10-La festa

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Dopo aver parcheggiato nell'immenso viale, ci dirigiamo verso la casa, non conosco questa zona della città è piena di ville e viali alberati, ma a quanto pare Hannah la conosce bene e visto che va spesso a feste di questo genere con il suo ragazzo, non mi stupisce che sappia a memoria la strada.
Oltrepassiamo il cancello aperto della villa ed incomincio già ad agitarmi, c'è un sacco di gente e la musica a palla, è il caos totale.
Seguo Hannah che si muove con sicurezza in mezzo a questo delirio. La festa si svolge completamente all' esterno della casa, intorno alla piscina, non riesco a vedere bene il giardino per la troppa gente che mi circonda, ma posso ben intuire che Devon se la passa bene, ha una casa da far invidia. Riesco a vedere bene la facciata contornata da grandi vetrate a specchio,si sviluppa su due piani ed è realizzata con un architettura molto moderna e ad effetto, è curata nei minimi dettagli: dai divani da esterno, alle piante sul balcone che le conferiscono un aria esotica; è davvero bellissima.
Riusciamo a raggiungere il bancone delle bibite facendoci largo a spintoni fra i corpi sudati dei ragazzi che ballano, molti mi sembrano addirittura universitari, ma la cosa non mi stupisce, la cerchia di Devon ha conoscenze ovunque per questo li considero degli spacconi che si credono chissà chi, cercano di sfruttare le loro conoscenze per avere più potere a scuola, come se non fossero già cosí ricchi da far schifo, probabilmente 'paparino' li leva da tutti i guai, magari fosse per tutti così facile.
<< Hannah sai dove sono le altre?>> dico gridando a squarciagola per farmi sentire sopra la musica spacca timpani.
Hannah si avvicina al mio orecchio:
<< Dovrebbero essere qui da qualche parte, ho mandato un messaggio a Clary poco fa>> allunga il collo per vedere oltre la folla, quando ad un tratto sento qualcuno che picchietta sulla mia spalla e mi volto.
<< Keira alla fine sei venuta! Evviva sono contenta.>> mi saluta Clary , gioiosa, abbracciandomi; ovviamente anche lei è vestita di tutto punto con un abito lungo smanicato blu e con tanto di tacchi a spillo, possibile che io sia l'unica vestita così semplice?!
<< Sono stata quasi costretta...>> le dico ridendo. Hannah mi scocca un'occhiata infastidita, ma poi noto che i suoi occhi sono fissi verso un punto oltre di me e non faccio in tempo a voltarmi che mi trascinano in pista, anche se a dire il vero non c'è nessuna pista, la gente balla in ogni punto del giardino, persino sopra i divani da esterno. Scommetto che la mia amica ha visto Andrew e ora vuole fargliela pagare ballando in mezzo agli altri ragazzi mentre lui la guarda da lontano, quasi mi dispiace per lui.
Si fermano dove la calca è maggiore, in pratica dove non si respira, iniziano ad ancheggiare incitandomi a fare lo stesso, inizialmente sono presa dalla vergogna ,ma pensandoci in questo caos nessuno farà caso a me, perciò 'al diavolo!'. Mi lascio trascinare dalla musica, mi piace ballare. In fondo sono sempre stata brava a seguire il ritmo della musica traducendolo in movimenti armoniosi e sensuali, ma mi sono sempre sentita bloccata davanti ad altra gente, perciò mi limitavo a ballare dentro casa mentre aiutavo mia madre a fare le faccende domestiche, cantando come una forsennata le canzoni dei miei cantanti preferiti. Qui nel caos peró mi sento libera perché nessuno fa caso a me e in più non sono sola. Inizio a sudare dopo la terza canzone, le ragazze nonostante i tacchi continuano ,come se niente fosse, a sculettare ridendo; sicuramente sono molto più allenate di me.
Ho necessità di prendere aria, quindi faccio segno alle altre che ho bisogno di una pausa e vado verso il bancone delle bevande per cercare dell'acqua, quando un ragazzo dai capelli scuri mi si avvicina sorridente. È poco più alto di me snello e dai lineamenti spigolosi.
<<Ciao non ti ho mai vista ad una festa di Devon, sei nuova?>> mi dice avvicinandosi al mio orecchio, la cosa mi infastidisce, perciò lo ignoro e prendo un succo di frutta in mancanza dell'acqua, versandolo in un bicchiere di carta.
Lui imperterrito mi sta alle calcagna <<Ehi mi hai sentito?>>
<<Sì, solo che ho deciso di ignorarti>> gli dico con un sorriso sarcastico tra le labbra, mentre sorseggio la mia bibita fresca.
<< Calmati dolcezza, è solo che io conosco praticamente tutti gli amici di Devon per quello ero curioso>> il suo sorriso è irritante continua a guardarmi da capo a piedi come se non avesse mai visto una ragazza in vita sua. Voglio liberarmi di questo tizio il prima possibile.
<< Bene ora che hai soddisfatto la tua curiosità, abbiamo finito?>> gli dico dirigendomi verso la parte più isolata del giardino, lontano dal caos per starmene per i fatti miei. Riesco a trovare una poltroncina libera accanto ad un enorme albero decorato con delle lucine bianche, ma mentre faccio per sedermi vengo strattonata da un braccio dallo stesso ragazzo di prima, che mi spinge di schiena sul tronco dell'albero, facendomi versare a terra ció che rimaneva della mia bevanda, sono completamente paralizzata 'cosa vuole da me?'
<< Brutta puttana non fare la preziosa, sappiamo tutti che cosa si fa alle feste come questa...>> mi alita in faccia e l'odore di alcool mi investe, il suo sguardo mi fa accapponare la pelle e il viscidume delle sue parole mi scuote, così prima che possa avvicinarsi maggiormente al mio viso mi preparo per dargli un bel calcio negli stinchi,nel momento in cui sto per assestare il mio colpo una mano spinge via il ragazzo così violentemente che lo fa cadere per terra << Lasciala in pace Trevor, ora sparisci o ti concio per le feste. Mi hai capito?>> una voce profonda e autoritaria mi penetra fin nelle ossa, perchè so esattamente a chi appartiene. Quando alzo lo sguardo incontro due occhi verdi infuriati che mi fissano.

Spazio autrice: eccomi al decimo capitolo con un po' di ritardo, purtroppo ho avuto un po' di problemi con la linea di casa, infatti questo capitolo l'ho dovuto scrivere dal telefono spero vi piaccia ❤️
Devon salva Keira da una brutta situazione cosa accadrà?
Alla prossima 😘

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