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Ecco trovato anche Johnny. Buona lettura e mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate della storia, commentate anche in negativo ma fatelo. Buona lettura XOXO



-Ciao io sono Rachel- Rachel si frappone tra me e Jack velocemente e io corro in camera mia come una pazza. Sono sudata, imbarazzata. Mi chiudo la porta alle spalle e mi accascio sul pavimento, sono una frana. Dovevo immaginare che sarebbe entrato in casa, mio padre offre spesso da bere ai suoi clienti, ma un momento...mio padre non era neanche in casa con Jack.

Mi vesto infilando un paio di Jeans al volo, metto il reggiseno perché si, non avevo neppure quello addosso e corro in cucina. 

-Quindi sei un amico di Roxie- Chiede allegra Rachel

-Si sono un amico di Roxanne- E amo come il mio nome esce dalle sue labbra. Arrivo in cucina e i loro sguardi sono su di te. 

-Stavi meglio prima.- Sbruffone, do il cinque alla mia vocina che per una volta la dice giusta.

-Chi ti ha fatto entrare?- Sono inviperita. Mi ha sbattuto fuori casa buttando le mie cose fuori dalla porta come se avessi la peste. Rachel mima qualcosa di incomprensibile nascosta dietro a Jack.

-Tuo padre, ho semplicemente detto che andiamo in palestra insieme.-

-Tu che fai qualcosa lontano dal divano? Questa è bella.- Fucilo con lo sguardo la mia migliore amica, in mezzo secondo esce dalla cucina. Ecco brava.

-Bene, ti volevo ringraziare per avermi ospitato a casa tua per una notte, ero incosciente altrimenti avrei categoricamente rifiutato, sai per non rovinare i tuoi piani!- 1 a 0 per me caro Jack.

-Stai serena, non hai rovinato affatto i miei piani, anzi spero di non aver rovinato il tuo sonno, Stefany urla parecchio. La numero 2 no invece, anzi dovrò chiamare lei la prossima volta che raccolgo ragazzine ubriache dall'asfalto, giusto per non disturbare- Sento qualcosa dentro di me che piano piano si fa strada dal basso e aumenta arrivando allo stomaco dove si ferma e inizia ad esplodere provocandomi uno strana fitta poco più in alto, vicino al petto, vicino al cuore che perde mezzo battito causato da questa strana sensazione. Gelosia Roxanne, così si chiama. TACI e la mia vocina sparisce. 

-Vai via- Volevo essere calma, tranquilla come se tutto questo non mi avesse minimamente sfiorato, invece la mia voce è poco più di un sussurro.

-Hai dimenticato questo- Ed estrae il mio cellulare dalle tasche della sua tuta. -Dovresti usare il silenzioso, non ha smesso di suonare ieri- Inizio a perdere il fiato -MIO non ha smesso di chiamare un secondo- 

Johnny, l'avevo memorizzato in quel modo quando lui iniziava a chiamarmi MIA e da allora l'ho lasciato in quel modo, ho altri tre amici di nome Johnny memorizzati in rubrica. Ma smettila, la stupida voce è tornata. Lui mi guarda negli occhi e la tensione svanisce, sento qualcos'altro che si insinua sotto la pelle e non voglio dare un nome a tutto questo. Ti piace Jack. Non ribatto 

-Ho risposto e ho spiegato l'accaduto, sai per non farlo preoccupare- Inizio ad avere il fiato corto.


-Jack vai via, mi hai rotto le scatole, arrogante pallone gonfiato che non sei altro- Gli urlo in faccia, credo di aver anche sputato ma spero non se ne sia accorto. -Sei solo uno stronzo- Aggiungo e lui mi fa un mezzo sorriso che non arriva agli occhi -Lo so ragazzina- Mi dice annoiato e va via.

Il telefono inizia a vibrare nelle mani e ho quasi paura nel vedere chi chiama.

-Rispondi e mandalo a fanculo Roxie- Mi consiglia Rachel mentre inizia a massaggiare le mie spalle tese. Mi conosce bene e sa che in questo momento potrei piangere da un momento all'altro. Il telefono smette di vibrare per poi ricominciare.

-P..pronto-Mi schiarisco la voce che trema.

-Hai dormito con Jackson Berry piccola? Hai la minima idea di come io mi senta in questo momento?-. È agitato lo sento dal respiro, vuole farmi sentire in colpa e ci riesce. -N..non è come credi Ja..Johnny-Oddio devo restare lucida.

-Sono davanti casa tua tra 2 minuti.- Si incazza e riattacca. -Lo hai chiamato quasi Jack- Sgrana gli occhi Rachel -Ho visto come vi guardate quando posate l'ascia di guerra Roxie, devi tagliare tutti i ponti con Johnny, adesso.-

-Non è come pensi, è solo un cretino che si prende gioco di me- Sono affranta

-Allora perchè piangi?- Una lacrima scende sul viso solitaria all'improvviso e la scaccio al volo.

-Sono solo preoccupata per Johnny, tutto qua- Mi convinco, ma neppure io ci credo.

-Ok va bene, andiamo fuori, tra poco arriva quel cretino- E sorrido alla mia complice, lei sa tutto di me. Cosa mi fa stare male e cosa mi rende felice, basta uno sguardo per capire al volo il piano da attuare contro Johnny. Mi fido del suo giudizio, perché mi ripete le stesse parole che il cuore mi sussurra quando sono troppo impegnata ad ascoltare la mia mente, che puntualmente sbaglia. Sono felice abbia annullato il viaggio a Londra.

***

-Piccola vieni qui, se solo ti ha sfiorato giuro che lo ammazzo-

Emi stringe tra le sue braccia. Mi inebrio del suo profumo che però non sa del mio profumo preferito, non più.

-Johnny ho sbagliato, scusami.- Sento una profonda angoscia dentro per le mie parole. -Non preoccuparti piccola, sono qui- Mentre mi culla dondolando sui talloni. Mi stacco e lo guardo negli occhi, gli occhi che un tempo mi facevano sentire viva adesso li guardo e vedo solo due semplici occhi. -Non avrei dovuto baciarti, ero ubriaca e non capivo cosa stavo facendo, ma tra noi è finita due anni fa e non voglio tornare indietro, è finita Johnny- Lo sento irrigidirsi, gli occhi lucidi diventano neri e la mascella si contrae ed indietreggio di un passo. -Tu sei mia, hai capito? Non permetterò che quel coglione ti tocchi, non permetterò ai suoi occhi un solo sguardo nella tua direzione, li gonfierò se solo si azzarda a farlo- Tremo,non avevo mai visto Johnny in questo stato, neppure quando l'avevo lasciato.

-I..io..-Non riesco a parlare, mi calmo quel poco che basta e cerco di sembrare più distaccata possibile -Non dire cazzate Johnny, ti farai male, tu non l'hai visto cosa diventa, non lo conosci- Cerco dimetterlo in guardia, ma credo di aver ferito solo il suo ego spropositato -Credimi, tu non conosci me- È una furia, glielo leggo in faccia. Mi volta le spalle ancor prima di poter memorizzare la sua frase nella mia mente e va via in macchina. Tu non conosci me.

Resto immobilizzata e non riesco a togliermi dalla testa il suo sguardo,era qualcosa che non avevo mai visto, mai prima di incontrare gli occhi di Jack in quel vicolo mentre pestava a sangue quei due ragazzi. E adesso pensandoci bene non saprei dire quale dei due sguardi era più assente e perso.



Colpita al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora