Capitolo 4 - Il ritorno.

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Non è possibile, non può essere lui...sembra così reale però ripete la vocina nella mia testa.
Devo avere qualche problema mentale, sicuramente è un'allucinazione, perché MonEl non potrebbe sopravvivere qui sulla Terra. Ricordo come fosse indebolito dal piombo, come respirasse male, stava letteralmente soffocando...devo essere io. Sto perdendo la ragione, si deve essere così; i sogni, i ricordi, la solitudine, non riesco più a distinguere tra realtà e fantasia.
"Tu...tu non puoi essere...non è possibile."
"Kara..."
È la sua voce, mi sta parlando, ma non è possibile...stringo le mani sulle orecchie per non sentire, ma in realtà sento tutto: ogni parola, ogni rumore da chiunque intorno a me...tutta la città, anche se lontana, è nella mia testa.
"Io...io devo andare. Si devo andare via..."
"Kara, ascoltami..."
"No no...devo andare via da qui...io non posso...devo andare."
"Kara per favore..."
È di nuovo la sua voce, più vicina, troppo vicina. E la testa...fa così male. Sento anche il suo respiro vicino a me, non riesco a pensare, non riesco a reagire, vedo l'asfalto oscillare e si avvicina, due mani familiari mi afferrano e diventa tutto nero.

Sento un vociare confuso intorno.
Alex chiede qualcosa, del disinfettante mi pare. Winn continua a ripetere che non è possibile, ma cosa? Non capisco...è frustrante.
J'onn chiede ad Alex come sta...ma chi? Sono tutti strani oggi.
"Continua a perdere sangue, non so cosa fare, neanche la lampada solare aiuta...non so come aiutarla J'onn, forse dovrei chiamare mia madre."
È da tanto che non vedo Eliza e il suo dolce sorriso, è stata così buona con me, davvero una meravigliosa seconda mamma...si Alex chiamala, voglio vederla.
"Si è una buona idea, non lasciamo niente di intentato."
Visto?! Anche J'onn è d'accordo.
"Io posso aiutarla."
Oddio, di nuovo la sua voce. Devo avere davvero dei danni seri, non pensavo potessi avere questo genere di problemi al cervello senza la kryptonite coinvolta e invece...
"Il battito sta aumentando, sta andando in tachicardia...dobbiamo trovare un modo per calmarla!"
"Alex io posso aiutarla."
Non sento più nulla, nessuno parla, non sento neanche i loro cuori che battono...c'è solo un bip incessante, chissà perché.
"Come?"
Aspetta...loro si parlano?
"Posso guarirla."
Mmm...no deve essere un sogno, ecco perché si parlano, si è un sogno. MonEl non può certo guarirmi, cosa siamo in un film di fantascienza? Si, deve essere un sogno.
"Non so se è una buona idea...il battito si è regolarizzato, alla fine migliorerà. È rimasta ferita da una scheggia volata durante l'esplosione perché i suoi poteri sono diminuiti..."
"...perché ha usato troppa vista calorifica nello scontro con il mostro!"
Winn mi conosce davvero bene.
"Si, per quello...la lampada e il riposo la aiuteranno. Ci vuole solo tempo."
"Con tutto il rispetto Alex, ma tu non sai tutto. Non hai idea di quello che ho passato per tornare qui da lei e non ho intenzione di vederla morire sotto i miei occhi perché tu hai paura."

È tutto così reale...le sue parole, il dolore...ah già, fa ancora male. Prima che Alex replichi, MonEl mi gira su un fianco, alza il mio braccio oltre la testa e poggia le mani sulla mia ferita. Le sue mani...mi sono mancate tanto le sue mani su di me...sono esattamente come le ricordavo.
Sento del calore sulla ferita che prima bruciava, ed è tutto molto strano, un sogno non dovrebbe influire sul dolore...cosa sta succedendo?
"Si può sapere che è successo Alex?"
"Che vuoi dire?"
"Sono qui da ieri e non sono riuscito a trovarla. Vi ho sentito parlare e non sapevate dove fosse, com'è possibile?"
"Da ieri? Perché non ti sei fatto vedere?"
"Non è questo il punto Alex, che è successo in questi mesi? Non ti sei presa cura di lei?"
"Certo che mi sono presa cura di lei, o almeno ci ho provato. Credevo che stesse bene, che stesse superando il dolore di averti perso. Ho provato di tutto. Ad assecondarla, a provocarla, ma niente ha funzionato...si è chiusa in se stessa, giorno dopo giorno, mese dopo mese perché sentiva la tua mancanza. Ho provato a starle vicino, ma non me lo permetteva...è così testarda. Anche adesso ha deciso che ci odia...non vuole avere niente a che fare con noi, perché non abbiamo saputo starle vicino, come voleva lei."
Questo sogno sta diventando interessante e molto realistico.
La sensazione di calore è finita, MonEl toglie le mani dal mio fianco esposto, mi rimette sulla schiena e riporta il mio braccio al suo posto, mi accarezza il viso con un tocco dolce e tenero. Lo usa sempre per svegliarmi la mattina...lo usava, usava.
"Come hai fatto?!"
"Riesco a manipolare l'energia intorno a me e..."
"Oh mio Dio, certo!"
"Che ne sai Winn?"
"L'anno scorso, quando sei arrivato qui, eri in coma e non sapendo chi fossi o la portata dei tuoi poteri sei stato esposto alla kryptonite, per la nostra sicurezza..."
"...e assorbivi l'energia chimica trasformandola in organica per guarirti. Ma non capisco come hai fatto a guarire lei."
Alex e Winn finiscono le frasi l'uno dell'altra...è davvero così reale. Mi piace questo sogno.
"Ho manipolato l'energia e l'ho trasmessa a lei, fino ad oggi ci ero riuscito una volta sola, su una ferita piccola. A quanto pare serve un forte legame con l'altro perché funzioni bene.
Comunque è sveglia."
"Chi?"
"Kara."
Io?! Ma cosa dice, è assurdo anche nei sogni mi prende in giro, è sempre lui.
"È convinta che tutto questa conversazione sia un sogno e non vuole aprire gli occhi perché pensa svanirà. Crede di avere delle allucinazioni o essere diventata un po' matta, non ho capito bene."
"Le hai letto nel pensiero?"
Davvero un gran bel sogno.
"Non è leggere la mente, si è creata una connessione e ho sentito cosa prova lei. È complicato da spiegare. Quando l'ho guarita e come se avessi potuto dare uno sguardo ai suoi pensieri e alle sue emozioni, anche dopo resta una sorta di connessione residua. Si esaurirà velocemente."
"Tutto questo lo hai scoperto sempre dai tuoi amici del futuro?"
Ok è un gran bel sogno, ma sta diventando complicato...forse dovrei provare ad aprire...

Profecy - Un amore oltre le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora