Capitolo 15

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Storm

Ghigno divertito per il mio scatto felino, ma soprattutto per aver sorpreso Nova. Povera piccola ragazzina, mi ha sottovalutato troppo. «Bastardo lasciami andare» mi dice con il viso rosso per lo sforzo di liberarsi dalla mia stretta, i suoi occhi gialli mi stanno fulminando, ma io sono concentrato su quelle labbra piene e socchiuse che mi invitano a baciarle e leccarle tutto. Per non parlare di come si struscia sul mio corpo. Per tutti gli Dei vorrei saltarle addosso e farla mia. Beh, le sono già addosso, però senza vestiti sarebbe meglio. Mi lecco le labbra, pregustando quello che le vorrei fare. «Calmati piccola furia rossa» le sussurro nell'orecchio mentre lei rabbrividisce nella mia presa. Questo mi manda una scarica nelle parti bassi e tutto il poco sangue che avevo al cervello va nella mia zona sud. Cazzo, voglio baciarla. Libero una mano dalla presa che avevo sui suoi polsi e le inizio ad accarezzare con la punta delle dita il profilo del suo labbro inferiore come se fossi incantato. Nova mi fissa come in trance mentre la sua piccola lingua impertinente esce e si lecca il labbro, quasi sfiorandomi le dita. Non resisto più, cazzo, solo a sentire i miei pensieri mi prenderei a pugni da solo. «Non te lo ripeto più. Lasciami andare brutto zuccone!» mi sussurra a fior di labbra con lo sguardo infuocato. «Oh piccola furia mia, ormai sei mia e non ti lascerò più scappare.» le dico mentre copro la poca distanza che separa le nostre bocche e la bacio con foga. Nova si irrigidisce e apre la bocca per lo stupore e io che sono un infido bastardo egoista ne approfitto per infilarle la lingua in bocca. Le nostre lingue compiono una lotta per avere la supremazia sull'altro e quando la piccola furia si fa scappare un gemito di appagamento, vedo le stelle cazzo. Mi perdo nel nostro bacio selvaggio e furioso. Sono talmente perso in lei e nel nostro bacio che non mi accorgo di aver lasciato la presa sui suoi polsi e questo è stato il primo sbaglio che ho commesso. Il secondo è stato quello di iniziare a palpeggiarle i seni. Oh dei! Sono meraviglosi, stanno nelle mie mani in modo perfetto. Mi lascio scappare un gemito soddisfatto, finalmente ho la mia compagna tra le mie braccia. Il terzo sbaglio è stato abbassare la guardia con la mia piccola furia rossa e lasciarmi trasportare dalle mie sensazioni. Non mi accorgo del pugno dritto sulla mia guancia finché non si schianta direttamente su di me con una forza sovraumana e mi manda dall'altra parte della stanza, facendomi sbattere contro il muro. «Ma che cazzo?!» esclamo sbalordito mentre mi massaggio la guancia e guardo la mia compagna che si è tirata su dal letto e mi fulmina con il suo sguardo d'oro. «Idiota! Sei proprio un tacchino casanova» mi grida infuriata mentre si passa il braccio sulle sue labbra perfette per cancellare il nostro bacio. Ringhio di rimando, perché non può permettersi di cancellare le mie tracce su di lei. Mi alzo e sono pronto per saltarle addosso nuovamente, ma la piccola furia la pensa al contrario e mi manda una scarica di magia grezza addosso per farmi stare fermo. «Nova, non fare la ragazzina. Dobbiamo parlare seriamente del nostro futuro insieme!» le ringhio addosso mentre il mio lupo interiore vuole liberarsi e fare capire a quella ragazzina che è nostra. «No, non dobbiamo parlare. Mi sono successe troppe cose assieme e non so come affrontarle se tu pretendi di starmi vicino sempre. Con te non ragiono! Per gli dei» esclama mentre mi lancia un occhiata piena di sincerità e confusione. Mi si afflosciano le spalle, guardandola così confusa mi devasta ed è come se una lama molto affilata mi abbia trafitto il cuore. Cazzo, sono stato così stronzo? E' la domanda che continua a passarmi nel cervello. Devo trovare una soluzione perché non posso perderla. Questa mocciosa mi sta entrando dentro come un bulldozer. «Va bene, ma lascia che ti aiuti con la trasformazione in lupo» le dico speranzoso di passare un po' di tempo con lei e magari riuscire a conquistarla. Conquistarla? Come cazzo faccio a conquistarla? Non ho mai dovuto faticare per avere una donna nel mio letto, bastava guardarle e loro mi cadevano ai miei piedi. Presuntuoso da dire da parte mia, ma è la verità. Non ho mai avuto questi problemi e non so come comportarmi, per me è tutto nuovo, sono come un bambino che ha appena imparato a camminare e vuole continuare a fare solo quello. Nova scuota la testa con fermezza e con uno sguardo determinato raggiunge la porta e poi si volta un'ultima volta a lanciarmi uno sguardo infuocato. «Lasciami il tempo di capire che cosa sono, ma soprattutto chi sono e poi verrò io da te. Solo...lasciami spazio Storm» detto questo se ne va chiudendo la porta delicatamente, ma a me sembra che mi abbia tirato ancora un pugno.

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