE- Smut.