Abel mi stava baciando. Eravamo ubriachi, distesi su un vecchio divanetto in un pub e Abel mi stava baciando.
<che stai facendo?> gli chiesi sussurrando sulle sue labbra.
<quello che avrei dovuto fare già da molto tempo> non mi lasciò replicare che riprese a baciarmi.
Sembrava che in quel bacio ci mettesse tutte le emozioni che aveva provato fino ad ora, come se fosse l'unico momento in cui riusciva a respirare dopo mesi.In realtà era come se lo fosse anche per me. Che cavolo mi stava succedendo? Era colpa della sbronza senza dubbio.Il bacio si fece sempre più intenso, non riuscivo a pensare più a niente se non a quel bacio al sapore di rum.Mi sembrava che le sue labbra stessero cercando di opprimere le mie talmente era forte la passione, brividi incessanti mi percorsero tutto il corpo.Perchè mi faceva quell'effetto? Stavo forse immaginando Cole al posto di Abel? no..in quel momento non ricordavo nemmeno chi fosse Cole.Il cuore batteva ad un ritmo frenetico come se fosse pronto a saltar fuori da un momento all'altro. Sentivo il suo in sintonia con il mio.Chiusi gli occhi e i nostri respiri affannati erano l'unico suono che si sentiva in quella fredda notte di dicembre.Passò a baciarmi le guance, la fronte e poi lentamente , con piccoli baci fugaci arrivò fino al collo.I brividi non accennavano a smettere, le sue labbra morbide erano come gocce d'acqua in una giornata di caldo intenso.Mi succhiò, morsicò come se fossi il dolce più buono che avesse mai assaggiato, mentre io gli passavo le mani fra i capelli spettinati e morbidi.Per un secondo dimenticai tutto, dimenticai la tristezza, il perchè di tutto quello. Dimenticai il posto segreto di mia madre, le parole tristi che lei scrisse nel suo diario. Le sue labbra mi volevano e le mie volevano lui. Si tolse la camicia e la buttò a terra così come il mio vestito. Rimasi in biancheria, ma non mi sentii in imbarazzo, mi sentivo bene sotto l'effetto dei suoi umidi baci. L'atmosfera romantica però si ruppe quando Franco uscì dalla porta che dava sul retro ridacchiando.
<non preoccupatevi per me, continuate pure. Devo solo recuperare il telefono, se no mia moglie mi ammazza domani> ci fece un occhiolino e poi ritornò da dove era venuto, ma ormai la passione del momento era stata spezzata ed entrambi ci coprivamo con le coperte come se vederci nudi come poco prima ci potesse bruciare. <dovremmo dormire> disse passandomi ,prima di sdraiarsi ,una mano sulla guancia. Annuì imbarazzata e in fondo in fondo un po' delusa. Mi distesi sul divanetto continuando a guardarlo con la coda dell'occhio. I capelli spettinati e le guance arrossate lo resero più bello, avvampai e mi portai la coperta fin sotto agli occhi per nascondere lo stupido sorriso che mi era spuntato sulle labbra. Che mi stava succedendo??
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Un rumore ovattato e fastidioso mi arrivó alle orecchie svegliandomi. Era il suono del mio cellulare, guardai sul display e vidi che a chiamarmi era Cole così lo lasciai squillare. Col cavolo che avrei risposto. L'orario segnava le 10.30, fuori regnava la nebbia e il laghetto sembrava ancora più ipnotico. La testa mi pulsava e mi faceva male, decidi di tirarmi a sedere, ma appena lo feci me ne pentii. Corsi in bagno con la mano sulla bocca, non vidi neanche se era quello delle donne o degli uomini, ma appena entrai lo capii.
Abel era inginocchiato davanti al w.c mezzo addormentato. <che ci fai lí in mutande?!> gli domandai girandomi dall'altra parte verso lo specchio. Strabuzzai gli occhi quando vidi il mio riflesso: ero in biancheria intima!
<e tu cosa fai nuda?!> urlò lui prima di prendere un profondo respiro per calmare il conato, anche io lo feci. Ci guardammo negli occhi <che cosa è successo ieri sera?!> urlammo all'unisono. Corsi verso il divanetto e rimisi il vestito, coprendomi con la coperta.<non ricordi niente?> mi chiese passandosi una mano fra i capelli, era completamente nudo, a parte i boxer, davanti a me e non se ne vergognava neanche un po'. Bhe con il fisico che si ritrovava anche io non mi sarei vergognata. Scossi la testa, tutto quello che ricordavo era di essere arrivata in questo locale con lui e aver conosciuto Franco poi tutto buio. <tu?> <neanche io..> tra noi due calòun silenzio imbarazzante così Abel andò a vestirsi mentre io controllai meglio il cellulare. 5 chiamate perse di Cole e 3 di Shannon. Con il mal di testa che avevo, la voglia di parlare con Cole era sotto zero e quella di sentire la voce di Shannon urlante ed eccitata per la sera prima era anche più sotto.
<ho bisogno di un'aspirina..> mugugnai massangiandomi le tempie. <a chi lo dici> Abel afferrò le chiavi della macchina dal bancone e si diresse verso la porta. <hai le chiavi?> gli chiesi, quando aprì l'ingresso con delle chiavi che tirò fuori dalla tasca dei pantaloni.
<diciamo che non è la prima volta che rimango qui a dormire> mi fece l'occhiolino e uscimmo, io con la coperta ancora sulle spalle. L'imbarazzo nell'aria c'era ancora, ma entrambi cercavamo di far finta di niente. Non sapevamo cos'era successo ieri sera, c'era comunque il 50% di probabilità che non fosse accaduto nulla, e io ci speravo vivamente. Passandomi accanto per raggiungere il posto di guida, mi sfiorò la mano, provocandomi brividi su tutto il corpo. Volevo convincermi che me li aveva provocati l'aria fredda, ma la realtà era tutt'altra. Ieri sera era successo davvero qualcosa.. Per un momento, quando mi guardò, prima di aprire la portierà, notai una strana luce negli occhi, una venne una strana sensazione, come se lui sapesse più di quello che ha detto.
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Ecco il continuo, questa volta Abel avrà la sua possibilità! Spero vi piaccia :)

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I STILL REMEMBER
RomanceAlexandra è più confusa che mai, il suo cuore batte in due modi diversi per due diversi ragazzi. Uno, il quale da dolce e gentile si è rivelato per ciò che veramente era e l'altro, che da freddo e distaccato, piano piano sta facendo capire quali so...