Capitolo 8 - L'imprevisto.

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"Quindi andate solo voi due?"
"Si, Alex...per la centesima volta. Io e MonEl andiamo su Terra-1, parliamo con Barry, gli spieghiamo quello che sta succedendo e vediamo se è disposto ad aiutarci. Una volta finito, torneremo qui."
"Non c'è bisogno di essere petulante, volevo solo capire se avevi capito il piano."
La fisso, a volte mi tratta ancora come una tredicenne aliena che non sa come comportarsi in pubblico, è irritante.
"Vuoi che te lo ripeta di nuovo?"
"No, sembri aver capito. MonEl, una parola."
"Cosa? Dove andate? E io?"
"Tu resta qui, devo parlare con il tuo fidanzato...e se origli lo saprò. Io so sempre tutto."
Mi punta il suo umano e fragile ditino in faccia e trascina MonEl in un'altra stanza. Potrei origliare, nessuno lo saprebbe. Fa niente, farò parlare MonEl...so anche come.
Ritornano in silenzio, sono stati davvero veloci, chissà di cosa si trattava.
Mi avvicino a MonEl, gli metto un braccio intorno al collo, appoggio il mio corpo al suo mentre con l'altra mano gli tocco i capelli...si gira a guardarmi come se fossi pazza e forse un po' lo sono davvero.
"Cosa stai facendo?" mi sussurra come se fossimo soli, ma in realtà ho ben presente che gli altri ci fissano sconvolti.
"Che ti ha detto?" sussurro con voce seducente...e fissandolo intensamente a mia volta, come se con la sola forza del pensiero dovessi convincerlo a parlare.
"Piccola sfacciata di una sorella, stai cercando di sedurlo per fartelo dire?!"
Mi volto verso Alex, continuando a toccare i capelli di MonEl che ride sotto i baffi, lei invece, fisso con un po' di astio...la giusta dose tra sorelle.
"Il fatto che non abbia ascoltato non significa che non voglia sapere tutto, perfino le virgole."
"MonEl non cedere. So che sei drogato di mia sorella, ma certe cose devono restare tra noi e tu lo sai. Coraggio, sei più forte di un pallido tentativo di seduzione!"
"Sono commosso dalla tua fiducia Alex, davvero. E tu...tu dovrai fare meglio di così per farmi parlare."
Fa l'occhiolino ad Alex che gli sorride complice e capisco il piano di MonEl: vuole sfidarmi, così farò quello che vuole lui ma non mi dirà comunque niente.
"Vi odio."
"Anche noi ti vogliamo bene sorellina."

Finalmente è ora di andare, dalla cena di riconciliazione con gli altri sono passati dieci giorni. Dieci giorni di chiacchiere, liti e contrasti per capire quando sarebbe stato meglio partire. Così abbiamo deciso di aspettare dopo il giorno del Ringraziamento, anche se MonEl non è convinto...secondo lui siamo stretti con i tempi. Ma ho insistito, volevo che tutti potessero passare le feste con le persone che amano...inclusi noi.

"Buongiorno."
"Mmm perché mi stai svegliando MonEl, è presto."
"In realtà mancano solo cinque minuti prima che suoni la sveglia."
"Visto...è presto. Mai sentito dire 'lasciami dormire altri cinque minuti'? Tu me li hai appena rubati."
Sono sdraiata sulla schiena e lui continua a baciarmi imperterrito, la sua barba mi pizzica il collo, con un braccio sorregge il suo peso e con l'altra mano cerca di aprire i bottoni del mio pigiama.
"Pensavo...fossi...contenta...di...questo...é il...primo...Ringraziamento...che...passiamo...insieme...volevo...dimostrarti...per...cosa...sono...ehm...grato."
Rido convulsamente, dopo ogni parola mi da un bacio, non ha neanche il tempo di respirare.
"Veramente è il secondo anno..."
"Non ricordo di essermi svegliato a letto con te l'anno scorso."
"A proposito..." e lo sposto via, ma solo un po'.
"...avevi già una cotta per me allora?"
"...non so di cosa parli."
"Mia madre diceva che eri gentile con lei perché mi volevi. Era vero? Perché dai fatti sembrerebbe di si."
"Si era vero, ok? Contenta? Ti volevo, ero già follemente innamorato di te. E quando stavo morendo eri lì e ti ho baciata...tanto peggio non poteva andare, almeno sarei morto con il tuo sapore sulle labbra."
Non posso fare a meno di fissarlo, è così appassionato quando parla di noi, del nostro amore...di me. Me lo trascino addosso, praticamente lo costringo, ma non si lamenta, anzi sorride...ha finito con i bottoni e il mio pigiama è ormai una camicia aperta...così gli tolgo la sua di maglietta e siamo pelle contro pelle...gli avvinghio le braccia al collo, con le mani gli spettino i capelli già arruffati dal sonno e comincio a baciarlo...la sveglia suona, ma nessuno di noi se ne preoccupa.

Profecy - Un amore oltre le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora