5- Non accettare le caramelle dagli sconosciuti

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Oggi mi sono svegliata più irritata del solito, forse perché non ho fatto che pensare a quegli stupidi messaggi che io e Devon ci siamo scambiati ieri sera e so che non dovrà ricapitare mai più se voglio che non si creino fraintendimenti fra noi due e soprattutto per rimanere sana di mente, ormai non faccio che pensare sempre a lui e la cosa inizia a preoccuparmi.

Inoltre questa mattina per mia gioia, Hannah non si è presentata alla fermata dell'autobus, liquidandomi con un messaggio che diceva che si sentiva poco bene di stomaco questa mattina. Sono al settimo cielo, davvero!

Tolgo le cuffie e scendo dall'autobus seguendo la calca ma con la testa sono altrove... continuo a pensare a Devon e ai suoi stupidi modi carini nei miei confronti, quando so benissimo che non gliene frega assolutamente niente di me, ma allora perché non riesco a non pensarlo? Devo avere qualche serio problema mentale.

Scuoto la testa tra me e me e mi rendo immediatamente conto di aver sbagliato strada invece di girare a sinistra ho girato a destra verso i chioschi che costeggiano la scuola, vendono qualsiasi cosa possa servire agli studenti: c'è la cartoleria, la caffetteria e anche una piccolissima libreria che non frequento pur amando i libri perché è davvero poco fornita, più che altro è utile per ordinare libri scolastici ma niente di più.

Inizio a fare retro front, ma mi blocco pensando che un po' di caffeina mi farebbe bene, inoltre è  ancora troppo presto per entrare in classe; perciò mi dirigo verso la caffetteria, appena entro mi sommerge il caos: davanti al bancone ci sono cinque ragazzi che aspettano le loro ordinazioni e quasi tutti i tavolini della sala sono occupati. Il locale è arredato in modo moderno sui toni del bianco e del nero è davvero molto carino rispetto a come me lo immaginavo.

Ero convinta che non ci venisse nessuno qui, ma a quanto pare mi sbagliavo di grosso!

Mi poggio con un braccio al bancone con fare rilassato, anche se sono tutt'altro che rilassata, perché sono sola e la cosa non passa molto inosservata tra tutti gli studenti raggruppati ai tavoli.

'Che ansia! Ma perché non riescono mai a farsi i fatti loro?! Sono sola che male c'è!?'

Finalmente il ragazzo davanti a me finisce con la sua ordinazione e avvicinandomi alla barista dall'altra parte del bancone dico: << Buongiorno, vorrei un cappuccino con cacao, da portare via, grazie>>

Pago con i pochi soldi spicci che ho in tasca e con lo scontrino ritiro il mio fantastico Cappuccino. Spero mi sollevi il morale per questa orribile mattinata, mentre esco dal locale mi scontro con un petto muscoloso.

Alzo il capo per scusarmi, quando mi scontro con due occhi verdi magnetici incorniciati da un volto angelico e da folti capelli ricci, le parole di scuse mi muoiono sulle labbra.

Lui mi rivolge il suo solito sorriso smagliante super sexy.

<< Ciao bellezza>>

Strabuzzo gli occhi, non mi sembra vero più tento di levarmelo dai piedi più sbuca ovunque io vada !

<< Ciao...>> dico e inizio a fuggire via imbarazzata dal fatto che poche ore ci stavamo scambiando messaggi al telefono o meglio dire flirtando! 

' Sono davvero stupida, probabilmente gli avrò dato un'impressione sbagliata, anche se diciamoci la verità, la cosa non mi dispiaceva affatto ieri sera ...'

Mentre tento di varcare la soglia del locale lui mi blocca afferrandomi il braccio.

<<Ferma! Dove credi di andare? Ora ci sediamo ad un tavolo così potrai bere con calma il tuo caffè e potremo discutere del motivo per cui scappi sempre da me>>
<<Senti non so cosa vuoi ancora da me, ma non ti conosco, quindi perchè dovrei sedermi ad un tavolo con te?>> gli rispondo inarcando un sopracciglio per evidenziare l'assurdità della situazione.
<< Stai tranquilla piccoletta non ho intenzione di aggredirti e vendicarmi per ieri, voglio solo parlare cosi potremmo anche presentarci come si deve.>> e cosi dicendo mi fa segno di seguirlo.

Non so perchè ma la sua voce è cosi convincente che non riesco ad obbiettare, perciò rassegnata lo seguo fra i tavoli con gli occhi di tutti i presenti puntati addosso.

Sceglie un tavolo all'angolino del locale, a quanto pare come me si sente osservato perciò ha scelto molto saggiamente il tavolo più appartato, il che invece di tranquillizzarmi mi agita di più.

Dalla vetrata posta di fronte al nostro tavolo si può vedere il parco costeggiato da folti alberi; devo dire che da qui sembra ancora più bello.

Mi siedo e poggio il mio cappuccino sul tavolo e lascio cadere lo zaino a terra, spero soltanto che dopo tutti questi strattoni la mia gustosa bevanda sia ancora intatta.

Lui si siede di fronte a me e fa cenno ad un cameriere chiamandolo per nome, a quanto pare viene spesso qui. Gli riferisce il suo ordine, dopo di ché riprende a guardarmi offeso.

<< Bene, ora vuoi dirmi che problema hai con me?>>

Sembra parecchio scocciato, non deve essere abituato ad un rifiuto da parte di una ragazza e sicuramente non ne ha mai ricevuto uno.

<<Niente è che non capisco il tuo interessamento nei miei confronti da quando ti ho colpito in testa, mi dispiace che tu l'abbia frainteso per una richiesta di attenzione, ma a meno che tu non voglia solo amicizia da me, sappi che non sono così stupida da farmi prendere in giro da un playboy come te, ho altri obiettivi nella vita>>

Avevo parlato così in fretta che quasi mi mancava l'aria nei polmoni, la sua presenza mi metteva talmente tanta agitazione che avevo paura di perdere il filo.

Improvvisamente scoppia in una sonora risata:

<< Bene a quanto pare ho una pessima reputazione, ma non mi stupisce...>> e continua a ridere come un pazzo.

La sua risata così aperta e solare, fa battere ancora più velocemente il mio cuore e la cosa non fa che irritarmi ancora di più.

Le mie lotte interiori vengono interrotte quando riprende a parlare:

<< Cos'è Keira hai paura di innamorarti di me?>> mi scocca il suo sguardo provocante, ma con me non abbocca.

Questa volta sono io a scoppiare in una sonora risata, rido di gusto e trabocco acidità da tutti i pori, ora avrà pane per i suoi denti.

<< Ti piacerebbe Devon, vero? Mi dispiace deluderti ma non mi innamorerei mai di te neanche se fossi l'ultimo ragazzo sulla faccia della Terra e ora scusami ma sono in ritardo per la mia lezione, ho perso già troppo tempo qui dentro, ci vediamo...>>

Prendo il mio zaino e il cappuccino ormai freddo ed esco dal locale, lo bevo tutto d'un fiato e lo butto nella pattumiera più vicina.

È riuscito a rovinarmi anche la mia pausa caffè, assurdo! Quel ragazzo è davvero irritante si crede chissà chi, neanche fosse Dio sceso in Terra. Che odio.

Finalmente sono arrivata in classe in orario ,anche se per un pelo; mi siedo al mio banco e inizio ad uscire il quaderno e il libro per la lezione di Fisica.

La prof entra e inizia la sua lezione parlando di elettrostatica:

<<...gli enti fondamentali sono le cariche elettriche, positive o negative, che contemporaneamente generano e subiscono gli effetti del campo elettrico. Le cariche elettriche interagiscono secondo la legge di Coulomb: oggetti con la carica elettrica di segno opposto subiscono una forza attrattiva, mentre cariche dello stesso segno si respingono...>>

Ad un certo punto Clary interrompe la prof sbottando: << Quindi prof sta confermando che in natura gli opposti si attraggono?>>

<< Esatto Clary è proprio così!>>

Scarabocchio sul mio quaderno scocciata, questo Coulomb si sbagliava di grosso...

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