4-Casa dolce casa

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Dopo cinque minuti di viaggio in autobus, sono a casa. Mia madre come ogni pomeriggio è a lavoro, da quando mio padre ci ha lasciate si è dovuta rimboccare le maniche. Fortunatamente avendo un titolo di studio come designer, ha potuto sfruttarlo a suo favore per lavorare in un negozio di mobili, certo non guadagna abbastanza per coprire tutte le spese, ma grazie al mio lavoro al negozio di dolciumi 'Sweet Delicious' potevamo arrotondare per pagare le bollette.  A volte anche mia nonna materna ci dava una mano, infatti ogni volta che arrivava il mio compleanno ero super felice perché sapevo che sarebbe arrivata con un mucchio di soldi in una busta di carta e che con un sorriso complice me l'avrebbe lasciata tra le mani.

Purtroppo il mio compleanno era già passato da mesi e quei soldi ormai stavano per finire, anche perché si era rotta la lavatrice e l'avevamo dovuta sostituire con una nuova di zecca e ovviamente non era una spesa prevista.

L'unica cosa positiva che mio padre ci aveva lasciato era la casa, era una villa davvero molto grande, non esageratamente grande, ma era davvero bellissima con un grazioso giardino sul retro con i divani da esterno, dove molto spesso mi rilassavo in compagnia di un bel libro e una tazza di tè.

Inoltre l'interno della casa era arredato con uno stile molto moderno che io adoravo. Ovviamente, c'era lo zampino di mia madre che con la sua passione per il design sapeva disporre in armonia tutti gli elementi d'arredo della casa rendendo tutto perfetto come le case che spesso si vedono sui giornali e per questo potevo considerarmi parecchio fortunata.

Entrata in casa appoggio lo zaino all' entrata e corro dritta in cucina per preparare la cena, in frigo ci sono solo uova e insalata, 'devo assolutamente ricordarmi di fare la spesa', perciò preparo delle uova strapazzate e condisco l'insalata con olio e sale, niente di più semplice direi.

Dopo aver finito di cucinare decido di andare sopra in camera mia a cambiarmi prima di cenare, perciò salgo le scale ed entro nella mia camera che quella mattina avevo lasciato in totale disordine: il letto ad una piazza e mezza era totalmente disfatto, i cuscini decorativi in paillettes rosa erano a terra e le ante dell'armadio scorrevole erano rimaste aperte; sbuffo e mi metto all'opera per cercare di sistemare il disastro. Se mia madre avesse visto quel disordine al suo ritorno non l'avrebbe finita più di lamentarsi.

Dopo il mio breve intervento la stanza era ritornata un gioiello, perciò decido di cambiarmi e di indossare dei leggings neri comodi e una maglia grigia sformata che mettevo solo a casa.

Ed ora dopo tutte queste faccende potevo finalmente cenare e rilassarmi un po', infatti dopo aver cenato sul tavolo ad isola della cucina ripongo i piatti nel lavello e recupero la mia lettura del momento, Orgoglio e Pregiudizio, mi accoccolo sul mega divano bianco in pelle nella sala e mi immergo nella lettura.

Ammetto di aver iniziato a leggerlo solo dopo aver visto il film con la stupenda Keira Knightley, che è in assoluto una delle mie attrici preferite e ovviamente è anche dovuto al fatto che abbia il mio stesso nome.

Sono così immersa nella mia lettura che il trillo del mio telefono mi fa sussultare. Purtroppo, quando leggo un libro perdo completamente la cognizione del tempo e dello spazio, è come se fossi rinchiusa in una bolla.

Sfilo il telefono dalla tasca, probabilmente deve essere Hannah visto che aveva promesso che ci saremmo sentite al telefono dopo scuola, e invece quando accendo lo schermo quello che vedo è un numero sconosciuto:

Da sconosciuto:

- Ricordati che devi ancora farti perdonare  -

Non può essere ! come fa Devon ad avere il mio numero? Qualcosa mi dice che dietro a tutto questo c'è lo zampino di Hannah, giuro che la uccido!

A Sconosciuto:

- Chi ti ha dato il mio numero? –

Attendo la sua risposta e intanto registro il suo numero sul telefono. Devo dire che mi ha sorpreso la sua testardaggine, probabilmente mi considera una sfida da vincere e da quello che so sul suo conto è molto competitivo, perciò se una ragazza non cade ai suoi piedi è solo perché vuole giocare al gatto e il topo. Peccato che abbia sbagliato totalmente persona perché non ho intenzione di perdere tempo dietro un tipo che non sa vedere oltre al suo riflesso nello specchio.

Odio le persone superficiali e presto lo capirà anche lui.

Il trillo del mio telefono mi ridesta dai pensieri, sblocco lo schermo e leggo la sua risposta:

Devon:  -Mi dispiace ma non faccio la spia... -

Io: - Addirittura Devon, non pensavo fossi così leale! -

Devon: - sono tutto da scoprire mia dolce Keira ;) –

Io: - come fai a sapere se sono dolce? –

Devon: - intuito, non si sbaglia mai ! –

<<Keira sei a casa?>> la voce di mia madre mi fa spaventare, per poco non mi cadeva il telefono sul pavimento. Come se avessi fatto qualcosa di sbagliato lo nascondo e riprendo il libro in mano ad una velocità record, il che non ha senso perché in effetti non c'è niente di male nell'usare il telefono come una normale adolescente, ma probabilmente ho qualche rotella che non funziona oggi ...

<< Si mamma sono in salone>> le dico alzando la voce in modo che possa sentirmi dal corridoio.

Sento il ticchettio delle sue scarpe avvicinarsi finché non la vedo sulla soglia del salone, mi guarda e mi sorride << Beh com'è andata oggi a scuola? Hai già cenato?>> come ogni sera mi chiede sempre le stesse cose e come ogni sera le dico: << Si mamma ho cenato e a scuola tutto come al solito>>.

Lei sbuffa e si dirige in cucina lasciandomi da sola nella stanza, ormai è abituata alle mie risposte monosillabiche.

Riprendo il telefono e guardo lo schermo, non ha scritto altro, forse dovrei essere io a rispondergli ma sinceramente preferisco lasciare la conversazione in sospeso, continuarla potrebbe creare fraintendimenti, perciò prendo il telefono, il mio libro e vado in camera mia; ormai sono le 22:00 e dovrei essere già a dormire.

Vado nel mio bagno personale, mi strucco e lavo i denti accuratamente, guardo lo specchio esaminando il mio riflesso: la mia pelle perfettamente pulita e luminosa esalta ancor di più l'incarnato pallido, le labbra carnose sono rosate e piene, è la parte del viso  di cui vado particolarmente fiera anche perché per il resto sembro una bambina, probabilmente per i miei tratti dolci e delicati e per i miei occhi grandi e marroni. Inoltre, così struccata sembro ancora più piccola, per non parlare dei capelli biondi sottili e dritti come spaghetti.

Probabilmente è questa la dolcezza di cui parlava Devon, il mio aspetto ovviamente.

Sbuffo e spengo la luce, vado in camera e mi infilo nel mio comodissimo letto, questa è la parte della giornata che preferisco, perché finalmente posso rilassarmi e non pensare più a niente, peccato che questa notte avvolta nelle traditrici braccia di morfeo non faccio altro che sognare un fastidioso ragazzo dai riccioli biondi...

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