XXXI Fino all'alba

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Sono in vena di tristezza oggi :)

Forse avrei dovuto dirgli qualcosa in più prima di farmi riportare a casa. Forse avrei dovuto rivelargli tutto quello che avevo provato e ricordato nell'esatto momento in cui ci siamo baciati. Ma per qualche ragione non sono riuscita a farlo. Tutto quello che ho detto è stato " mi serve del tempo" e lui senza nemmeno ribattere mi ha semplicemente sorriso mettendo in moto.  Quando arrivammo davanti casa, prima di riuscire ad apire la portiera, Abel mi prese per la manica del maglione e mi sussurrò <voglio solo dirti che mi dispiace per come mi sono comportato per tutto questo tempo e che aspetterò tutto il tempo necessario> e dopo un occhiolino mi lasciò uscire. Dopo 20 minuti mi trovavo sdraiata sul letto e sotto le coperte, a pensare.

Per qualche strano motivo mi sentivo una brutta persona, come potevo aver provato dei sentimenti per Cole e adesso il mio cuore batteva ancora più forte per un'altra persona? Come se tutti quei momenti passati insieme non fossero nulla. Sospirai, buttando fuori tutti i pensieri che mi affolavano la testa. Restare nel letto non avrebbe fatto cambiare la situazione quindi decisi di fare due passi, prendendo con me il diario di mamma. In realtà non avevo una meta precisa, ma qualunque posso andava bene pur di uscire.

Non sono mai stata una di quelle persone che quando si sentivano tristi ascoltavano musica ancora più triste per aggiungere altra lenga al fuoco, ma quel giorno ne avevo voglia, così con You are the reason di Calum Scott partì per la mia passeggiata per schiarirmi le idee.

Forse sono io strana, ma io ho un sacco di playlist: una per quando sono felice, una  per quando sono arrabbiata e via così. La playlist delle canzoni tristi la ascolto molto raramente, preferisco tirarmi su il morale piuttosto che abbattermi di più. àHo pensato a molto sul  perchè dei mio essere così malinconica. In questi giorni ho capito che mia madre mi manca di più di quello che pensassi e cercare di dimostrare il contrario davanti agli altri è quasi impossibile. A volte mi chiedo perchè proprio a me, perchè non a qualcun altro? Magari qualcuno che una madre non la merita affatto...e dopo essermi fatta queste domande mi sento così patetica. Come posso desiderare la morte di un'altra persona al posto della mia mamma dopo che so cosa si prova? Dopo che so il dolore che ti lascia perdere la tua ancora, la tua roccia?

Vedere come Abel e Cole parlano allegramente con Mariette mi mette sempre tristezza, pensavo di averlo superato ormai, ma forse dentro di me anche se sono passati anni, ancora non ci credo che se ne sia andata, ancora spero che un giorno svegliandomi la mattina, la sentirò canticchiare con papà mentre cucina gli waffle o i puncake che le uscivano sempre male, ma che io e papà mangiavamo sempre per non farla dispiacere. Solo il ricordo mi fa sorridere e allo stesso tempo mi fa venire una gran voglia di piangere. E' brutto quando si prova quella sensazione strana nel petto, come se ci fosse un peso di cui vuoi liberarti, ma puoi farlo solo sfogandoti  lasciandoti andare in uno di quei pianti in cui diventi bruttissima e i lacrimoni non si fermano finchè non ti disidrati. Uno di quei pianti che ha accumulato tutti i dolori che hai provato per tutto il tempo che hai cercato di nascondere i tuoi sentimenti. Ah...odio essere così mielosa e depressa.

Continuai a camminare per un po' , la neve si stava sciogliendo per via della pioggia che era scesa durante la mattinata, ma era sempre bella alta e fuori dalle case pupazzi di neve più o meno grossi facevano la guardia con i loro sorrisi fatti di sassi e bottoni. Adoravo farli. Una volta mamma aveva addirittura preso un bastoncino e gliel'aveva infilato fra i bottoni per farlo sembrare una sigaretta. Mi sento presa in giro dall'universo sinceramente, com'è che ogni cosa mi ricorda lei?

Senza che me ne sia resa conto camminai così a lungo, perdendo la cognizione del tempo, che arrivai alla vecchia casa in legno ai confini della foresta. Un'altra cosa che mi ricorda lei. Stupido inconscio...

Decisi di entrare, il cielo stava tornando nuvoloso e non volevo prendere la pioggia. Mi sdraiai sul vecchio divanetto ed aprì il diario di mamma, tanto ero già abbastanza depressa, rattristirmi un po' di più non mi avrebbe fatto niente. Iniziai ad accarezzare le pagine, magari l'universo mi avrebbe aiutata ad aprire alla pagina giusta anzichè continuare a prendermi per i fondelli.

Chiusi gli occhi e aprì proprio nel mezzo. E come se il mio desiderio si fosse realizzato, il titolo della pagina diceva questo " Quella volta che il mio cuore era diviso a metà ".  Iniziai a leggere e bisto che volevo fare la depressa cronica ancora per un po', decisi di rimanere lì tutta la notte, restando sveglia fino a vedere il sole sorgere.

" Il mio cuore batteva per due ragazzi contemporaneamente, mi sentivo una brutta persona perchè non era giusto...o sì? In fondo al cuore non si comanda. Quei giorni, in cui tutti e due i ragazzi cercavano di prevalere, furono forse i più divertenti della mia adolescenza.

[...]

Fù quella notte di mezza estate che capì chi amavo realmente, quella volta che rimasi sveglia fino a vedere per la prima volta l'alba e con lei i miei veri sentimenti per tuo padre"

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