XXV capitolo

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Il rumore della pioggia sull'auto mi rilassava, mentre percorreva la strada verso casa. Io ed Abel non avevamo parlato per tutto il tragitto, ma entrambi ci lanciavamo sguardi fugaci con la coda dell'occhio aspettando che qualcuno dicesse qualcosa e che rompesse il silenzio imbarazzante che si era creato. Sentivo le labbra gonfie, ma non avevo avuto il coraggio di rivelarglielo, avevo paura di quello che avrebbe risposto perchè il mio cuore non aveva smesso di battere così forte da quando eravamo usciti dal locale. Come potevo aver cambiato così in fretta i miei sentimenti? La sera prima ero stata così triste nello scoprire Cole che baciava un'altra, ma quel giorno non mi importava di lui, sentivo solo il bisogno di tenere la mano di suo fratello e sapere che il bacio che percepivo e che speravo di avergli dato  non era stato solo uno sbaglio. Avevo bisogno di scoprire cos'era successo quella sera perchè fino a quel momento non riuscivo a sopportare la vicinanzadi Abel invece ora lo desideravo che la distanza che ci divideva non esistesse più.

Arrivammo a casa e senza aprire bocca entrammo andando ognuno nella propria camera. Bussarono alla porta e pochi secondi dopo entrò Mariette con un vassoio in mano.

<ehi, non sembri stare molto bene, bevuto molto alcool?> ridacchiò passandomi un'aspirina e un cornetto. <mi ricordo che al mio ultimo ballo dovettero portarmi a casa in braccio per quanto ero sbronza> a quell'affermazione quasi sputai il cappuccino che stavo bevendo. Avevo sempre pensato che Mariette fosse una donna composta, sempre elegante e per niente festosa, ma in fondo non lo potevo sapere. <in effetti ho bevuto un po' troppo> decisi di tralasciare tutto il resto, anche perchè neanche io sapevo cos'era successo. <Cole mi ha detto che sei rimasta dalla tua amica a dormire e pensavo ci saresti stata anche oggi quindi io e Robert avevamo deciso di andare a delle terme in un paesino a 2 ore da qui..> le misi una mano sulla sua. La mia fredda le provocò un brivido sulla sua calda. <non devi preoccuparti per me, è solo un leggero mal di testa. Voi due divertitevi> le sorrisi dolcemente e lei fece altrettanto. <se hai bisogno di qualcosa Cole è in camera sua, Abel non mi sembra nelle condizioni è messo peggio di te> lo disse come se fosse una cosa a cui era abituata, dopodichè se ne andò con il sorriso sulle labbra. Da quando mi avevano ospitata non li avevo mai visti passare una sola giornata da soli e se lo meritavano, ma di certo non avrei rivolto la parola a Cole, neanche morta. Quando il mal di testa di affievolì chiamai Shannon che rispose al primo squillo.

"Alex! Perchè cavolo non mi hai risposto ieri sera? E' stato tutto fantastico, ma ho visto la tua faccia e ora devi raccontarmi tutto" sospirai. Per quanto volessi convincermi di non essere un libro aperto per nessuno, a lei non potevo mentire. Mi conosceva troppo bene per fermarsi all'esterno, Shannon era capace di guardarmi negli occhi e capire quello a cui stavo stavo pensando. Alcune volte non mi piaceva, era come se rompesse il muro che mi ero creata per non soffrire, ma sapevo che era un bene. Mia madre me lo ripeteva sempre " per quanto tu ti senta sola e triste, ci sarà sempre un amico che ti farà sorridere solo guardandoti" e Shannon era quell'amico.

"ho visto Cole baciare un'altra" "cosa???" allontanai il telefono dall'orecchia ridacchiando. " e poi mi sono ubricata con Abel" glielo rivelai come se nulla fosse sperando di riuscire a non tralasciare il nervoso dal tono dalla voce. "e??" "e niente, ora ho mal di testa e voglio solo farmi una doccia" decisi di tralasciare la parte più importante, non volevo dirglielo finchè non ne fossi stata sicura. La sensazione di un bacio era ancora calda sulle mie labbra, ma poteva essere stato tutto un malinteso, anche se sotto sotto speravo non lo fosse. "senti, mamma mi sta chiamando, ti richiamo più tardi e ti racconto tutto! e anche tu lo farai" "sì.." stava per replicare, ma la salutai riagganciando. Sono sempre stata una persona chiusa e di certe cose non ne riesco a parlare nemmeno con lei che è la mia migliore amica. Sospirai prendendo l'occorrente per andare a farmi una doccia e togliermi l'odore di alcool di dosso.

Uscì dalla stanza tenendo le dita incrociate per non incontrare Cole, ma ovvimanete come se non si fosse capito che sono la persona più sfortunata di questo mondo, il ragazzo sta salendo dalle scale, le stesse che si trovano di fronte alla mia camera. Presi un respiro profondo e decisi di ignorarlo andando dritta in bagno.

<Alex..> mi chiamò lui e io mi fermai con la mano tremante sulla maniglia, non bastava una bella sensazione con Abel a far passare quello che fino al giorno prima credevo di provare. <che vuoi?> non mi girai, non volevo fargli capire che ero nervosa anche se dal tono della voce si poteva intuire benissimo. <possiamo parlare?> dal suo invece non si capiva se era pentito di quello che aveva fatto o non gliene fregava niente. Prima che potessi rispondere uscì dalla sua camera Abel che senza aspettare un secondo di pi mi portò in bagno e chiuse la porta, la luce nei suoi occhi lo rendeva ancora più bello, ma la mascella contratta per la rabbia non portava nulla di buono.

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spero vi piaccia :)

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