Dopo la mia terribile gaffe, mi precipito da Devon con l'intenzione di scusarmi e di recuperare la palla, ma quando gli sono davanti, lui esordisce dicendomi: << Tesoro se non sai giocare ti consiglio di guardare gli altri che si allenano da molto lontano, a meno che il tuo non fosse un tentativo di attirare la mia attenzione...>>La sua voce è così fastidiosamente profonda e attraente, ma non mi imbambola, perciò ignoro i suoi occhi verdi e il suo bel visetto d'angelo e rispondo a tono: << Tranquillo ho ben altro a cui pensare che colpire la tua zucca vuota>> rispondo acida e nel frattempo raccolgo la palla e raggiungo le mie compagne con il suo sguardo che mi segue infastidito.
<< Keira ma cosa gli hai detto? Dev sembra incavolato nero.>> mi chiede Amanda appena torno da loro.
<< in realtà non ho detto nulla, solo che ero dispiaciuta. >> mento guardandola con un sorriso sornione stampato in faccia.
<< Quant'è bello e muscoloso, e poi sembra un angelo! fossi stata al tuo posto gli avrei chiesto il numero di telefono >> afferma sognante Mary, mentre tutte le altre la guardano comprendendo il suo entusiasmo.
Io invece mi trattengo dal vomitare, quelle ragazze sono così stupide ed ingenue, Devon è tutto tranne che un angelo e questo lo sapevo bene perché, Grace una mia compagna di classe che poi purtroppo si era dovuta trasferire, era fidanzata con il miglior amico di Devon, Mike, e ha raccontato a me e ad Hannah tutte le cose tremende che Devon aveva fatto a molte ragazze, che erano cadute nella sua trappola da ragazzo-angelo.
Le aveva sedotte e portate a letto per poi abbandonarle qualche secondo dopo per deriderle con i suoi stupidi amici. Era un bastardo che ci godeva a far soffrire quelle povere illuse che credevano di averlo conquistato, e io sicuramente non sarei stata una di quelle che lo ammiravano da lontano sperando che le rivolgesse la parola.
<< Ma smettetela è odioso ed egocentrico! Come fa a piacervi un tipo simile?!>> dico accigliata
<< certo che sei davvero strana Keira, non ti piace mai nessuno. Non sarai mica lesbica?>> mi chiede ridendo Amanda punzecchiandomi.
<< solo perché non mi piacciono i tipi come lui non significa che io sia lesbica!>> le rispondo offesa. Non capisco perché la gente per spiegarsi determinati comportamenti sente il bisogno di utilizzare etichette, è una cosa che proprio non sopporto.
<< dai su non te la prendere lo so che ti piacciono i tipi romantici >> cerca di rincuorarmi Clary ridendo e dandomi un buffetto sul braccio.
Penso ci abbia preso gusto a prendermi in giro, ma so che lo fa perché mi crede troppo cinica e prevenuta sui ragazzi, ma purtroppo non lo faccio di proposito è che ho sempre paura che le persone mi deludano, come ha fatto mio padre quando ha abbandonato me e mia madre 10 anni fa, perciò se una persona non mi sembra affidabile lascio perdere a prescindere, meglio evitare ancora delusioni no?
Finita l'ora di educazione fisica finalmente possiamo andare a cambiarci negli spogliatoi, ma prima di andare recupero il mio telefono e le chiavi del mio armadietto che lascio sempre sul tavolino della palestra dove il prof. lascia il registro per fare l'appello.
<< Ragazzina sei ancora qui per lanciarmi qualcos'altro?>> chiede una voce dietro di me che mi fa sobbalzare.
Mi volto per rispondere a tono, ma rimango di sasso perché mi accorgo che è troppo vicino e la sua stazza mi fa sentire totalmente a disagio e indifesa. Il mio cuore batte all'impazzata, lui mi guarda fissa negli occhi aspettandosi una risposta, ma non riesco a parlare.
<< ehm, io...io devo prendere il mio telefono e le chiavi dell'armadietto>> balbetto
Mentalmente mi schiaffeggio perché mi sto comportando esattamente come quelle cretine che gli vanno dietro sbavando.
<< Sta tranquillo sei al sicuro, non penso avremo la sfortuna di rivederci >> aggiungo acida
<< Mio dio ragazzina hai la lingua tagliente, cosa ti ho fatto di male? Fino a prova contraria sei stata tu a colpirmi.>> mi risponde lui offeso.
<< Primo, non ti ho colpito di proposito e secondo, devo andare a cambiarmi altrimenti faccio tardi per l'autobus>> gli dico affrettandomi verso l'uscita della palestra ignorandolo.
Ma lui mi afferra un braccio e sento una scossa elettrica attraversarmi il corpo dal punto in cui mi ha toccata, e il mio cuore ritorna a battere come se volesse uscirmi dal petto.
Perché mi faceva quest' effetto se non lo sopportavo? Non riuscivo proprio a spiegarmelo...
Mi volto verso di lui ma continuo a fissare la sua mano sul mio braccio, fino a ché lui non la toglie e io riprendo a respirare.
<< Aspetta, se hai bisogno di un passaggio posso dartelo io, ho la moto proprio qui fuori, così posso dimostrarti che sono un vero gentiluomo>> mi dice lui ammiccando.
<< Scordatelo non accetto passaggi dagli sconosciuti >> e così dicendo scappo via per paura che le mie emozioni possano prendere il sopravvento.
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Incontriamoci nei sogni
RomanceKeira è una ragazza molto riservata e abituata alla sua monotona vita, che prende una piega inaspettata quando per un piccolo incidente si scontra con Devon, il ragazzo più ambito della sua scuola, che rappresenta tutto ciò da cui lei vuole stare lo...