Capitolo 13 - Un nuovo inizio.

465 20 0
                                    

Che bella dormita. Mi sento davvero riposata, dovevo essere proprio stanca, anche se...mi sembra di aver fatto un sogno. Non ricordo bene...ah si, stavo baciando MonEl, uno dei miei sogni preferiti. Quasi quasi lo sveglio, così possiamo renderlo reale.
Muovo le dita della mano e realizzo che sto stringendo qualcosa, qualcosa di intrecciato tra le mie dita...è soffice, sembra una mano.
MonEl!
Apro gli occhi di scatto, giro la testa alla mia sinistra e lo vedo. Vedo il suo profilo dritto, sembra stia dormendo...è così bello quando dorme. Mi volto verso di lui e sbatto la testa contro qualcosa, ma non vedo nulla.
Con la mano destra tocco delicatamente davanti a me e sembra esserci qualcosa di trasparente...sembra vetro, ma è freddo, deve essere qualcos'altro. Il mio cervello fatica a mettere a fuoco la situazione, ma all'improvviso una lampadina si accende: è ghiaccio.
Siamo alla Fortezza.

La mia mente sembra tornare funzionante al cento per cento e mettere insieme i vari tasselli della situazione.
Io e MonEl siamo in una specie di bara di ghiaccio, che ci nasconde fino alla vita, per lasciare scoperto il resto...indossiamo anche le nostre tute. Il problema è, che MonEl è ancora incosciente e io inizio a preoccuparmi, perché non si sveglia? Dovremmo essere entrambi tornati, non ha senso.
Facendo attenzione mi avvicino a lui, poso il mio viso sulla sua spalla e con la mano destra inizio ad accarezzargli il volto ricoperto dalla barba, è più lunga di quanto ricordassi.
"Amore svegliati, torna da me."
Sento i miei occhi riempirsi di lacrime, non posso sopportare di...no, non voglio neanche pensarci. Chiudo gli occhi, ricacciando indietro il dolore e l'idea più spaventosa della mia vita.
"Mmm..."
"MonEl?"
"Kara..?"
"Sono qui amore, stai bene?"
"Si...tu?"
"Adesso si..." e gli sorrido. Il mio amore sta bene ed è tornato da me...ora posso affrontare il resto.
"Sicuro?"
"Perché?"
"Non lo so, sembri...diversa."
"Ho un terzo occhio?" scoppia a ridere, adoro la sua risata. È uno dei miei suoni preferiti.
"No sciocchina, ma i tuoi capelli sono diversi, sono più..." inclina la testa di lato come se cercasse la parola giusta, "...lunghi. Sono più lunghi. Ma quanto siamo stati qui?"
Abbasso lo sguardo e mi rendo conto che ha ragione, dietro di me c'è un mantello di capelli biondi che mi arriva quasi alla vita e un campanello d'allarme suona nella mia testa.
Quando ho mandato via MonEl per lui sono passati 3 anni, ma per me sei mesi...e se quella specie di sogno avesse avuto un impatto diverso sulla realtà?
Mentre lo dico a MonEl mi sembra di essere pazza, ma lui annuisce come se fosse d'accordo.
"Dobbiamo uscire."
Do un pugno al ghiaccio che si frantuma come se fosse sottile e non spesso 10 centimetri. Una volta in piedi mi fiondo tra le braccia di MonEl...ho bisogno di sentire il contatto con lui.
"Va tutto bene amore, staremo bene."
"E se fossero passati secoli? E se non ci fosse più nessuno...?"
"Lo so, ma non possiamo fare altro che uscire e andare a controllare, sei d'accordo?"
"Si."
Ma ho paura, tanta paura.
Usciamo dalla Fortezza e voliamo verso National City.

La città sembra la stessa, non noto cambiamenti...immagino che se fossero passati secoli, la cosa sarebbe visibile occhio nudo, tutto ciò mi rincuora leggermente. Anche il palazzo del DEO è ancora là.
"Pronta?"
"Si."
Atterriamo sulla balconata e li vedo. Alex, J'onn, James, Winn...c'è anche Clark. Sono vivi, giovani come quando li abbiamo lasciati e questo mi rincuora. Si voltano e ci fissano sgomenti, non credono ai loro occhi. Alex è la prima a muoversi e a fare qualche passo avanti.
"Kara?"
Esito nel lasciare la mano di MonEl, ma il suo 'vai' appena sussurrato mi da la forza di staccarmi da lui e correre da mia sorella, che mi stringe fra le sue braccia in lacrime.
"Ma...come? Pensavamo foste morti! Voi eravate...oh mio Dio!! Non ci posso credere, sei tornata!"
"È una lunga storia...ma quanto tempo è passato?"
"Che vuoi dire?"
"Quanto siamo stati m...ehm, via?"
"Per voi quanto è passato?"
"Noi eravamo in un posto in cui il tempo non scorreva, ecco perché Kara...entrambi, vogliamo sapere."
Alex ci fissa come se parlassimo un'altra lingua, sembra avere difficoltà a dirlo.
"Alex..." J'onn le viene in soccorso, offrendosi di rispondere alle nostre domande al posto suo, ma lei rifiuta e si ricompone.
"È passato un anno Kara. Siete stati morti per un anno."
"Cosa? Un'anno?"
Mi volto verso MonEl, anche lui sgomento.
"Venite, andiamo in un posto più...privato."
Mi muovo come un robot, non riesco a ragionare lucidamente.
"Lasciate che vi racconti tutto...Dio è così bello rivedervi!"
Sorrido ad Alex...timidamente, mentre lei mi accarezza il volto con tenerezza.
"Dopo che siete stati...trafitti, Barry ha fermato la ragazza, avevi ragione MonEl, era Christine. Vi ha ucciso con un pezzo di questa strana kryptonite che è atterrata con l'asteroide. Ne aveva conservato un pezzo dalla sua realtà, per realizzare la sua vendetta contro Kara. Comunque l'abbiamo trattenuta e dopo poche ore è svanita per via della questione temporale, voi però siete rimasti...morti. Abbiamo parlato anche con Braniac, era dispiaciuto per entrambi, ma ha detto di non aspettarsi niente di meno da MonEl, sapeva che avrebbe sacrificato la sua vita nel tentativo di salvarti.
Winn e Cisco hanno creato un dispositivo per tenere alla larga il controllo mentale di Saturn Girl e ne hanno dato uno anche a Braniac, così abbiamo scoperto che lei e Christine erano in combutta da tempo. La ragazza voleva uccidere Kara e Imra voleva MonEl per se, era il piano perfetto. Braniac ne era a conoscenza perché come sapeter sulla navicella i poteri di Imra non funzionavano, ma fuori non avevano controllo...non lasciava scelta a nessuno.
Abbiamo aspettato una settimana che vi svegliaste, che guariste ma niente. Nel frattempo sono rimasti tutti qui...Barry, Oliver, Sara e le loro squadre, ci hanno aiutato con quello che succedeva in città...Clark ha messo sottosopra la Fortezza per trovare qualcosa per riportarvi indietro, Barry si è perfino offerto di tornare indietro nel tempo anche se questo avrebbe potuto creare altri problemi, ma ho detto di no.
Non che non volessi riavervi...ero a pezzi, lo eravamo tutti. Ma una parte di me...sapevo che eri con lui, ovunque foste stavate bene e così forse avreste trovato un po' della pace che qui non avete avuto.
La CatCo ha ufficialmente annunciato che Supergirl era morta, c'è stato lutto cittadino per tre giorni. Allo stesso tempo abbiamo dovuto dare una versione ufficiale di cosa era successo a Kara Danvers, a chi ci chiedeva di te abbiamo detto che ti eri trasferita in Europa con il tuo fidanzato per un anno, una specie di anno sabbatico e non sapevamo se e quando saresti tornata. Lena...che alla fine ha capito la verità, ha fatto una statua di voi due insieme, nel vostro parco.
Si, c'è un parco dedicato a voi due, ma questi sono gli ultimi dettagli, è stato inaugurato appena tre mesi fa.
Non sapevamo cosa fare, se darvi un funerale terrestre o kryptoniano, non conoscevamo nemmeno le usanze daxamite. Alla fine abbiamo optato per quello terrestre, nessuno voleva spedirvi nello spazio. Così Clark ha pensato di portarvi alla fortezza dove lasciarvi riposare in pace in delle bare di ghiaccio ma gli ho chiesto di crearne una unica, per entrambi, mi sembrava la cosa più sensata. Sapevo che avreste apprezzato.
Dopo una piccola funzione con amici e familiari abbiamo dovuto riprendere la nostra vita...e devo ammettere che non è stato facile, per niente."
"Oh Alex..."
Mi alzo e abbraccio mia sorella, deve essere stato straziante.
"Ma ora è il vostro turno, dove...eravate? Che è successo?"
Guardo MonEl...non so se è una buona idea dire la verità, ma non voglio mentire. La sua leggera stretta alla mia mano mi da coraggio...
"Eravamo...in paradiso."
Sono sconvolti, ma c'era da aspettarselo.
"Nella religione kryp...nella nostra religione si chiama L'Eterno. Un posto creato da Rao per le anime meritevoli, dove ricongiungersi con le famiglie dopo la morte.
Abbiamo visto i miei genitori.
Nonostante delle iniziali incomprensioni tra mio padre e MonEl, abbiamo scoperto che sapevano della profezia e ci hanno detto come tornare indietro. A quanto pare è questo il motivo per cui siamo di nuovo qui, vivi...non abbiamo finito, non ancora."
"Tutto questo è folle..."
"Già."
"Dovete essere disorientati..."
"In realtà a noi sembrava passato poco tempo...delle ore forse."
"Si per noi si."
"Non importa sorellina, ciò che conta è che siete tornati. Che possiamo ancora avere un futuro insieme."
"Ho perso un anno della tua vita..."
"L'importante è che tu non li abbia persi tutti Kara, avremo tempo per aggiornarci. Adesso dobbiamo controllarvi..."
"Alex stiamo bene..."
"Questo lo decidiamo noi, Winn?"
"Eccomi."
"Facciamo un check-up completo."
"Posso aiutarvi."
"Clark non serve..."
"La tua opinione non conta Kara, dovresti saperlo. Si Clark, grazie."
MonEl sorride di fronte alla mia faccia sconvolta, immagino sia confortante che certe cose non cambino mai.
"Avete scoperto altro in merito alla profezia?"
"No, Nate ha fatto delle ricerche, anche i cervelloni lo hanno aiutato..."
"Ehi!!"
"...non è un'offesa Winn. Comunque nulla di nuovo sul quel fronte, ma immagino fosse già piuttosto chiara di suo no?"
"Immagino di si."
"Allora dalle scansioni e da quello che possiamo analizzare state bene. Il livello dei vostri poteri è un po' basso, ma immagino sia dovuto alla lontananza dei vostri corpi dalle radiazioni del sole per un'anno. Con un po' di riposo e qualche escursione all'aria aperta dovreste riprendervi."
"Grazie Winn."
"È bello rivedervi."
Gli sorrido mentre lui e MonEl si stringono la mano.
"Adesso andate a casa, ordini del medico. Dovete riposare, è stato comunque un trauma."
"E dove, immagino che tu abbia dato via il nostro appar..."
Scuote la testa vigorosamente, sembra anche un po' offesa.
"No, non potevo...non potevo."
"Oh Alex..."

Profecy - Un amore oltre le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora