15.

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Roxie's Pov

Tutta la tensione era svanita in quel bacio. Mi sentivo leggera e finalmente avevo capito perché, nonostante la mia attrazione nei confronti di Johnny, quando lo baciavo sentivo che ci fosse qualcosa di stonato. Non mi sentivo in ordine stando con lui poiché cuore e testa erano in contrasto. Ma adesso correvano felici nella stessa direzione, cuore e testa mano nella mano, anche se a trainare questa corsa era il cuore. 

-Vuoi qualcosa da bere?- Mi chiese Jack. In realtà non avevo affatto sete, l'unica cosa che dovevo fare urgentemente era la pipì o me la sarei fatta sotto da un momento all'altro. Vergognati, mi disse la voce in testa, ed era proprio quello che stavo facendo seduta sul suo divano mentre mi osservava in attesa di una risposta. 

-No grazie- Come faccio? Che imbarazzo.

-Tutto ok? Ti fa male il piede?- Mi guardava interrogativo, a me viene solo da ridere, ma forse meglio evitare. Feci cenno di non con la testa e lo vedo innervosirsi. 

-Che ti prende Roxanne? Sei strana.- Mi chiede agitando le mani in aria. 

-Devo andare in bagno- Butto la frase li insieme a tutta l'aria. Ma perché sono in imbarazzo, dormirò qui stanotte e mi imbarazzo per andare al bagno? E poi, ho già dormito qui anche se da incosciente. 

-Tutto qui? Sei seria?- Mi chiede alzando un sopracciglio. Ecco qui, non mi crede. -Vieni- Mi da una mano per alzarmi dal divano e inizio a saltellare come un canguro, con le mani tengo il vestitino per non farlo alzare troppo. Sembro una cretina. 

-Mi aiuti o preferisci stare li impalato?- Chiedo innervosita, aspettando la sua risposta che però non arriva perché di colpo mi prende in braccio delicatamente e mi porta al piano superiore, non credevo ci fosse un bagno anche li. Io ne approfitto e mi accovaccio meglio tra le sue braccia. Percorriamo il corridoio dove ci sono quattro porte, a sinistra c'è la stanza dove io ho dormito dopo la sbornia, e di fronte c'è un'altra camera da dove è uscita la biondina, non ora voce. Oltre queste due porte altre due chiuse, una è il bagno e l'altra è a me ignota. 

Con un piede Jack apre la porta ed entriamo nel bagno, che è praticamente quando la mia stanza qui a Birdville e tre volte più grande la mia stanza del College. Box doccia e vasca da bagno idromassaggio, non si fa mancare niente. Mi poggia a terra delicatamente e ci fissiamo.

-Sai posso restare qui, non vorrei mai al mondo che tu cadessi- Le mie guance divampano e indicando la porta con un dito gli faccio capire che deve uscire immediatamente.

-Fuori- Dico tassativa. Lui esce divertito e chiudo la porta a chiave. Finalmente posso andare la bagno, non avrei dovuto bere tutti quei cocktail annacquati sapendo che non avrei mai messo piede in un bagno pubblico. Mi perdo ad osservare i dettagli del bagno nel frattempo che mi lavo le mani e noto che è straordinariamente pulito, profuma di Jack e sento un sentore di agrumi, sul lavabo trovo saponetta, sapone liquido e igienizzante mani. Non sarà mica un maniaco della pulizia? L'asciugamano è coordinata con una più grande e anche con un accappatoio, rigorosamente neri. Beh questo almeno è da Jack. 

Appena metto piede fuori la porta i piedi si staccano da terra e mi ritrovo di nuovo tra le sue braccia, il mio cuore batte all'impazzata mentre mi sorride debolmente.

-Non c'è bisogno che tu mi prende in braccio sai- Dico senza guardarlo. Ma lui non risponde e non posso non notare che stiamo andando in camera, dove ho dormito la scorso volta.La stanza possiede un letto matrimoniale, lenzuola senza nemmeno dirlo sono grigio scuro, lo scheletro invece è in metallo. Ha un armadio normale, ma per essere di uomo è anche grande, un grande cassettone con dei guantoni logori poggiati sopra. Il mio cuore se prima martellava adesso perde i battiti nella sua corsa ritrovandomi a pensare a lui, il primo giorno che lo vidi allenarsi. Mi agito tra le sue braccia ma lui fa finta di niente. Entriamo e mi poggia sul letto. Apre un cassetto e tira fuori una sua maglietta con la scritta LEONE e me la lancia. 

-Tieni infila questa per dormire- La guardo e credo sia troppo grande per me, davvero.

-Sei del segno del leone?- Chiedo, almeno posso capire tramite l'oroscopo cosa gli frulla per la testa. Mi guarda e resta a bocca aperta, sconvolto. Che ho detto?

-Roxanne, stai scherzando vero?- Mi chiede allibito e si poggia una mano sul cuore.

-Ho sbagliato segno?- Provo, ma lui sposta la mano dal cuore alla faccia. 

-Lascia stare- Mi dice in tono rassegnato. Faccio spallucce. 

-Adesso esci per favore, così mi cambio- Lui si volta e non si muove.

-Non ti guardo, promesso- Dovrei credergli? Inizio a sfilare il vestito facendo di tutto per evitare di toccare il piede e ci riesco solo divincolandomi sul letto. Resto nel mio completino di Vistoria's Secret comprato con Rachel, che ringrazierò a vita, e lui si gira di colpo restando immobile a fissarmi. 

-Ma sei scemo, esci- Urlo coprendomi alla meglio con la sua maglia. Lui è fermo mentre mi guarda le gambe e metà sedere in bella vista. Che vergogna, maledetta me per non essere andare ancora i palestra. -Allora? Jack esci- Lui è praticamente impietrito.

-Per chi era tutto questo Roxanne?- Mi chiede indicandomi dalla testa ai piedi e guardando il pizzo del mio intimo. Resto impassibile capendo dove la sua testa lo sta portando. 

-Senti, non era per nessuno,ok?- Cerco di dire calma, non voglio rovinare tutto con una sua sfuriata. Si avvicina a me lentamente ed io stringo di più la sua maglietta a me. Lo vedo stringere i pugni lungo i fianchi e si ferma al bordo del letto mentre io senza rendermene conto sono al centro sollevata sulle ginocchia, è così teso. 

Mi ritrovo a fare qualcosa che la mia mente non aveva minimamente messo in conto, agisco senza pensare. Tolgo lo scudo dal mio corpo e con estrema lentezza infilo la sua maglietta sotto i suoi occhi fissi nei miei. Mi arriva al ginocchio come immaginavo, la sistemo alla meglio e un peso fa muovere il letto, alzo la testa e mi ritrovo Jack a pochi centimetri dal mio volto.

-Sono qui, è questo che conta Jack- Sussurro.

I suoi pugni si aprono e scende dal letto, lasciandomi li senza capire. Apre l'armadio tirando fuori qualche vestito, e subito capisco che si sta per spogliare. 

-Ehi ehi ehi, fermati, ti lascio spogliare in privacy- Dico mentre scendo dal letto. 

-Non ho bisogno di privacy ragazzina- Il suo tono è provocatorio e io divento rossa, sento le guance in fiamme e tutta la sfacciataggine di pochi istanti fa svanisce. 

-Ok allora non ti guardo- Mi butto sul letto pancia in giù mentre butto la faccia sul cuscino. Sembro di dieci anni. Lui ride alle mie spalle nel momento in cui sento che si sta spogliando. L'ho baciato, l'ho visto a petto nudo, ma è diverso, adesso tutto è diverso.

Il letto si muove sotto il suo peso e con un braccio mi attira a se. La mia schiena è poggiata al suo petto mentre il suo braccio tatuato mi avvolge in vita, la sua testa è poggiata sulla mia mentre respira nei miei capelli. Passo un dito sui suoi tatuaggi respirando a fatica e percorro uno strano intreccio di rami d'albero che partono pieni di foglie dal suo polso fino all'avambraccio dove i rami sono spogli e in un vortice girano intorno al braccio chiudendosi in cerchio. Poco più su nell'incavo del gomito c'è disegnata una raffica di vento arriva fino al suo bicipite scolpito dove un'aquila spicca il volo. Tutti i disegni sono neri, solo gli occhi di quell'aquila hanno sfumature verdi. Dalla spalla ci sono altri intrecci che non riesco a scorgere. I suoi tatuaggi raccontano qualcosa, una storia. Sono bellissimi.

Continuo a percorrere con un dito lo strano intreccio di rami mentre il suo respiro solletica il mio orecchio. 

-Non so cosa stiamo facendo Roxanne, ma non voglio che tutto questo smetta- La sua è una supplica sussurrata. 

-Allora per favore, non farla smettere- Dico mentre restiamo così e poco dopo cado in un sonno profondo e privo di sogni. 

Colpita al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora